L’ho già scritto e, per quel che vale, lo ripeto: non
ho nulla di personale contro Beppe Grillo e anzi mi pare simpatico. Non si dà
arie da profeta, crede in questo sistema, lo vuole più potabile e igienico. Ed ecco l’ennesimo imbroglio con la legge elettorale. Oggi, solo adesso, sembra scoprire che questo sistema non può, per sua natura,
farsi riformare da chicchessia. E che cosa si aspettava, di diverso, Grillo? Nel mio piccolo, da ultimo
in questo post di agosto, scrivevo:
La storia politica dell’Italia
è per lunghi tratti la storia criminale dei partiti politici e della loro
gestione dello Stato, della loro commistione con poteri di ogni genere, spesso
illegali, in cambio di voti, di soldi, di quote di potere, di controllo del
territorio, delle risorse e dei flussi di spesa. Della loro intelligenza con
potenze straniere.
Con chi crede di avere a che fare Grillo? Grida al "colpo di Stato". Dov’è in Europa un'altra nazione dove al tavolo del rubamazzo della “democrazia” siedano forze
come la Mafia, Vaticano, Burocrazia, Banche, Affari & Appalti,
Partitocrazia e via elencando? Uno dei problemi reali di questo nostro mitologico
paese, tanto per citarne uno solo, non è la cosiddetta “fuga dei cervelli”, ma
i cervelli di quelli che restano e vanno pure a votare, illusi di poter cambiare. Siamo a quella sindrome
schizofrenica secondo la quale le idee e gli atti del malato non possono più
essere modificati dalla realtà, dalla quale è irrimediabilmente separato.
Tutto questo mi ricorda il vecchio Andreotti, il quale diceva
di non sapere nulla, per esempio, dei servizi segreti. Me lo rammento bene, con quella sua maschera di satiro sornione, quando
deponeva al processo di Catanzaro per la strage di piazza Fontana. Dopo le
elezioni, ossia dopo lo spettacolo artistico, se non già prima, quando il suo
movimento di rottura avrà finito di svolgere l’utile funzione di “rottamatore”,
le forze e i poteri – “le menti raffinatissime” – che gestiscono Stato&Affari,
faranno i conti anche con lui, Beppe Grillo. L’ho già scritto, lo ripeto, ne
avremo conferma.
Non è possibile ricucire lo sbrego
che esiste nel paese tra tutti quelli che hanno il potere e la parola, da una
parte, e coloro che invece ne sono privati, dall’altra. Tutto questo si esprime
nel fatto che i primi, lontani dalla gente comune e protetti dai loro
scagnozzi, possono tranquillamente promuovere la loro “verità”, trasmetterla
attraverso i media, farla diventare argomento di “dibattito”. Grillo questo
fatto l’ha intuito perfettamente, ma sbaglia, e di grosso, se crede che internet
sia un pianeta a parte. Il solo fenomeno reale, sono loro.
Nella foto: Horus. Il dito sta a indicare il silenzio iniziatico.
Grillo ed i suoi simpatizzanti non rappresentano certo il sovvertimento dell'ordine costituito. Sono lì a denuciare un sempre più diffuso malessere e disagio sociale che non ha trovato, ad oggi, uomini, organismi ed organizzazioni politiche che lo interpretino e lo indirizzino verso un'opposizione realmente alternativa. Ma il timore che genera, in alcuni ambienti, il movimento a cinque stelle è indicativo, a mio avviso, non tanto per un suo prossimo prevedibile successo elettorale, quanto piuttosto dell'essere foriero di una possibile, e questa si temibile, presa di coscieza generalizzata sulle reali cause della crisi. Ci sono milioni di persone allarmate ed ormai attente a fenomeni che fino a ieri ignoravano o potevano fingere di ignorare. I passi successivi, di altra natura, non spettano al comico genovese, lui ha fatto fin troppo.
RispondiEliminaLa differenza tra una valvole di sicurezza ed una spoletta è minima.
Conscrit
Grillo è la speranza dei disperati.
RispondiEliminaDisperati sia economicamente che ideologicamente.
I ricchi da sempre decidono della vita dei poveri in questa sorta di democrazia ovvero di tacito compromesso tra padroni e schiavi.
La sovrappopolazione e la straordinaria offerta di schiavi nel mondo sta permettendo a Monti ed ai padroni di alzare la voce.
Anche qui, purtroppo, è una semplice legge di mercato ovvero di domanda ed offerta.
I poveri non hanno l'organizzazione ed i mezzi per ribellarsi. Oggi (come sempre) anche i sindacati si schierano palesemente dalla parte dei padroni. Ai poveri negli ultimi tempi è venuto a mancare qualsiasi tentativo di rappresentanza. Grillo cerca di farlo. Quanto a quello che potrà realmente cambiare ho anch'io i miei dubbi. Il sistema padronale è troppo efficiente e collaudato per cedere qualche metro e la rete, pur potente strumento, temo non ce la possa ancora fare da sola.
Ma la speranza, si sa, è l'ultima a morire.
Su Beppe Grillo e il suo movimento, questo è il commento più veritiero che abbia mai letto.
RispondiEliminaSaluti Olympe da F.G.
concordo con voi
RispondiEliminaCiao,non so se hai letto Moreno su Sollevazione. Fa un'analisi che mi piacerebbe tu commentassi:
RispondiElimina"La fenomenologia del capitalismo odierno sembra dare ragione ad una tendenza accennata da Marx nei Grundrisse: quella, nativa di un sistema basato sul valore di scambio, del valore di scambio medesimo “a porsi nella forma pura del denaro”, nella vocazione a conservarsi, anzi ad accrescersi, evitando le fatiche della produzione di merci, l’esodo dalla creazione di plusvalore. Al rischio d’impresa è stato preferito il rischio nella sua forma più nuda, quella della scommessa."
"La modalità che si è venuta affermando come soverchiante è dunque quella del capitale a porsi nella sua forma estrema di ricchezza astratta, concretamente nella forma di capitale a interesse e a credito. Nuove e sofisticate forme di rendita che consentono, usando le leve finanzarie, di captare e drenare in forma indiretta plusvalore da ogni dove, da ogni poro del sistema. Un meta-capitalismo fondato sull’usura.
Questo insieme ad altro,in:
http://sollevazione.blogspot.it/2012/11/il-declino-delloccidente-e-la-questione.html#more
Non so, tu che ne pensi?
ciao,gianni
ciao Gianni, su questi concetti di "tendenza" sono perfettamente d'accordo. purtroppo per i capitalisti si tratta di un'aspirazione assoluta, cioè fare denaro con denaro (D-D), ma che si scontra con la realtà: solo il lavoro crea plusvalore (D-M-D'). con tutto ciò che ne consegue.
Eliminavedo che sei molto attento. :-)
grazie come sempre ad olympe ma un grazie anche a gianni che mi ha condotto alla lettura veramente chiara e interessante di moreno pasquinelli.lucilla
RispondiEliminaTi ringrazio per la risposta. Mi sembra che avevi esposto questo pensiero anche in post precedenti.
RispondiEliminaNel post successivo (il suicidio)lo prosegui.
Le conseguenze di questi concetti sono necessariamente ciò che Marx aveva descritto (dove naturalmente non ricordo) e ciò che si è già verificato nella storia: un grande booom.
Invece le conseguenze dell'idea di Moreno sarebbero opposte :il capitalismo non è in crisi ma ha cambiato forma.
Le forme esteriori forse le cambia spesso, ma,nella sostanza,io vedo che la carta in circolazione per il mondo ( valute, azioni. obbligazioni, derivati etc., etc.) non ha più relazione con il valore del Pil mondiale, nel senso che è, credo,7/8 volte in eccessso.
Un castello pericolosamente in bilico, fatto, peraltro, che si tocca con mano nell'inarrestabile apprezzamento dell'oro, e dei metalli preziosi.
Una situazione che assomiglia a quelle bonacce irreali che ti prendono in mezzo al mare: una calma di vento e di mare assolute, prima del finimondo di burrasche terribili.
Siamo effettivamente sul filo del rasoio.
Credo che ne cadremo quando non potranno più rattoppare i buchi spremendo i ceti medi e bassi, e i più grossi avranno messo in salvo il bottino.
grazie Lucilla ciao Olympe.
P.s. Sempre su de benedetti. Adesso ha passato lo scettro ai figli. Trovo che la cosa riveli tutto il senso di arretratezza, irrazionalità e follia della proprietà privata: un rito del peggiore medioevo.
Da domani giornali, ospedali, produttori di energia, alberghi, e tutto quanto rappresenta il patrimonio del nostro, passerà nelle mani di questi altri giovani elkan. Migliaia di persone dovranno piegarsi ai loro voleri e bizze. Strumenti di produzione cospicui e preziosi saranno usati con il solo fine del profitto in barba e contro le esigenze della collettività.
Ma andate in mona fighetti di mammà
L'unica forza de movimento non è Grillo, ma le persone in grado di capire in cosa consiste il cambiamento, sono proprio queste persone il fenomeno reale contrapposto alle realtà mafiose!
RispondiEliminaIl problema è: quanti capiscono realmente in cosa consiste l'alternativa? Quanti sono disposti a rischiare grosso per un cambiamento?