Sapete cos’è e dov’è Martha’s
Vineyard? Il nome può far venire in mente immagini agresti, in realtà si tratta
di un’isola per ricchi del Massachusetts, a ovest di un’altra isola per ricchi,
Chappaquiddick, resa celebre per un fatto tragico – mai ben chiarito – che vi
avvenne il 18 luglio 1969 e che aveva a che fare con il senatore Edward M.
Kennedy, fratello del presidente e quindi uno dei rampolli di Joe Kennedy e di
Rose Elizabeth Fitzgerald, lei discendente dei conti Desmond e duchi di Limerik, i
quali facevano discendere la stirpe dai Gherardini di Montagliari, la famiglia
toscana di cui la celebre Monna Lisa.
Da questo curioso intreccio
di politica, arte, denaro, dramma e sensualità, si potrebbe imbastire un romanzetto.
Cedo a titolo gratuito l’improbabile copyright dell’idea all’eventuale
volenteroso che volesse prendersi briga di ciò.
Fino a qualche anno fa le due
isole erano collegate tra loro da un istmo di tre chilometri di sabbia che in
seguito a una mareggiata è scomparso. Anche questo un segno del clima che cambia.
Martha’s Vineyard è nota anche perché il 16 luglio 1999 vi trovarono la morte
in un incidente aereo John Fitzgerald Kennedy jr e sua moglie. Anche questo un
segno d’inesorabile destino.
In questi giorni si trova in vacanza sull’isola Barak Obama. E il Washington Post dedica all’evento un articolo, rivelando ciò che è noto da secoli, ovvero che dietro alle ricche famiglie sorridenti in vacanza tra la natura si nasconde "un crudo sguardo sull'ineguaglianza dei redditi". Ciò che invece il Washington Post non dice, è che 50 milioni di americani si trovano grossomodo nelle stesse condizioni di James Streicher Evans, un ragazzo di 26 anni, che lavora come giardiniere nelle ville dei super-ricchi che trascorrono le vacanze sull'isola, e poi in autunno e inverno si rivolge alla mensa e sopravvive grazie agli aiuti alimentari in attesa di una nuova primavera. Nella stessa ricca isola di 15mila abitanti, un migliaio vive allo stesso modo. Negli Stati Uniti, come detto, sono quasi 50 milioni a sopravvivere grazie ai Food stamps, ossia ai buoni alimentari, come ho illustrato più volte in questo blog: recentemente qui, e nel passato anche qui e altrove.
Rimarchevole che anche un
sito come America 24 abbia riportato
l’articolo traducendolo.
Un livello elementare, pre-intellettuale, epidermico, emozionale, popolar-mediatico di consapevolezza della disumanità di base di questo sistema esiste, esiste da noi e perfino negli Stati Uniti. Il film oggi recensito dal Manifesto, Elysium, come anche altri e come varie pubblicazioni, lo dimostrano.
RispondiEliminaIn genere quelle denunce sono quale più, quale meno interne al sistema stesso, che provvede a rimuoverne la carica detonante prima di metterle in circolo. Travestita da spettacolo o trattata come una qualsiasi materia di polemica da bar, la denuncia non produce alcuna presa di coscienza nei suoi destinatari. Già poco o per nulla inclini a prese di coscienza "eversive".
perfetto. assunto come critico cinematografico del blog. a titolo gratuito, ovviamente.
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