mercoledì 21 novembre 2012

Spendersi realmente



Comune di Modica, 55mila abitanti e 126 dipendenti comunali. C’è un’indagine in corso da parte della magistratura sull’assenteismo di tali dipendenti. Il Comune, sul suo sito ufficiale, ci tiene a precisare alcune cose. Anzitutto invita a non “cadere nel grossolano errore di fare di tutta l’erba un fascio, riconoscendo a gran parte dei nostri dipendenti il merito di spendersi realmente nel loro lavoro”.

È francamente difficile cadere “nel grossolano errore di fare di tutta l’erba un fascio” dato che ben 106 (81,2%) dei 126 dipendenti sono stati rinviati a giudizio per truffa aggravata contro la pubblica amministrazione per assenteismo. Oltretutto, sia permesso rilevare senza alcuna volontaria ironia, che “spendersi realmente nel proprio lavoro”, ossia in moltissimi casi essere almeno presenti sul posto di lavoro, dovrebbe costituire quantomeno un dovere elementare prima ancora che un merito da vantare.

“Nel frattempo – comunica il Comune – sono state introdotte novità basilari, come l’allocazione all’esterno di ogni stanza del nominativo dei dipendenti che vi prestano servizio e l’obbligo del cartellino identificativo, ma soprattutto gli strumenti di rilevazione automatica delle presenze”. Eh, minchia, ora sì che sappiamo chi siete e vi teniamo sotto controllo con novità tecnologiche “basilari”, come quella di timbrare il cartellino! Ci sono voluti 151 anni, ma alla fine ci siamo riusciti. Forse.

Questo risultato positivo, ossia che ben 20 dei 126 dipendenti, cioè il 18,8%, non siano coinvolti nella truffa, è stato ottenuto, precisa il sito comunale, grazie a un “enorme lavoro per il ripristino di regole certe, a cominciare dai più elementari principi della responsabilità legata agli obblighi di servizio”. Diamo quindi atto all’amministrazione dell’enorme lavoro e del fatto che si tratta di “un processo tuttora in corso rispetto al quale non ci si possono attendere stravolgimenti repentini né esiti miracolosi”.

Eh già, perché i dipendenti pubblici non si rendano in massa colpevoli (presunti, fino a sentenza) dei reati di truffa e quant’altro, sarà inevitabile mostrare molta pazienza perché ai miracoli non ci crede più nessuno, nemmeno san Domenico, patrono del palazzo comunale.

C’è poi una nota che ha risvolti, sia consentito dirlo, di colore tipicamente burocratico. Scrive il Comune: "La sospensione dal servizio resterà nella maggior parte dei casi congelata, in attesa dell’esito del giudizio, al fine di evitare ulteriori danni, in caso di esito negativo, alla P.A.". Si sa mai che questi vengano assolti o il reato cada in prescrizione cosicché dopo il danno ci tocchi anche la beffa. Ma soprattutto, se il Comune dovesse sospendere dal servizio i 106 rinviati a giudizio, chi resterebbe a spendersi realmente negli uffici comunali?

12 commenti:

  1. Ma questi dipendenti pubblici non hanno un dirigente responsabile? E questi dirigenti non rispondono, a loro volta, del loro operato, ad altro funzionario di grado più elevato? Solo la magistratura controlla, si fa per dire, il fenomeno assenteista? Ho l'impressione che l'introduzione dei sistemi di rilevazione elettronica delle presenze, esoneri, per contratto, i responsabili, per definizione, dall'obbligo del controllo del personale. Le assenze tacitamente tollerate, quando non esplicitamente e simpaticamente sollecitate, fanno parte del sistema di mancette, insieme agli straordinari discrezionali e fasulli ed ai premi di produttività soggettiva, a disposizione di una dirigenza che ha matrice tutta politica e che quindi cerca consenso e complicità piuttosto che efficienza e funzionalità. Spirito di servizio non per il cittadino e lo Stato ma per la fazione, o la famiglia, di appartenenza.
    Conscrit

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    1. il gattopardo, IV parte, sempre attuale
      anche sciascia che lo aveva criticato duramente alla fine ammise che tomasi aveva scritto il vero

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  2. A premettere che non sono un dipendente comunale, e che tantomeno voglia scusare "l'operato" di questi dipendenti comunali assenteisti, al contrario, anzi, ma: che c'azzecca questo post, cosa vuole intimamente comunicare?.
    Sono fatti arcinoti, e sentirseli raccontare da un blog comunista, è paradossale.
    Non sono io a ricordare a lei, che a causa della generale alienazione che per forza di cose l'uomo capitalistico è costretto a vivere, il lavoro così come è inteso all'interno di questo sistema sociale, è sforzo, fatica (fisica e intellettuale), quindi mai creatività e piacere che da essa ne deriva, anche a dispetto di sforzo e fatica per metterla in atto (la creatività).
    In sostanza, è inevitabile che il lavoro dipendente e più in generale quello salariato, è un qualcosa che se la persona se lo potrebbe permettere, lo butterebbe nel cesso, preferendo non lavorare in tal senso, in senso salariato.

    Mi sembrava di leggere stamattina, non diciottobrumaio, ma il giornale di un Sallusti e compagnia cantante.

    Cordialità

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    1. io credo che il commento qui sopra di Conscrit abbia colto meglio del suo il senso del post. le truffe di denaro pubblico le paghiamo tutti, comunisti o no. se lei si recasse in un pronto soccorso e trovasse la quasi totalità dei sanitari abusivamente assente, non credo che sarebbe contento/a.
      "la legge non regola soltanto il sistema del lavoro salariato, ma OGNI sistema sociale" Marx, Critica al progr. di Gotha

      cordialmente

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  3. Per la mia esperienza nel pubblico, confermo quanto dice Conscrit - le cose infatti stanno come dice lui, non sempre e ovunque ma spesso.

    E' anche vero però quanto scrive, a modo suo, l'anonimo un po' arrabbiato. Ci sono alcune verità riguardo il lavoro burocratico nel settore pubblico che non si possono dire, ma che non sono per questo meno vere. Una di queste verità è che il lavoro del passacarte, del travet, per come è organizzato o disorganizzato in Italia, è di una povertà umana, esistenziale e mentale tale, di una tale noia, di una tale scoglionatura, di una tale ripetitività - senza stimoli, senza incentivi, senza alcuna reale meritocrazia, in ambienti spesso alienanti e alienati, in condizioni di deprimente demansionamento e sottoutilizzo (laureati in astrofisica a spazzare i cessi o poco meglio), scavalcati di continuo dai lecchini e dai ruffiani autorizzati a fare quel che vogliono, e circondati dalla diffidenza e dal disprezzo generale e indifferenziato - che dopo pochi anni si finisce per sognare la fuga. E a volte la si pratica.

    Non sto scherzando, c'è gente che quasi spera di finire tra gli esuberi, così per due anni prende l'80% dello stipendio senza lavorare lontano dall'ufficetto di merda e da quella vita di merda. Poi rischia il licenziamento, ma almeno per due anni campa senza infilare i piedi e le mani in quello schifo. Questo per dire la frustrazione debordante.

    Un'altra verità che non si può dire è che 7 ore e 12 al giorno per spostare carta da un ufficio a un altro sono troppe. Troppe. Ne basterebbero 3 o 4 al massimo, e le altre ore uno potrebbe dedicarsi a lavori artigianali o socialmente utili, studiare, dipingere, fare sesso, insomma fare cose utili per sé e per gli altri. Cose che certi assenteisti finiscono per fare, perché ne hanno le scatole piene di passare metà della vita in uffici di merda a mille euro al mese.

    mauro

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  4. anch'io conoscevo un medico che faceva un lavoro talmente alienante da farsi timbrare il cartellino dall'infermiera "compiacente" .... non credo che il magazziniere di una supermercato che passa tutto il giorno a caricare e scaricare merce potrebbe assentarsi dal suo lavoro senza essere sbattuto a calci nel sedere dopo nemmeno due secondi .lucilla

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  5. La naturale indignazione verso dipendenti che si imboscano è poca cosa rispetto al necessario taglio della testa dei dirigenti di costoro e di colui che ne ha firmato l'assunzione. Il pesce puzza sempre dalla testa. Effettuare una redistribuzione del reddito attraverso assunzioni clientelari potrebbe anche star bene purché poi gli assunti lavorino nel migliore e più proficuo dei modi. I dirigenti chiamati appunto a "dirigere" nonché a controllare sono pagati da 2 a 5 volte un impiegato (livellato) e, di norma, non fanno mai nulla dalla mattina alla sera dando il peggior esempio. Fotocopiando i politici in parlamento. L'insoddisfazione e/o la mancata gratificazione lavorativa andrebbero tenute da parte in questo momento storico.
    Quando si ha fame davvero si è disposti anche a ciucciare le caramelle. Una buona organizzazione (sia pure una banda di ladri) dovrebbe sempre aver cura di rendere il più congeniale possibile il lavoro per i dipendenti (in un'ottica di flessibilità del lavoro - all'attualità necessaria - che non è però precarietà).
    Se tizio viene assunto "giardiniere" non è detto che debba fare a vita il giardiniere ma, a seconda delle esigenze, potrebbe esser adibito a badante di anziani, autista, vigile, netturbino etc. in nome e per conto di chi gli dovrà assicurare lo stipendio.
    In un mondo diseducato a tutto è compito della scuola e - più in generale - di chi ha compiti di responsabilità, insegnare il senso civico, l'educazione alla cosa pubblica, il rispetto per gli altri e per le regole condivise.
    Tali valori,a mio avviso, dovrebbero essere congeniti ed innati e non "insegnati". Ma in un mondo di replicanti non c'è altra strada.
    Siamo invece in una giungla in cui chi comanda insegna sostanzialmente a rubare ed a fottere. In tal modo giustifica anche il suo ladrocinio alla sua incoscienza.
    Nel caso del comune di Modica farei arrestare il sindaco e tutta la giusta. Perché non trattasi solo di ladrocinio ma, soprattutto, di crassa ignoranza. Robot sì ma ignoranti no (naturalmente non parlo di ignoranza nozionistica e/o scolastica). Ciao.

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  6. Il commento di Conscrit è estremamente lucido e condivisibile, e secondo me centra e mette a fuoco una questione che in tante, troppe analisi politico-sociali viene (volutamente) evitata. Da noi le corporazioni e i clan, di stampo premoderno, hanno molto più peso di altri "valori" come lo sviluppo o l'equità. E' questa una delle "palle al piede" più pesanti da trascinare, per la società e l'economia italiane. D'altra parte, lo Stato è il primo a riconoscere implicitamente legittimità a questa struttura di "fedeltà" clanico-feudali (che ora si serve anche degli involucri di partito), poiché le delega di fatto il mantenimento della "pace sociale" e la gestione "reale" di parecchi servizi che altrimenti dovrebbe erogare in prima persona o comunque in maniera più trasparente (e quindi più equa).

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  7. http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-06/fornero-marchionne-bravo-manager-135325.shtml?uuid=AbxHrZ0G
    Della fedeltà dei secondini, tra una lacrima e l'altra, non ci si può privare.
    C.V.D.
    C.

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  8. Se l'Italia si è aggrappata a Monti per mettere i conti (almeno quello) a posto, la stessa cosa non si può dire per la Sicilia. Modica ne è un esempio. Poi si dirà che la Lombardia, il Lazio, l'Emilia abbiano problemi simili. Ok. Ma per la Sicilia è arrivata la resa dei conti. Riguardo al discorso di "clan" o "corporazioni", mi chiedo quanti al posto dei dirigenti o impiegati pubblici si comporterebbero realmente diversamente.

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