Disoccupazione, sottoccupazione e
cassa integrazione restano a livelli molto alti, le fabbriche chiudono o
trasferiscono le produzioni altrove, anche il turismo è in sofferenza, in
alcune zone è proprio in crisi. Il resto è conseguenza.
La borghesia mostra di essere
preoccupata di questa situazione ma non è più di tanto in allarme. Finché lo
Stato riuscirà a garantire gli stipendi pubblici, le pensioni e la cassa
integrazione, non c’è da perdere il sonno. Del resto gli operai e i lavoratori
dei servizi sono dispersi, i sindacati divisi e comunque occupati in altro, non
c’è più un partito di sinistra, sia pure allineato agli interessi della
borghesia. Per il resto si creano illusioni chiamandole fatti.
Tuttavia la situazione interna e
internazionale muove verso altri scenari: il nostro 1914 è ancora lontano o
forse è già domani? Segnali di conflitto si rilevano nelle dispute commerciali,
nel nuovo freddo che attraversa i rapporti Usa-Russia, e in altre situazioni
che da un momento all’altro potrebbero degenerare in un’escalation.
Quanto ai ricchi, quelli veri,
possono godersi i record di borsa degli ultimi mesi. E finché gli Stati
succhieranno il sangue al popolo sovrano possono star certi che anche le
obbligazioni verranno onorate alla scadenza. Invece nessuna forza potrà fermare
lo sviluppo delle contraddizioni a fondamento del sistema. Serve sempre meno
lavoro vivo per valorizzare il capitale, e sempre più lavoro nelle condizioni
peggiori. E anche in tal caso il resto è conseguenza.
* * *
Vi è qualcosa d’inquietante in
un’epoca dominata dal pettegolezzo e nella quale non si sa nulla d’importante.
Gli imperi di oggi non si tengono più con la spada ma con il ricatto. Almeno
così credevamo. L’Egitto ci dice che non è più così.
* * *
Come ci si può sbagliare su
parecchie cose. Si può sentire un grido per diverse sere provenire dall’altra
sponda del Nilo, un grido lungo e ossessionante che pare avere un’origine
antica. Mentre ti offrono una sigaretta che rifiuti e bevi un tè alla menta,
pensi che forse quel grido ripetuto è un inno al sole che tramonta. Poi,
avutane l’occasione, chiedi alla gente del posto di che cosa si tratti e ti senti
rispondere che sono le grida di un uomo che chiede di salire sul traghetto.
RispondiEliminaLa scusa classica dei regimi più sanguinari è quella di combattere il terrorismo/caos/disordine. Nel caso dell'Egitto si vede molto bene come i militari abbiano bisogno di alimentare la guerra civile - a botte di centinaia di morti alla volta - per giustificare il loro potere smisurato e salvare il loro bottino che è pari al 30% dell'economia nazionale.
Ancora io,gianni