Guy Debord scrisse dei libri sulla televisione senza
mai nominarla una volta sola. A me invece piace guardare la televisione, mi
piacciono soprattutto certi programmi. Non guardo le reti Mediaset, non per
snobismo, ma perché è una tele troppo incentrata sulle più fetide emozioni, non
vi trovo nulla di degno. Per lo stesso motivo non guardo le due prime reti Rai.
A parte su Blob, posso dire di non aver mai visto Porta a porta. Sulla terza
rete guardo solo alcuni programmi, come fan tanti, ma sempre più raramente e
distrattamente. In famiglia mi rimproverano perché sembra che il telecomando
per me abbia al massimo due o tre pulsanti, in uso sempre alle stesse ore e per
le medesime trasmissioni. Ripeto, non è per snobismo, è che il resto mi diventa
sempre più insopportabile, deludente, scontato. Noioso.
Dato che per molti anni non ho potuto vederla, a me
piace guardare la televisione, o meglio, piacerebbe. I telegiornali sono
bollettini governativi – una sequela di annunci e smentite – sull’immancabile manoeuvre sur les derrières. Posso star a
sentire Mirabella per pochi minuti, è come un flebo d’ipocondria. Augias è
Augias. Non parlo poi dei conduttori di talk, fanno il mestiere e i loro ospiti
sono una parodia della competenza. Lerner è come quaranta gocce di EN. Avrei
dovuto star a sentire Briatore ieri sera?
Per quanto riguarda i comici, meglio le scenette con
Valter Chiari e quelle con Tognazzi-Vianello. Perfino Franco e Ciccio sono più
genuini dei comici tristi di oggi. Parlano sempre di politica, anzi di politici.
Non sappiamo più prenderci in giro, tramontati dalla scena, non più un cenno di
scanzonata verità. Non c'è più la censura di un tempo, ce n'è un'altra. È scomparso dalla radio il varietà della domenica, con la
sua eleganza. Adesso in radio c’è la Littizzetto, con i soliti temi e battute il
cui copyright è nei cessi delle scuole medie.
Anche sugli altri canali, il 23 o il 54, ormai
trasmettono sempre le stesse repliche. Solo a sentire le cazzate di Bisiach,
spengo. Vado su radiotre, ascolto la Barcaccia, ma poi evito il pomeriggio alla
radio a sentir parlare di libri come se fossero formaggini da voci antipatiche.
Il sabato pomeriggio e poi la sera radiotre dà il meglio, soprattutto quando
replica le grandi trasmissioni di successo del tempo che fu. Certo, ci sono
anche tante altre cose da fare, ma a me piacerebbe guardare la televisione. Vuoi
mettere L’Italia vista dal cielo
della Esso, con Quilici, Soldati, Sciascia, Brandi, Praz, Calvino, Piovene, Prisco, Silone? Non mi
restano che i dvd con i film, non solo Fellini, Visconti, De Sica, Monicelli,
Risi, ma anche Germi, Petri e Leone. Per esempio ne ho diciotto della saga Heimat di Reitz, quasi tutti in tedesco.
Perfetti, tra ottobre e novembre, a sostegno della depressione.
Briatore? E' prevedibile... Ripete all'infinito tre o quattro cose, sempre le stesse, con la stessa espressione facciale; e se qualcuno lo contesta, ribatte: "Lei a quante persone dà lavoro? E lo sa cosa significa far campare gli altri dando lavoro? Io lo so e posso parlare, lei no", e varianti... Com'è triste.
RispondiEliminaUn tempo la televisione m'incuriosiva, trovavo anche stimolanti certi programmi. Ora (già da un bel po'), ogni volta che mi trovo davanti al televisore (càpita solo di sera, e non tutti i giorni), al cospetto degli attuali programmi & trasmissioni ho l'impressione sgradevole di sprecare il mio tempo.
Ormai anche la radio mi ha deluso (anni fa ero assiduo ascoltatore specialmente di Radiotre Rai); ho la sensazione che non si sperimenti più niente di nuovo nemmeno lì, e che si vada "a rimorchio".
Ho anch'io i Dvd della saga Heimat (prima, seconda, terza...) e non so come ho fatto a vederli tutti, senza fare una piega. Dovevano essere interessanti.
senz'altro interessanti
EliminaCarissima Olympe ,intanto mi complimento per il tuo modo di essere trasgressiva ; in un mondo dove quelli che si sentono "superiori" dichiarano di non guardare la televisione perchè fa tanto "intellettuale " ,evviva Olympe che dice che a lei la televisione piace !!! riguardo "Briatore " (regalargli il titolo è stato un segno di grande magnanimità) devo dire che quando l'ho visto ospite da Santoro sono rimasta veramente delusa e infastidita.Non capivo per quale motivo la scelta di Santoro fosse caduta su un organismo così futile , anzi dannoso . poi , come in ogni cosa , ho colto il lato positivo; il personaggio in questione è apparso non solo in tutto il suo patetico squallore (che già conoscevamo) , ma anche schiattosamente arrogante e , soprattutto , decisamente molto ignorante, ma non nel senso" di chi ignora ", ma nel senso che è veramente un gran cafone !!! ciao lucilla
RispondiEliminaciao Lucilla, nome antico.
Eliminagrazie per ogni parola
non ti eclissare
Concordo sui gusti e, + o -, sull'iter tastuale del telecomando. Tranne che su Augias che trovo un pò cafoncello ovvero borioso e saccente.
RispondiEliminaSolo perchè ricorda qualche data a memoria!
Lui non sa che tra qualche tempo le nozioni che ha faticosamente incamerato in un secolo di vita saranno disponibili all'ennesima potenza per tutti grazie ad un microchip che impianterrano dietro alla nuca ai bambini appena nati mentre fanno la poppata delle sei tra le braccia di mammà.
L'intelligenza è altra cosa.
Trasforma autostima in presunzione. Come fanno i poveretti. Di spirito.
Quando lo vedo cambio canale e quando lo leggo mi viene da mandarlo a raccoglier pomodori nell'agro sarnese.
Comunque per compiacerti potrei anche dire che è un buon uomo. Ma niente di più. Ciao cara.
Eddai, un po' di ottimismo. Qualcosa di guardabile ancora si trova. Stasera su Rai Storia c'è Cristo si è fermato a Eboli, con un Volontè (come al solito) straordinario.
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