martedì 29 maggio 2012

Com'è triste l'Europa



Che le idee dipendano dal corso delle cose è faccenda ancora dura da digerire. Per esempio, è passata finalmente l’idea che la produzione sia sottoposta a leggi economiche, tuttavia resta salda la convinzione che per quanto riguarda la distribuzione della ricchezza, questa dipenda dall’influenza che esercita la politica sulla società e fattori consimili. Ecco che la crisi del capitalismo viene in generale intesa essenzialmente come il portato di scelte politiche sbagliate o sbilanciate. Ha un bel sottolineare Marx che egli concepisce lo sviluppo della formazione economica della società come processo di storia naturale (Pref. al Libro I).

Questo non esclude che determinate situazioni e personaggi non possano giocare un ruolo nella storia, ma non c’è da farsi illusione alcuna per quanto riguarda la leadership europea attuale. E del resto la crisi dell’Europa, economica, politica, sociale, demografica deve essere considerata in una prospettiva storica completamente diversa da com'è rappresentata, in generale, dai media.

Joshka Fischer, ex leader dei Grunen ed ex ministro degli esteri tedesco, in un’intervista al Corriere della Sera di tre giorni fa lucidamente osservava:

«Sono stato spesso a Venezia, ma solo alcuni mesi fa, per la prima volta ho dormito in laguna. Un’esperienza indimenticabile: alle sette della sera, la città era vuota, nulla sembrava vivo. E allora ho pensato alla Serenissima, alla grande potenza che ha dominato il Mediterraneo e parte del Medio Oriente, esercitando per secoli una forte egemonia economica, politica e culturale, ridotta a un bellissimo museo deserto. Vogliamo che anche l’Europa diventi questo? Non credo, ma potremmo esservi molto vicini».

Non dipende più da noi.

3 commenti:

  1. ...oltre al riferimento a Venezia, vi è anche questo passaggio:
    "Per due volte, nel XX secolo, la Germania con mezzi militari ha distrutto se stessa e l'ordine europeo. Poi ha convinto l'Occidente di averne tratto le giuste lezioni: solo abbracciando pienamente l'integrazione d'Europa, abbiamo conquistato il consenso alla nostra riunificazione. Sarebbe una tragica ironia se la Germania unita, con mezzi pacifici e le migliori intenzioni, causasse la distruzione dell'ordine europeo una terza volta. Eppure il rischio è proprio questo".

    Olivier

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  2. Marx concepisce lo sviluppo della formazione economica della società come processo di storia naturale, credo che ciò abbisogni di spiegazioni cara Olympe.
    Saluti

    Mimmo

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