Dichiara
virgolettato il presidente di questa repubblica a proposito dell’ennesima
strage di Stato, nella fattispecie quella di Brescia, che vi furono “ostacoli
che una parte degli apparati dello Stato frappose alla ricerca della verità”.
Sono
quarant’anni che sentiamo amenità come queste, delle quali ci si dovrebbe
stupire solo se non stupissero. E difatti non stupiscono più. Quali apparati,
controllati e diretti da chi e per quali motivi, si “frapposero”? Uno Stato
decente (ripeto: appena decente), a fronte di questi fatti, a suo tempo,
avrebbe divelto anche le piastrelle dei bagni di Forte Braschi e del Viminale, così
come di palazzo Carli (VR), ecc..
E
basta anche con la storiella dei fascisti (meri esecutori) così come ora con quella dei
cosiddetti anarco-insurrezionalisti. Un po’ di fantasia, almeno quella. Ho
memoria buona, rammento quando Alberto Ronchey scriveva: “se fosse davvero
terrorismo di Stato saremmo in presenza di un sistema di governo criminale,
nessuno dovrebbe aver a che fare con un simile potere: né comunisti, né
socialisti, né altri” (*).
I
cosiddetti comunisti e socialisti hanno avuto a che fare, eccome, con questo
sistema di potere criminale. Ora, come nel 1969, siamo alla fase di
preparazione, di allestimento, in attesa del grande botto. Intanto prepariamo
l’opinione pubblica con gli annunci del “ritorno dello stragismo”.
Certo era ver, ma crdibil non era
a chi del senno suo non fosse padrone.
(*) Accadde in Italia, 1968-1977.
Che figura triste è quella dell'odierno Presidente della Repubblica Italiana. E' proprio vero che chi militò nel fascismo da giovane, anche se al crepuscolo degli dei finì con il salire sul carro dei vincitori, nell'animo gli resta sempre quell'insegnamento come forgia inossidabile della propria personalità.
RispondiEliminaCiao Olympe :)
Ciao Olympe