700 licenziati alla Bosch di Bari, altri 550 “esuberi”alla Magneti Marelli, centinaia in Unicredit, e via di questo passo. Non potremmo reimpiegarli tutti come infermieri. Lo scrivevo solo ieri: il progresso delle tecniche capitalistiche di produzione non ha lo stesso significato per i salariati e per i loro sfruttatori. Mai sentito parlare di “esuberi” tra i padroni?
Un po’ di storia demografica. Quando, secondo il mito, è nato Gesù (un po’ prima del natale scorso), c’erano solo 200 milioni di anime da convertire al cristianesimo, equivalenti alla sola popolazione odierna della Nigeria. In duecento anni, grazie alla rivoluzione industriale e a un progresso tecnico-scientifico senza precedenti, la popolazione mondiale è passata da 1 miliardo agli inizi dell’Ottocento ai 7,8 miliardi di oggi. E dovrebbe continuare a salire ulteriormente, visto che nel 2064, ci dicono, sarà quasi di 10 miliardi. In quale stato si troveranno non è specificato, ma ci saranno, che è quello che conta.
Tuttavia l’Onu ha rifatto i calcoli ed è arrivata una notizia terribile: invece degli 11 miliardi previsti nell’anno di grazia 2100, saremo “solo” 9 miliardi, vale a dire 2 miliardi di pasti in meno da servire nelle tavole calde ogni mezzogiorno. Non solo, le proiezioni Onu indicano che il tasso di crescita della popolazione umana continuerà a diminuire ed entro la fine del secolo raggiungerà lo zero. Più che dimezzato il tasso di fertilità rispetto al 1960. In tutte le regioni del mondo. Si prevede che entro il 2050 la popolazione europea diminuirà a un tasso dello 0,3% l’anno. Solo lo 0,3 per cento?
La sapete la storiella dell’imperatore della Cina e del contadino inventore del gioco degli scacchi? Tutto cominciò con un chicco di riso nella prima casella, con il raddoppio nella seconda e così via. Dopo trentadue caselle, l’imperatore doveva all’inventore circa 4 miliardi di chicchi di riso. Ecco, in certo modo quel procedere del cosiddetto interesse composto si può adattare anche in demografia (in senso negativo).
Il calo demografico rappresenta una grave minaccia per il nostro meraviglioso modello di sviluppo basato sulla crescita. Beni e servizi, certo, ma anche consumatori per venderli. Nel 2050, 151 paesi su 195 si troveranno in una situazione di “declino demografico”. Chi l’avrebbe previsto? Anche la Cina è minacciata, non solo d’invecchiamento: entro la fine del secolo, a quanto pare, la sua popolazione si sarà dimezzata, rimarranno solo 730 milioni di cinesi a gestire la “fabbrica del mondo”, perlopiù anziani.
Anche in Italia, dove gli uomini non sanno più convincere le donne che un figlio è la cosa migliore che gli possa capitare. Ecco il motivo per cui ci viene trasmessa l’angoscia (un’altra) di rimanere a corto di servi per portare pizze e sushi a domicilio e svuotare le padelle ai vecchi.
Siamo già nel panico. Nel 2023, secondo uno studio dell'Università di Washington, la crescita della popolazione mondiale scenderà sotto l’1%, mentre alla fine degli anni 1960 superava il 2%. Un calo del 50% della crescita. Chiaro che ognuno si preoccupi dal punto di vista che gli sta più a cuore: io per esempio mi preoccupo per la tenuta del sistema pensionistico. Porca miseria, proprio adesso che tocca a me non alzarmi più alle 5.40 del mattino!
Parlando seriamente, la convinzione che gli esseri umani siano nati per “andare e moltiplicarsi” fino alla fine dei tempi è senza dubbio la più irrazionale. E però vai a dirlo a Bergoglio: “Chiunque vive e si sposa nel mondo deve ricordarsi di avere figli”. Lo dice lui che in vita sua non è riuscito a trovare la persona giusta per fare dei figli. Perfino gli ambientalisti, almeno quelli che dell’ambientalismo ne hanno fatto una professione, non mettono in discussione questa corsa frenetica alla deposizione delle uova.
Poi ci sono quelli che arrivano a promuovere la maternità surrogata, al punto di teorizzare un aberrante “diritto al figlio”. Che, tra l’altro, è soprattutto un diritto dei ricchi. Perché i poveri, soprattutto loro, in questo caso specifico hanno solo il diritto di fungere da utero surrogato nelle fabbriche per bambini. Il principio di produttività resta intangibile.
Nel lungo periodo, l'umanità sarà forse come una di quelle malattie devastanti comparse inspiegabilmente e svanite senza ragione?
RispondiElimina(Peppe)
ecco a che seve il vaccino: a non far crepare troppi cosumatori
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