4 gennaio 2022, sant’Angela da Foligno.
Ieri sera sono stata occupata fino a tardi al cellulare con Roma, perciò non ho potuto ultimare il mio nuovo libro che tratta della dimenticanza medicalmente assistita, ossia delle metodologie per far dimenticare alle persone ciò che erano prima del Covid. È un progetto terapeutico e politico di cui tra noi si discute da oltre un anno, ossia quello di far precipitare il pubblico in uno stato di malinconia catatonica. Per le recidive ostinate s’è pensato alla ketamina, ma pare ci siano ancora dei problemi normativi da superare.
Due psichiatri molto moderni avevano notato che i maiali venivano “elettrificati” per calmarli prima di ucciderli, perciò hanno avuto la brillante idea di effettuare dei test sui cani e sull’uomo. Era il 1938, a Roma. La prima volta, su un paziente dichiarato schizofrenico, non ha funzionato, ma hanno trovato utili gli studi su pazienti depressi. L’elettroshock sta tornando in auge e può quindi ridiventare uno strumento utile.
Ma veniamo, caro diario, a quanto accaduto ieri sera e che mi ha fatto incazzare come una vipera sudtirolese. Non posso alzare dalla sedia il mio culetto fasciato di pelle bionica, prendere il volo charter per raggiungere l’Engadina, che chi mi sostituisce nella puntata serale combina un bel casino. Per questa sera ho imposto puntata riparatrice. La tensione non va allentata, gli ospiti devono essere scelti accuratamente, sottoposti un esame preliminare, scartati se mostrano la minima incertezza sugli assunti di base.
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«Il tentativo è di vedere un virus che ha più o meno la stessa letalità del virus influenzale. Un’altra cosa, dobbiamo anche contestualizzare che dobbiamo accettare che questo virus starà con noi, [così dicono] tutti i nostri esperti di epidemiologia a livello internazionale, probabilmente accompagnerà il genere umano per un po’ di tempo. Se lo conteniamo a livello d’influenza, che, ricordiamocelo, l’influenza in un anno normale in Italia, fino al 2019, causava 4-15 milioni d’infezioni e da 5.000 a 20.000 morti, uno su 500, uno su 1000. Non abbiamo mai chiuso il paese, abbiamo accettato di avere 15-20.000 ... accettiamo ogni anno che si possa morire di malattie infettive.»
(Prof. Sergio Abrignani, immunologo, membro del CTS, In Onda, La7, 3 gennaio 2022). La trascrizione è letterale e integrale.
ma se vacciniamo tutto contro influenza nessuno finisce in ospedale, giusto? Chi non si vaccina basta negargli diritti minimi ed è fatta, si torna a sciare.
RispondiEliminaAlle 9.56 pubblico il post e parlo della ketamina, alle 10,24 Dagospia pubblica un articolo sulla sostanza. Coincidenza, che si sta ripetendo con una certa frequenza. 🤫
EliminaFa piacere. Prova con un post su costituzione octroyée e vediamo.
Eliminaquest'uomo, di cui sopra, nella stessa trasmissione, è anche riuscito a ribadire - a titolo personale per carità - che la facoltà di vaccinarsi corrisponde, in pratica, a fare biglietto tram. Se questo è un uomo io sono un tram.
RispondiEliminaè un brutto periodo, diceva mio nonno
Eliminaè un periodo nero diceva il mio
EliminaIl mio, molto più volgarmente diceva: " E' un periodo di m...."
EliminaE comunque buon anniversario.
un saluto
robrto b
Ah, sapeva il francese
EliminaGrazie, ciao