domenica 17 febbraio 2013

Anche Scalfari in conclave



Porterete pazienza se dico che non so chi sia il signor Mengoni che prende i titoli di prima pagina. Non è per snobismo, non è nemmeno per disinteresse, ma mi pare che i vincitori della gara sanremese piombino poi in un meritato oblio, perciò il mio è da considerarsi solo un oblio preventivo. A smentita di questa premessa auguro comunque al nuovo vincitore di vendere molti dischi e con ciò le migliori fortune professionali.

Quello che invece proprio mi è incomprensibile – cambiando discorso – è quanto scrive oggi Scalfari a proposito degli effetti che avrebbero le dimissioni di Ratzinger: «Le conseguenze saranno enormi nella storia delle idee, dell'etica, della politica, della convivenza sociale e riguarderanno sia i credenti sia i non credenti».

Conseguenze enormi nella convivenza sociale? Non solo dei cattolici, ma dei credenti tout court (quindi anche tra i musulmani?), e perfino nella convivenza sociale degli atei! Perbacco, vuoi vedere che con ‘sta scusa Bersani-Vendola-Monti-Berlusconi mi bloccano di nuovo l’adeguamento della pensione?! Se Scalfari invece di improvvisarsi teologo della domenica avesse semplicemente scritto: è tempo che anche l’Italia riveda la propria posizione in merito ai famosi Trattati, che la smetta cioè di farsi succhiare il sangue da queste sanguisughe che vivono nei loro palazzi lussuosi in abiti cinquecenteschi, appellati di titoli altisonanti e ridicolmente fuori dal tempo. Dovrebbe soggiungere il laico non credente Scalfari: basta con ‘sta manfrina di uno Stato nello Stato, con le esenzioni fiscali sugli immobili dov’è collocato un idolo di gesso. Eccetera.

Tutto ciò che paventa Scalfari a proposito del crepuscolo di questi burocrati non ha e non avrà alcun riguardo con la vita, se non nel fatto che il pastone di miti assurdi e riverenze ridicole di cui è fatto il cattolicesimo, tramontato il modo di produzione agrario, è ormai indigeribile per il gregge. Non è obsoleto solo Peppone, ma anche don Camillo. Nello spettacolo del totalitarismo economico, in cui tutto si ordina in senso lucrativo, la Chiesa ha perso la sua partita, anche se molti tra quelli che ripetono che Dio è morto non sono pochi coloro che si mettono volentieri in ginocchio. In Italia. Ciò che sta succedendo nella ditta apostolica romana avrà scarse ripercussioni, poiché la religione, e in particolare quella cattolica, ha pelle più dura delle ossa e sa rivestire a nuovo tutti i cadaveri, compresa la nuova mummia che verrà prescelta dallo spirito santo.

Il Vaticano è preoccupato anzitutto delle perdite economiche dovute alle chiese vuote, alla difficoltà di arruolamento dei suoi quadri e dalla fuga dei preti che dicono basta alla solitudine della canonica, dell’aggressiva campagna di proselitismo della concorrenza. La lotta intestina tra e nelle gerarchie crepuscolari vaticane – di cui abbiamo scampoli nelle ben note e clamorose vicende – alla fine dovrebbe partorire la linea vincente, dar forza all’artiglio papale. E tuttavia i signori delle proibizioni non possono dare risposte di effettivo cambiamento, ma possono solo camuffarlo sotto una coltre di apparenze spettacolari. Essi sono intagliati nello stesso spirito della classe dominante, e, come per la borghesia, non è data possibilità di reale cambiamento se non negando se stessi.

5 commenti:

  1. E mai si autonegheranno, anche perché hanno dalla loro la squisita infallacità dello Spirito Santo e del Mago Elliot: se il papa avesse tenuto duro al suo posto, magari finendo in coma, sarebbe stata la volontà dello Spirito Santo; se il papa depone la tiara ecco ancora evidente la volontà dello Spirito Santo. Qualunque roba facciano, le loro azioni terrene sono tutte determinate dalla volontà ultraterrena dell'Alfa e dell'Omega. Possono anche mettere le mani nelle mutande a un bimbo: ecco la tangibile e turgida presenza dello Spirito Santo che li pone alla prova dell'ardua tentazione.
    Secolarizzazione della Chiesa?!?! La Chiesa è da sempre realtà di potere sociale. E sempre giustifica la propria fangosità terrena, vantando infallibile genitura divina.
    Non cambieranno mai, non perché sanno ben dissimulare il loro lerciume, ma perché non ne sentono nemmeno il bisogno: essi si reputano sempre lindi e immacolati, anche se trasudano merda.
    Un po' come per la sparata di Scalfari: chi si culla nella propria vanità, non può porsi il problema della propriavacuità, poiché la stupidità è sedativo più potente dell'ignoranza.

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    1. senti un po', torturatore di bimbi, ma i commenti nel tuo blog sono disabilitati? volevo fare i complimenti alla bimba ... ciao

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    2. Ops! I post dedicati a Nefeli a volte li blindo in attesa di supervisione paterna di testo e immagini. Mi ero dimenticato di sbloccare. Ora abilito. Mi raccomando, sii credibile... pacatamente esaltata e sperticatamente sobria. :)

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  2. Accidenti non credevo che il ritirarsi di ratzi a vivere con il suo boy Georg potesse scatenare :

    «conseguenze enormi nella storia delle idee, dell'etica, della politica, della convivenza sociale e riguarderanno sia i credenti sia i non credenti».

    per fortuna che abbiamo intelletuali tanto sagaci come scalfari che sanno leggere nei fondi del caffè per spalancarci le porte del futuro!

    Ciao, gianni

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  3. A me Scalfari è sempre sembrato un vecchio agelasta, in forme quasi idealtipiche, di quelli che Rabelais amava randellare. E' dagli anni '70, o forse anche da prima, che non riesce minimamente a intercettare la realtà.

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