La prima volta che si è dibattuto di “temporanea
(sic!) infermità mentale” in un’aula di tribunale, è stato nel processo a
carico di Dan Sickles, uno yenkee nato a
New York nel 1819, un tizio che nonostante l’accusa di aver ucciso un
procuratore distrettuale, visse poi molto a lungo, fino alla vigilia della
prima guerra mondiale, e senza una gamba, lasciata sul campo di battaglia di
Gettysburg.
Sickles era un uomo non molto alto, dalla vita
sottile, dagli occhi cerchiati e dai folti mustacchi. Era un lady-killer, diciamo pure un noto puttaniere, ma soprattutto divenne famoso per
essere un gentleman-killer. La vicenda che appassionò e divertì l’intera
nazione è presto detta. Il procuratore del distretto di Colombia, Philip Barton
Key II, figlio a sua volta dell’ex procuratore distrettuale Francis Scott Key –
quello che scrisse l’inno degli Stati Uniti –, era un bel tomo, ardito al punto
da far la corte nientemeno che alla moglie di un tipo focosetto come il
deputato Dan Sickles.
Sickles era sposato con Teresa Da Ponte Bagioli – figlia del noto insegnante di canto
italiano Antonio Bagioli e di Maria Cooke, a sua vota figlia naturale di
Lorenzo Da Ponte, il noto librettista delle opere di Mozart (com’è piccolo il
mondo!). Sickles sospettava da tempo che sua moglie – la quale aveva quasi la
metà dei suoi anni – se la facesse con Philip Barton Key. Ricevette una lettera
anonima che dettagliava la faccenda, ma non sappiamo se essa fosse stata
scritta da Sickles medesimo, come nel film di Germi con Mastroianni. Ad ogni
buon conto, Sickles costrinse la signora a confessare e, da accorto avvocato, a
mettere tutto per iscritto. In un freddo giorno di febbraio del 1859, Sickles
colse Philip a far cenni a sua moglie dal marciapiede, sicché corse fuori e lo
fulminò con la rivoltella. Philip fu portato alla Old Club House, dove spirò in
quella che poi divenne la sala da pranzo del governatore.
Sennonché Sickles assunse in sua difesa degli
avvocati di grosso calibro, quali Edwin McMasters Stanton, che fu poi ministro
della Guerra nella presidenza Lincoln e poi anche con il successore Andrew Johnson.
Stanton riuscì a strappare le lacrime della giuria quando narrò le sofferenze
patite dal suo cliente nell’apprendere che un paio di corna ornavano la sua
fronte ignara e innocente. La giuria si commosse a tal punto che Stanton riuscì
a fargli accettare la tesi della “temporanea infermità mentale”, formula da lui
inventata. E che si trattasse d’infermità mentale assai “temporanea” fu
dimostrato dal fatto che essa non durò più di qualche giorno poiché altrimenti Sickles
sarebbe stato costretto a dimettersi dal Parlamento.
Altri tempi, avvocati ben capaci e fantasiosi, ma
soprattutto imputati che i drammi li sapevano recitare per bene!
E' in questi aneddoti che sta la sua grande genialita'.
RispondiEliminaCordialità.
Annick.
solo divertimento
Elimina