La
democrazia abita i palazzi del potere, protetta dalle truppe, non nelle strade
e nelle piazze laddove manifesta il popolo sovrano, non nelle manifestazioni di
precari, disoccupati e senza nulla, non nei cortei degli studenti e degli
insegnanti. Ecco perché per bocca del ministro di polizia e dei suoi prefetti ogni manifestazione
diventa subito un oltraggio alla democrazia, ai sacri palazzi. Lor signori –
affetti d’autismo – non possono ammettere l’evento, ossia che il popolo
manifesti davanti ai palazzi del loro potere, se non come catastrofe,
vilipendio alla democrazia. Potere dei partiti e democrazia sono diventati
sinonimi. Fateci caso, non c’è replica sul punto.
Già
la religione aveva inventato il diavolo, oggi c’è il sovversivo. Il potere oggi
ha bisogno di amplificare il rischio della violenza per giustificare la
propria, per magnificare la propria funzione di stabilità e poter quindi
nell’ombra moltiplicare i propri abusi. Per ogni potere la vera catastrofe è di
essere spazzato via, e ogni potere una volta che si è indebolito, sentendosi
nell’imminenza della sconfitta, ha sempre tentato di smerciare la propria
difesa come quella degli interessi comuni. Di questi esempi è piena la storia.
Il
popolo sovrano è tale solo quando delega il potere a chi da sempre occupa quegli
stessi palazzi dai quali sgoverna per conto delle Banche, degli
Affari, della Mafia, del Vaticano, della Burocrazia, della Confindustria, delle
Corporazioni, e ovviamente per conto dei Partiti.
Senza mai dimenticare che l’Italia non è su Marte, fa parte di un sistema
internazionale di alleanze e interessi dominato dagli amici degli amici che
ben conosciamo.
Questi
politicanti senza decenza, rispettati mistificatori, indagati, corrotti, pregiudicati,
maneggioni e fannulloni sono legittimati con il voto per mezzo del quale si
esprime ed esercita, appunto, la sovranità di popolo. Anzi, per ogni voto
espresso, questi stessi banditi si sono presi il diritto di spartirsi centinaia
di milioni da spendersi e spandersi, come abbiamo ben visto, a piacimento. E,
tutto ciò, nonostante il popolo nominalmente sovrano, con un referendum, avesse
detto basta a simili porcate.
E
tuttavia il popolo sovrano, ben sapendo tutto ciò e molto altro ancora,
continua a esercitare la propria fittizia sovranità delegando a questi stessi
variopinti farabutti tutto il potere politico e quindi la facoltà di reiterare
senza vergogna ogni ignominia. In nostro nome, che ci piaccia o no, caro
Grillo. Per quanti eletti riuscirà a portare in parlamento il movimento di
Grillo, esso non riuscirà a spostare di una paglia il potere delle Banche,
degli Affari, della Mafia, del Vaticano, della Burocrazia, della Confindustria,
delle Corporazioni e dei Partiti. Né tantomeno sganciarsi da un sistema
internazionale di alleanze e interessi dominato dagli “amici” che ben
conosciamo.
Nel
caso il movimento di Grillo riuscisse ad avere la maggioranza dei seggi, fatto
assai improbabile, i poteri di cui sopra, i quali controllano la stampa in modo
totalitario, la polizia e i servizi segreti, la burocrazia e la criminalità, troveranno
il modo di mandare tutto in vacca con le buone o con le cattive. Probabilmente
già prima delle elezioni, al semplice accenno dei sondaggi si prenderebbero
delle contromisure. Poi, se del caso, si agirebbe con qualsiasi mezzo, dalle
lusinghe al denaro, dalle promesse alle minacce. I mezzi cospicui non mancano e
sono collaudati da secoli. Salvo che il movimento di Grillo – come ho già
scritto – non serva momentaneamente ad altri scopi. Che non possiamo
conoscere.
Vous serez étonnés, quand vous serez au bout,
de ne nous avoir rien persuadé du tout.
Grillo
sostiene di voler cambiare questo sistema, ma esso non si farà cambiare né da
lui e nemmeno da altri come lui. Non c’è nulla da cambiare, è tutto da spazzare
via. Fino a quando un sistema così marcio non sarà spazzato via, parlare di
libere elezioni sarà velleitario quanto parlare di libertà di stampa e simili. Ma
chi e quanti hanno interesse, nel paese e per riflesso nel movimento di Grillo,
a spazzare via questo sistema? Non certo con il voto. Non certo senza tener
conto del sistema internazionale di alleanze e interessi dominato dagli
amiconi che ben conosciamo.
Ogni
epoca è capace di creare gli uomini di cui ha bisogno, ma di ciò che c’è
bisogno, al momento, non vedo nulla in giro.
Sull'inutilità di qualsiasi rimedio elettorale concordo. Penso anche che Grillo sia, a sua volta, l'espressione di qualche altro progetto per far sfogare il crescente numero di "arrabbiati" e tenerli buoni.
RispondiEliminaConcordo anche sul fatto che il voto (o il non voto) sia completamente inutile per spazzare via alleanze ed interessi.
All'attualità non esiste strada percorribile e quelli che si fanno sono solo (Grillo) inutili e disperati tentativi.
I miei personalissimi "rimedi" sono incomunicabili.
Ciao.
Il consenso diffuso che Grillo ottiene, anche presso persone definibili politicamente evolute, non è nell'irresistibile fascino del suo programma, ma nella consapevolezza ben espressa nel sesto capoverso del post: un suo eventuale indiscusso successo elettorale scatenerebbe, con ogni probabilità, una reazione violenta ed esplicita con coseguenze difficili da prevedere. Non sarebbe quindi la facile e banale promessa grilloratzingheriana di "non lasciare indietro nessuno" la speranza di molti suoi elettori, quanto la convinzione di essere arrivati al traguardo del "tanto peggio tanto meglio". Così come il voto primario a Renzi verrà dato, da molti, nella convizione di concorrere alla definitiva disintegrazione del Partito Democratico. Che queste, poi, siano analisi corrette, realistiche o auspicabili è, evidentemente, un altro discorso. Vedremo.
RispondiEliminaConscrit
ho concluso con un "non possiamo conoscere". non ci resta che aspettare
Elimina