Scrive
Mark Mazzetti sul New York Times che di fronte al vacillante appoggio delle
capitali straniere alla decisione di Obama di attaccare la Siria, lo stesso
presidente Usa ha preso ieri la decisioni di “punire” Assad perché “è in gioco
la credibilità americana”. Si uccide con un attacco missilistico dalle
conseguenze imprevedibili e che potrebbe portare perfino a un conflitto
generalizzato perché “è in gioco la credibilità americana”, dunque come si
comporta un gang perché gli si è “mancati di rispetto”.
Sono
questi banditi i padroni del mondo che fanno e disfano regimi e nazioni a
tutela esclusiva dei loro interessi. È questa gentaglia che nel corso di
decenni ha messo al bando il nazionalismo arabo favorendo l’islamismo, l’ala
più fanatica e radicale, il pericolo, dopo gli Usa, che l’umanità deve temere
di più. Sarebbe di sicuro interesse sapere (e lo sappiamo) perché gli Usa, così
come in passato per altre situazioni, sostengano le bande di ribelli in Siria
in una guerra civile che è costata finora 100mila morti.
Fa
sorridere che dopo la decisione del parlamento inglese di non seguire le
velleità guerrafondaie degli Usa, il segretario di stato americano, John Kerry,
abbia lodato il presidente François Hollande, il “socialista”, per aver offerto
un forte sostegno per l'azione militare in Siria, affermando che la Francia è
"il nostro più antico alleato". Il richiamo alla storia da parte di
Kerry non è casuale, e suona come un ammonimento alla defezione di Londra,
un’allusione che non è sfuggita nemmeno al Mark Mazzetti di turno.
E
tutto questo avviene a onta delle decisioni dell’Onu, delle risultanze dei suoi
ispettori. Possibile che non ci si chieda: ma cosa ci fa permanentemente nel
Mediterraneo una flotta poderosa di un paese che sta al di là dell’Atlantico? E
con decine di basi aeree e terrestri in Europa? Non era forse finita la guerra
fredda, non è forse caduto il Muro? Domande ingenue, l’ammetto. Non è casuale
che l’Europa resti un nano politico e militare.
Ci
hanno educati, giorno per giorno, ad accettare un paradigma che non regge né
alla prova della storia e nemmeno a quella della cronaca corrente, ossia che
gli Stati Uniti d’America (un paese che già nel nome s’arroga il diritto di
rappresentare un intero continente) rappresentino la democrazia, i diritti
umani, la libertà. La storia degli Usa, della loro formazione, è la più
clamorosa smentita di questo fatto. Non molto diversa della pax romana imposta sulle
antiche civiltà a partire dal II secolo dell’evo antico. Non è casuale che essi
in molte cose, anzitutto nella formazione della propria classe dirigente, istruita secondo un progetto di cultura unitaria classista e razzista, si richiamino
esplicitamente a tale modello.
Ad
ogni buon conto, tra la prossima notte e quella successiva dovrebbe – a mio
avviso – scattare l’attacco missilistico. Salvo complicazioni russe, cioè di
altra bella gente.
E c'è da aggiungere che, ad Obama, è stato conferito un Nobel per 'LA PACE " !!!
RispondiEliminaCome si riesca ad accettare tutto questo e' qualcosa che desta meraviglia.
RispondiEliminaBuona notte.
Annick