Il New York
Times dà risalto alla notizia, mentre i nostri “grandi” quotidiani on-line
la relegano al ventesimo posto o non la danno nemmeno. In uno stabilimento dove
si producevano a basso costo abiti con
marchi occidentali, sono stati arsi vivi
almeno 121 operai anche per l'assenza di uscite di sicurezza e di una
scala esterna.
I votanti alle primarie pare siano stati circa 4 milioni (8
milioni di euro incassati). Attendo con trepidazione lo spoglio. Mario Monti ha presentato un suo libro da Fazio. Ha
ripetuto che il peggio della crisi è passato. Non c'è molto da dire quando fai parte di un popolo felice. I discorsi sul domani muoiono come le scintille nel camino.
Sono contento che abbia messo la notizia della fabbrica del Bangladesh andata in fumo insieme a circa 130 lavoratori. Non sia mai che i media mettano l'accento su queste cose principalmente.
RispondiEliminaVoglio segnalare un analogo caso avvenuto recentemente in Pakistan a questo link:
http://www.militant-blog.org/?p=7648
Buona sera Olympe da F.G
A proposito della fabbrica in Bangladesh andata in fumo insieme a 112 lavoratori.
RispondiEliminaNon era a norma la fabbrica della strage che produce anche per l’Italia-
I sopravvissuti all'incendio che ha ucciso 112 persone raccontano che gli operai "non sono riusciti ad aprire le porte, troppo strette". Non c'erano le uscite di sicurezza. Lo stabilimento vendeva felpe e t-shirt a grandi multinazionali, ma anche alle italiane Ande e Italian Style-
Ma anche per colossi come Ikea e Carrefour. Gli ennesimi giganti occidentali che acquistano e rivendono merce prodotta nel terzo mondo da persone costrette a lavorare in condizioni disumane, senza i più elementari criteri di sicurezza.
Questo il link, per leggere tutto l'articolo:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/26/bangladesh-non-era-a-norma-fabbrica-della-strage-che-produce-anche-per-litalia/426944/
F.G.
Chiedo scusa, ma quello che più mi ha fatto rabbia è leggere questo: "La Bangladesh Garment Manufacturers and Exporters Association ha fatto sapere di essere vicina alle famiglie e di volerle risarcire con 100 mila takas, circa mille euro, per ogni morto".
RispondiEliminaGià quantificare una vita umana in denaro è assurdo, ma addirittura, volendo sposare la logica del denaro, addirittura quantificare 1000 euro una vita, è ...ABOMINEVOLE.
F.G.