lunedì 4 febbraio 2013

Madeleine e no



Paolo Poli è uno degli ultimi intellettuali (dio e l’interessato stesso mi perdonino il termine) che questo ineffabile paese può annoverare. Un paese che prima ancora di una rivoluzione avrebbe bisogno di una guerra civile, di una resa dei conti come tale fu alla caduta della repubblichina.

Poli è il fanciullino di Firenze “impetuoso come un fiume in piena di aneddoti e di madeleine”, per dirla con Cecilia Ermini che gli dedica due belle pagine su Alias del manifesto del 19 ultimo scorso, intrise di ricordi tosco-emiliani.

Quelle “madeleine” che ad ognuno di noi rinfacciano i sapori dell’infanzia come già nell’Alfieri bimbo i confetti che lo zio gli propinava ponendolo ritto su un cassettone. La mia madeleine rappresenta il profumo stesso degli anni Cinquanta, ossia la fragranza di pane che usciva dai forni. Oggi le madeleine sono quelle del mulino bianco in doppia confezione sigillata.

A proposito di ricordi – anche se non antichi e struggenti come quelli dell’infanzia –, ditemi dunque che si parla ancora di Berlusconi come di un possibile vincitore delle elezioni? Impossibile, non è una madeleine questa, bensì una merdata.

2 commenti:

  1. da piccola adoravo Paolo Poli e sua sorella Lucia . tempo fa , alla radio, fu invitato a raccontare la sua vita e lui, , quasi ottantanne ma con una verve ancora scoppiettante , si mise a raccontare quando, professore appena laureato , portava le studentesse del liceo nei vicoli di Firenze a parlare di letteratura francese e case di tolleranza ...una narrazione irresistibile . l'anno scorso sono andata a vedere un suo spettacolo a Roma " Il mare " . non lo avevo mai visto recitare dal vivo. devo ammettere che la delusione è stata grandissima . la sua bravura indiscutibile , non potrei dire lo stesso della qualità del testo recitato, povero di contenuti e appesantito da continue e scadenti allusioni di natura erotico-sessuale , purtroppo , poco gratificanti per un attore del suo livello. peccato .

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    1. sì, ho sentito anch'io quell'intervista. neanche a me piace certo teatro troppo moderno per i miei gusti. beata te che puoi andare a teatro a roma. ciao lucilla

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