martedì 11 gennaio 2022

Cacciari e "lo stato delle cose"

 

Com’è potuto accadere che il potere legislativo sia passato nelle mani dell’esecutivo riducendo le funzioni del Parlamento a meri compiti di ratifica? Questa è una domanda alla quale il prof. Massimo Cacciari risponde, a mio avviso, con rassegnata semplificazione.

Cacciari, prendendo atto che il potere legislativo è passato nelle mani dell’esecutivo, osserva giustamente: “Nessuna emergenza, che non sia forse una guerra-guerra, può giustificare lo stato di un Parlamento che non discute davvero neppure nel momento della conversione in legge dei decreti del Consiglio dei ministri”. E però conclude: “Smettiamola con le retoriche risorgimentali e prendiamo il toro per le corna: trasformiamo il presidenzialismo surrettizio e spurio in un progetto razionale, vediamo come bilanciarne il potere senza impedirlo, ridisegniamo Parlamento e Governo in una prospettiva di unità politica europea”.

Ma è proprio quello che vogliono, è il ritorno alle radici dell’estrema destra. È il sogno delle oligarchie quello di un assetto politico che revoca il “demo” e si trasforma in una democrazia dei signori. Abbiamo qui a che fare con l’irresponsabilità collettiva dei cosiddetti moderati, della sinistra e quella dei media (che non sono mai neutrali).

La Lega, contaminata da idee di estrema destra, non ha esitato a comportarsi come un bracconiere a caccia nelle terre della frustrazione popolare. Una sinistra che a forza di spostamenti graduali verso il neoliberismo ha abbandonato una buona parte del suo elettorato popolare. Questi i fatti, e sono tutt’altro che aneddotici.

Le classi popolari si sono sentite abbandonate e sperimentano un profondo senso di declassamento. Quelli che votano per Meloni, che resta pur sempre una nostalgica che esalta le passioni tristi e gioca sulle sensazioni, sono persone che si sentono indebolite dalla complessità dei fenomeni connessi alle nuove condizioni indotte dalla rivoluzione tecnologica e dalla globalizzazione. Non avendo più un quadro politico di riferimento come prima, molti si sono giocati l’ultima carta nel 2018, votando la confusione e il nichilismo, fenomeno promosso dai media, e ora l’elettorato si trova a non sapere più con chi stare.

Si tratta di un’operazione ideologica e politica, iniziata molti anni fa e che ora trova il suo coronamento in una situazione di ansia e di paura in non piccola parte creata ad arte.

La speranza di quella parte migliore della società civile sono quei giovani sulla trentina che, quasi autocompiacendosi, manifestano per il clima, sono sensibili alla questione delle minoranze, hanno una passione per l’uguaglianza, eccetera. Benissimo, nobili sentimenti, belle camminate. Continueranno ad andare a sbattere. Qualcuno può davvero riconoscere in ciò una ricostruzione politica che può opporsi efficacemente, sul piano della lotta effettiva, a quello che Cacciari (e io forse un po’ prima di lui) chiama lo stato delle cose”?

2 commenti:

  1. https://officinadeisaperi.it/materiali/i-mille-asserragliati-al-parlamento-da-il-manifesto/

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    1. lo so, scriverò forse il prossimo post proprio su certe cose

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