Fino alle estreme conseguenze

 

4/3/2022 - Maurizio Molinari come il profeta Isaia

Se solo la metà fosse vero di quello che scrivono i giornali e dice la televisione a riguardo di ciò che accade in Ucraina, sarebbe davvero orribile. Se solo la metà di quello che raccontano i giornali e sostiene la televisione in questi giorni fosse falso, sarebbero da impiccare tutti senza sconti. Mi farei personalmente un vanto fornire la corda insaponata.

In questo tempo di amnesia universale, è ancora necessario ricordare ciò che raccontano i Civilian Casualty Files pubblicati dal New York Times, o che hanno torturato i prigionieri di Abu Ghraib nel modo più barbaro e poi hanno cercato di distruggere le prove.

«Sono stato criticato per aver definito Putin un criminale di guerra», ha detto lunedì il presidente degli Stati Uniti. «Beh, avete visto cosa è successo a Bucha. È un criminale di guerra». Biden ha aggiunto: «Dobbiamo continuare a fornire all’Ucraina le armi di cui hanno bisogno per combattere».

Biden ha già deciso che il presidente russo Vladimir Putin, sulla base di alcune foto, è colpevole di crimini di guerra, persino di “genocidio”. Le immagini diffuse mostrano dei corpi, non chi ha ucciso chi, quando e in quali circostanze. Sebbene siano emerse prove video delle forze ucraine che giustiziano e torturano persone disarmate, non sono emerse prove simili per le truppe russe. Cosa che non si può escludere, ma lo devono stabilire indagini indipendenti.

Posto l’uso sistematico da parte degli Stati Uniti di false accuse di atrocità per giustificare guerre in tutto il mondo, e in assenza di prove chiare e convincenti, al momento non c’è motivo di considerare le affermazioni di un massacro a Bucha come qualcosa di diverso dalla propaganda di guerra, per una nuova serie di sanzioni, minare qualsiasi sforzo per una soluzione pacifica della guerra e per intensificare la guerra per procura della NATO contro la Russia.

Chi beneficia dell’intensificazione della guerra? Gli Stati Uniti non vogliono che la guerra finisca. La dichiarazione di Biden a Varsavia il mese scorso secondo cui Putin”non può rimanere al potere” non era una gaffe, come presentato dai media, ma esprimeva l’effettiva politica degli Stati Uniti nei confronti della Russia. Tutto questo avviene nel mezzo di una campagna mediatica che chiede che la guerra sia “vinta”.

Oltre ad intensificare il conflitto USA-NATO contro la Russia, i funzionari statunitensi stanno usando l’isteria bellica anti-russa per promuovere un massiccio riarmo il cui obiettivo finale è la Cina non meno della Russia. A conferma di quanto scrivevo ieri, lo stesso giorno la Casa Bianca ha annunciato un nuovo accordo della partnership Australia-Regno Unito-Stati Uniti (AUKUS) per produrre una nuova generazione di armi nucleari.

L’élite statunitense è ben consapevole che se non riuscirà a rilanciarsi come dominatrice del mondo e a mantenere la supremazia del dollaro, il suo destino sarebbe segnato, perciò è determinata a portare lo scontro fino alle estreme conseguenze.