Il bello della democrazia è che il “popolo”, con la
propria scelta elettorale, può mandare a casa un sovrano e sostituirlo con uno
nuovo di zecca.
Resta da stabilire quali siano i meccanismi
attraverso i quali si forma la scelta elettorale e quelli per mezzo dei quali si
determina la rosa dei papabili al potere.
Non credo sia contestabile il ruolo giocato dai media
nel dibattito politico e nell’orientamento dell’elettorato. Le strategie di
marketing per vendere un detersivo e un’idea politica sono molto simili.
La scelta dei candidati, almeno di quelli di maggior
importanza e destinati a governare, non può prescindere dai rapporti di classe
e quindi dai diversi interessi economici in gioco e dal loro relativo peso
politico.
Pertanto la democrazia, nel senso etimologico e in
quello pratico, è solo una graziosa illusione, un modo per far credere al
“popolo” che con le proprie “libere” scelte esprimerebbe il suo potere e la
propria sovrana volontà.
La democrazia in una società divisa in classi è un
bluff. Negli Usa la maggioranza della popolazione, nonostante l’indottrinamento
e la propaganda, l’ha capito; in Europa la situazione è più confusa anche a
causa del fraintendimento che esistano ancora dei partiti di “sinistra”, e
tuttavia ci si sta rendendo conto che TUTTE le decisioni che contano sono prese
altrove.
“Oggi è in gioco il rapporto tra il popolo e le
istituzioni”, sta dicendo in questo momento Ferruccio De Bortoli in Tv. Questo
gioco vorrebbero fosse truccato all’infinito, ma la storia sta tornando sui
suoi passi con gravi responsabilità e complicità della borghesia.
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