giovedì 28 aprile 2022

Tulipani

 

Mentre gli eserciti contrapposti radono al suolo le città e i regimi sedicenti democratici ingannano gli ucraini così come tutti gli altri, siedo nel mio (piccolo) giardino e guardo i tulipani finalmente sbocciare. Una dolcezza chiara e straziante è arrivata, come solo la primavera sa portare.

Che cosa possiamo scrivere d’interessante in un periodo come questo in cui il pensiero critico è al minimo storico e il pianeta degli umani continua a suicidarsi?

Di ciò di cui siamo diventati nostro malgrado testimoni, certo. Pur respingendo la malattia del complotto, basterebbe conoscere un minimo di storia per comprendere che l’ordinario delirio degli umani nasce e assume le forme più tragiche dall’abisso in cui abita la stupidità, che diventa qualcosa di ancora più terribile della morte stessa.

Ogni giorno i media ci inondano di notizie fasulle, esagerate e catastrofiche. La tv produce solo le immagini del nostro consenso. Prima eravamo in guerra per via della pandemia, mentre ora non siamo in guerra perché ancora nessuna bomba è caduta su di noi. La banalità di questi mistificatori, che competono a fabbricare l’oscenità del sistema della rappresentazione, ci divora ed è quasi impossibile rimanerne illesi.

Niente e nessuno, né il potere delle leggi o l’interesse dispotico, dovrebbe rendere la vita insopportabile a una persona. Questa situazione suscita da parte nostra frustrazione, sopraffazione, esasperazione, ma non ancora aperta rivolta.

Un tempo i nostri desideri vivevano di politica, mentre oggi non abbiamo più sogni e nulla per resistere alla schiacciante infamia dei furfanti carichi di narcisismo. Che cosa ci è rimasto? Solo la voglia di una giornata che respira, il ricordo di un tempo in cui credevamo potesse cambiare in meglio almeno qualcosa.

4 commenti:

  1. "Ogni giorno i media ci inondano di notizie fasulle" spudoratamente, senza la minima vergogna. Molte trasmissioni 'di approfondimento' hanno spacciato la mappa di un gioco da tavolo come quella delle acciaierie Azovstal.
    Dopo che la cosa è stata segnalata sui social i responsabili delle trasmissioni si sono blandamente scusati, per poi proseguire imperterrite, senza dimissioni.
    Dal punto di vista professionale è un errore paragonabile a un chirurgo che amputa la gamba sbagliata.
    Eppure nessuno ne ha risposto, nessuno ha fatto una seria autocritica ponendosi la domanda 'non staremo mica esagerando?'.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. 'non staremo mica esagerando?'.

      prova a chiederlo al nano russo....

      Elimina