Non appena compare un’innovazione tecnologica, devi stupirti obbligatoriamente. Non c’è spazio per domande stupide del tipo: “A che cosa serve, è davvero indispensabile, quanta energia ci vorrà per far funzionare i server che alimenteranno questo macchinario?”. Se ragioni così è perché non hai capito niente.
Ogni nuovo gadget è il futuro. E il nostro futuro non sta a noi deciderlo. Altri più intelligenti provvedono per noi. Per vendere un nuovo gadget, devono persuadere i riluttanti. E qual è il gadget del prossimo futuro? Un paio d’occhiali. Quali occhiali? Quelli pubblicizzati da Rai News: “Metaverso, cresce la voglia di visori, occhiali e smartwatch”. Tu paga il canone, sciocco, al resto pensiamo noi. Sottotitolo: “Secondo i dati della società Idc la spesa sarà di 542,8 milioni dollari entro il 2025”. Che squisita esattezza il numerino dopo la virgola. Il metaverso è il futuro, affrettatevi prima che inizi il prossimo lockdown.
Che cazzo è sta roba di metaverso? È un universo virtuale al quale si accede attraverso, come detto, strani e costosi occhiali “intelligenti”, dalla forma di quelle maschere che usavano gli uomini preistorici al mare per vedere il fondale. Indossandoli tagli fuori il mondo reale e davanti ai tuoi occhi scorrono immagini digitali che dovrebbero dare piacere anche a quelli affetti dalla più resistente anedonia, e puoi incontrare persone che sono collegate in qualsiasi parte del pianeta.
Quelli molto intelligenti descrivono la cosa in questi termini: il metaverso, qualcosa in più di un mondo virtuale, una realtà estesa, un cyberspazio comune in cui balzare da un’attività all’altra muniti solo di avatar. Capito? Non servirà più andare in fabbrica o in ufficio, puoi fare tutto seduto sul divano di casa, cosicché poi anche il salario ti sarà versato da un avatar.
Presto trasmetteranno nei telegiornali della sera un commovente servizio da una casa di riposo, dove anziani stremati e prigionieri saranno addobbati con quegli avveniristici occhiali. Basta con infermiere brutte e scontrose, pappe di semolino, l’anziano finalmente vivrà in una realtà estesa fatta solo di meraviglie. Quale bastardo oserà dire che il metaverso è una truffa e vorrà privare i nostri anziani di un viaggio virtuale in cui a 95 anni si faranno strada nella foresta amazzonica o nuoteranno nel mezzo della Grande Barriera Corallina?
Se la sequenza dei vecchietti con i caschi in testa non ti ha commosso, c’è un piano B. I media ci hanno mostrato recentemente un allevatore turco che aveva dotato le sue mucche rinchiuse in una stalla di occhiali per la realtà virtuale in modo da fargli credere di essere in un pascolo estivo all’aperto. Uno studio (ce n’è uno ad hoc per qualsiasi cosa e il suo opposto) ha suggerito che le scene piacevoli rendono le mucche più felici e ne aumentano la produzione di latte.
Se non sei stato sensibile all’argomento dell’aiuto agli anziani, non potrai non essere sensibile all’aspetto economico: poiché hanno il casco in testa, le vacche producono 5 litri di latte in più ogni giorno! Con la sua mandria di 100, l’allevatore deve acquistare due paia di occhiali per vacca, 200 occhiali a quasi 1.000 euro ciascuno, ovvero 200.000 euro (con il cambio attuale della lira turca!), che però si ripagheranno rapidamente grazie alla meravigliosa sovrapproduzione di latte.
Ci fosse stata questa meraviglia tecnologica ai tempi di Calisto Tanzi, il Parma avrebbe vinto la Champions League per anni di fila.
Gli anziani rinchiusi nelle cosiddette RSA saranno più felici con gli occhiali in testa e dimentichi dei pannoloni pieni di merda non cambiati. Tutto ciò non ci ricorda il film 2022: i sopravvissuti (Soylent Green) con la regia di Richard Fleischer? Era il 1973, roba di spericolata fantascienza; domani mattina non più.
Vale anche per i capezzoli delle mucche, che produrranno di più abbassando il prezzo del latte mettendo così fuori gioco migliaia di allevatori. Tutto ciò non interessa realmente a nessuno. L’unica cosa che conta per i grandi teppisti come Zuckerberg e i mascalzoni che gli stanno dietro è trovare nuovi sbocchi per le loro attività e creare bisogni totalmente inutili con i loro gadget ad alto consumo di energia.
Questa gentaglia sta distruggendo il pianeta e la vita di milioni di persone. L’importante è che il governo intervenga per calmierare la bolletta della luce.
Teppista. Non ci avevo pensato. Sì, è il termine giusto.
RispondiEliminaMi sembra normale. Dopo aver rovinato la realtà con Facebook e similari, il virtuale offre opportunità inesauribili di continuare a far danni. A parte l'intento teppistico indiscutibile, mi viene da pensare che questo gruppo di nerd impazziti stia cercando di rimodellare una nuova realtà a misura della loro povertà emotiva e relazionale...
RispondiEliminaGiovanni
La cosa oltremodo patetica è che tutta questa roba non è stata raccontata dalla fantascienza "classica", ma dal ramo cyberpunk, che come è noto è quanto di più distopico e deprimente si possa leggere....
RispondiEliminaMa questi teppisti ce la spacciano per Fantascienza, che suona "positivo".
Delle conseguenze se ne fottono, come al solito!
distinzione opportuna, concordo
EliminaGià...poi se devi fare una Tac in Italia ti tocca spettare sei mesi...la cataratta idem....a proposito delle scelte dei governi...commento che potrebbe non sembrare pertinente...
RispondiEliminaRoberto