martedì 12 aprile 2022

A Vichy l’atmosfera era migliore

 

A me pare che non ci si renda conto di ciò che sta accadendo, preoccupati più per il meteo di pasqua e pasquetta che di ciò che si sta preparando. Veramente sembriamo dei sonnambuli. Più che al luglio-agosto 1914, ciò che sta accadendo assomiglia ai prodromi della terza guerra mondiale così come potrebbe immaginarla uno sceneggiatore cinematografico basandosi su dei dati di realtà.

Armi all’Ucraina per difendersi, si dice. Ok. Fino a quando? Pensiamo davvero che le forze ucraine siano in grado di respingere i russi e fino a dove, e in tale ipotetico e fantastico caso fino a quando? Continuando a importare gas e altre materie prime dalla Russia, passando dall’Ucraina in attesa di vietare l’uso dei condizionatori e poi di chissà che altro? Se quella di Putin è considerata follia, quella dell’occidente è priva di metodo. Usciamo dal bunker ideologico in cui ci hanno cacciato, smettiamola con questa metonimia e l’ebbrezza bellica ad vomitum.

Usando la guerra tra Russia e Ucraina, gli USA-NATO hanno già mobilitato la forza di risposta rapida di 40.000 uomini contro la Russia. Si dirà che ciò è normale visto quello che sta succedendo in Ucraina. Tuttavia questo è solo l’inizio di una trasformazione molto più ampia dell’alleanza in preparazione a quello che i pianificatori militari statunitensi hanno chiamato, in un assordante silenzio generale, “conflitto tra grandi potenze”.

Durante lo scorso fine settimana, gli USA-NATO hanno effettuato una serie di giochi di guerra in Lituania, chiamati “Rising Griffin”. Descrivendoli, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti precisa: “Il gruppo tattico della Nato Forward Presence (eFP) Lituania si è unito a un battaglione del 66° reggimento corazzato dell’esercito americano per manovre di addestramento nelle fitte foreste dello stato baltico”.

Immaginiamo se battaglioni di carri russi si esercitassero in Messico ai confini con il Texas, l’Arizona o la California. Ma se fai di questi esempi passi per collaborazionista dell’invasore russo. È vero, la guerra tra i suoi effetti annovera anche quello della stupidità. Putin è un despota riveduto e corretto, ma non dimentichiamo che gli Stati Uniti prima ancora di essere una democrazia sono un impero, e non solo per antonomasia.

Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, un individuo sicuramente pericoloso, ha chiesto la “trasformazione” della NATO in una forza combattente contro Russia e Cina. Dal 2014, esulta Stoltenberg, “abbiamo implementato il più grande rafforzamento della Nato dalla fine della Guerra Fredda”. Nessuno, pare, ha battuto ciglio.

“Stiamo finalizzando il lavoro sul nuovo concetto strategico che sarà concordato al vertice della Nato di giugno [...]. Mi aspetto che la Cina rientri in una parte importante”, rimarcando che la Cina sta investendo molto in “nuove moderne capacità nucleari, missili a lungo raggio che possono raggiungere tutto il territorio della Nato [...]. È anche preoccupante vedere che Russia e Cina stanno lavorando sempre più a stretto contatto”.

Non voglio parlare di onestà intellettuale, ma di semplice raziocinio. Dove sta di casa in tutto ciò? Che dovrebbero fare la Cina e la Russia, stare a guardare che cosa fa Stoltenberg e il suo giocattolo di guerra?

Finlandia e Svezia sono pronte a entrare a far parte della NATO nel giro di pochi mesi. Il Times ha affermato che l’adesione di entrambi i paesi è stata “un argomento di conversazione e sessioni multiple” durante “i colloqui tra i ministri degli esteri dell’alleanza la scorsa settimana a cui hanno partecipato Svezia e Finlandia”.

Quello che si vuole e si sta cercando è la guerra. Non una guerra qualsiasi, non un conflitto locale e convenzionale, ma una guerra mondiale che non potrà non trasformarsi in conflitto nucleare.

In quasi ottant’anni, non si erano mai viste o sentite cose del genere, non era mai stata esibita una corsa generale al riarmo come questa. E dunque cosa dice il meteo per pasquetta?


7 commenti:

  1. Brutto questo post. Scritto bene ed argomentato anche meglio, ma molto brutto. Che tristezza.
    Ciao Olympe

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  2. Credo che l'arma nucleare diventerà presto obsoleta. Perché anche se uno vince poi nei territori conquistati deve ricostruire tutto: porti, ferrovie, strade, fabbriche....a parte il fatto che sarà tutto radioattivo e inabitabile.
    Invece con una guerra chimico-batteriologico-virale si elimina il nemico ma si lasciano intatte le infrastrutture. Tutto sta nell'avere pronto un vaccino o ancora meglio un trucco biologico che permetta di controllare la contagiosità e la letalità.
    Gli arsenali nucleari però vanno conservati. Per distruggere o deviare il maxi meteorite che prima o poi ci cadrà addosso.

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    1. Eh no, Egregio. Esistono graziose bombette nucleari che distruggono poco, ma ammazzano tutto. Diciamo tipo diserbanti e dopo un annetto si può tornare e allevare conigli. E, almeno a me, nessuno ha dato informazioni sui tipi di armi nucleari che tengono negli arsenali. L'arma batteriologica (o virale) è molto più difficile da controllare e può avere effetti indesiderati ritornando sul lato B. Questi sono matti scatenati, ma non sono scemi, per questo sono così tanto pericolosi.
      Morvan.

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  3. La fiaba del lupo e dll'agnello al ruscello, sempre attuale.
    Pietro

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  4. settimana scorsa un radioascoltatore dal Brasile, e che per puro caso non era mio cugino, no a parte gli scherzi, a detto una cosa interessante sulla natura e funzione della comunicazione: a noi qui in brasile arrivano tutte le informazioni sulla guerra, le stesse informazioni che arrivano a voi ma senza quel trasporto emotivo

    su 'trasporto emotivo' si è accesa una lampadina

    soprattutto oggi dopo aver letto le parole di Milena Gabanelli riportate da un tal Lucas

    "La partita cruciale alla fine può giocarla solo l’Unione Europea, decidendo se a farci più paura è"

    paura

    MB

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  5. T'immagini
    Se fosse sempre domenica
    Tu fossi sempre libera
    E se tua madre fosse meno nevrotica
    [...]
    Secondo me
    Qui c'è qualcuno che ha sbagliato mestiere
    Non voglio mica dire che sia in mala fede, per carità
    Però, però qui qualche cosa non va

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