venerdì 4 maggio 2012

La rivoluzione copernicana



È sempre più diffusa l’opinione che con questo sistema dei partiti politici non vi sarà alcuna possibilità di cambiamento, nemmeno nell’ipotesi del più blando riformismo. Crescente è anche il numero di coloro che ritengono necessaria una rivoluzione, ma è meglio non indagare su cosa molti intendano con tale termine, potrebbe trattarsi di una marcetta su Roma con il grande capo che arriva in wagon lit per ricevere al Quirinale l’incarico di cambiare tutto perché nulla muti realmente. Insomma, cose già viste.

E invece bisognerebbe cominciare proprio dai sacri palazzi, svotandoli di stucchi, mummie e palafrenieri, quindi dai ministeri, utili solo al potere dei duchi e marchesi della burocrazia. Che ce ne facciamo delle sale operative quando non si ha peso abbastanza per cavar fuori due fanti dalle galere indiane? A cosa servono i servizi segreti se non a pagare i riscatti ai rapitori, alle lotte delle camarille e alle stragi? Per tacere di sette tipi di polizie la cui occupazione principale è infliggere sanzioni a chi gli paga lo stipendio.

Oggi si può organizzare l’amministrazione di una comunità con molta meno burocrazia e con una trasparenza un tempo inimmaginabile. Ci sono voluti 150 anni per decidere che un’amministrazione pubblica non deve chiedere al cittadino-suddito un certo tipo di documentazione che è già in possesso dell’amministrazione stessa. Quanti certificati di nascita e di esistenza in vita devo farmi rilasciare nel corso della mia vita per dimostrare il semplice fatto che, cazzo, sono al mondo e resisto nonostante tutte le soperchierie?

Per quale motivo, se devo cambiare la tazza del cesso, devo inoltrare moduli compilati in burocratese ai sensi dell’articolo 6 comma 2 lettera a) del DPR 380/2001 così come modificato dall’articolo 5 del DL 42/2010 convertito con legge n. 73 del 22/05/2010? Ma non basta, devi appendere fuori di casa un cartello spiegando ai tuoi vicini che proprio della tazza del cesso si tratta e di nient’altro. E a quel punto, ricevuta e vidimata la tua istanza, un geometra responsabile del procedimento e un architetto responsabile per l’edilizia ti rispondono che “prendono atto” che hai chiesto con la dovuta formula di rito di sostituire la vecchia tazza del cesso con un water nuovo.

Ora vado, è arrivato l’idraulico e la mia piccola rivoluzione per oggi è garantita.

2 commenti:

  1. Bella l'immagine del: "il grande capo che arriva in wagon lit per ricevere al Quirinale..."
    Scartofie che celano "diritti" divenuti talmente "storti" che la gente ha dimenticato cos'è la disobbedienza, qualità propria degli addolescenti, che va sciamando nell'età adulta, rendendoci ebeti, ahimè!

    Ciao Olympe :)

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