martedì 17 febbraio 2015

C'entra sempre il petrolio


Dopo aver fornito armi e denaro alle bande islamiste, aver bombardato con l’aviazione e con i media la Libia, provocato decine di migliaia di profughi, annientato l’esercito libico, oggi proviamo stupore ed orrore per ciò che sta avvenendo e per le minacce che si profilano.

Ieri sera su La7 il pacioso e serafico ex capo di stato maggiore dell’aeronautica, Arpino, sosteneva che è faccenda tra arabi, lasciamo che s’accoppino tra loro. Dal canto suo la conduttrice del programma sembrava raggiungere l’orgasmo quando parlava d’invio di truppe in Libia.



A ben vedere si tratta dello stesso tipo di cinismo messo in mostra quando si parla di qualsiasi altro argomento che abbia ad oggetto le devastazioni prodotte dell’imperialismo e dalle politiche economiche cervellotiche. Per esempio, come fa il New York Times quando parla di guerra civile libica. Dopo mesi di bombardamenti da parte della Nato hanno ancora il coraggio di chiamarla così.


Abbiamo a che fare con delle classi dirigenti che vogliono vincere su tutto mentre il mondo sta andando in fiamme. Il vero nemico non sono tanto i fondamentalisti islamici, il vero problema è l’imperialismo e i suoi prodotti più tipici: la povertà, lo sfruttamento, il sostegno ai regimi totalitari, l’ignoranza, l’assenza di riforme e di sviluppo, la guerra. Per avere un’immagine di che cos’è l’imperialismo è sufficiente por mente al delta del Niger, tanto per dire, oppure l’operazione Flintlock 2015, in corso in Africa con la presenza di truppe italiane, incentrata su basi militari in Ciad, Niger, Nigeria, Camerun e Tunisia, con a capo i soliti generali a stelle e strisce. E c’entra sempre il petrolio.

7 commenti:

  1. Ciao Olympe,
    e se centra sempre il petrolio, cosa sulla quale concordo totalmente, come pensi avrebbero potuto gli amici americani arrivare in Iraq senza prima atterrare in Afghanistan grazie al casus belli delle torri gemelle ? Te lo chiedo perché in un post di qualche tempo fa escludevi decisamente l'idea del complotto (aggiungo io a prescindere dalle modalità: lasciamo che accada ciò che potremmo impedire, partecipiamo indirettamente o direttamente...).
    Un abbraccio.

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    1. caro Giorgio, messa così, credo che nessuno possa escludere che qualcuno sapesse. ciò vale per l'11/9 così per molti altri avvenimenti della storia americana e no. tuttavia non possiamo ricostruire la storia sempre sulla base di ipotesi inverificabili. in genere sappiamo poco di ciò che accade dietro le quinte e quel poco anche con molte incertezze. ciao

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  2. Mi sfugge sicuramente Olympe. ma non era Formigli il conduttore del programma su La7?

    Ciao e buona giornata, Franco.

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    1. non so chi sia costui e non mi prendo la briga di cercarlo in wikipedia. si tratta della signora gruber
      ciao caro

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    2. Ah ecco, era il programma della Gruber a cui ti riferivi. Sempre su La 7 e sempre ieri, io ho visto il generale e altri ospiti che parlavano della situazione libica, al programma condotto da Formigli (ex corrispondente di anno zero di Santoro).
      Ciao.

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  3. In tutti i casi restera'poi sempre una guerra mondiale contro gli UFO,come ultima spiaggia

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    1. già, gli ufo. sono straordinari a inventarsi queste storie e a farle durare per decenni, coinvolgendo nello spettacolo quasi tutti. del resto ogni record è per la favola cristologica che sopravvive da 1600 anni .....

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