venerdì 15 dicembre 2023

L’Anticristo abita a Washington

 

Un altro Natale di guerra per l’Ucraina, mentre procede l’espulsione dei palestinesi dal lembo di terra chiamato Striscia di Gaza che era loro rimasto, in attesa che ciò accada anche in Cisgiordania. I responsabili di tutto ciò, com’è noto, sono Putin e Hamas. Gli Stati Uniti continuano ad essere i difensori della democrazia e la Nato uno strumento di pace e sicurezza.

Il modo di agire degli Stati Uniti è sempre lo stesso, fin dalla loro fondazione. La loro ingerenza negli affari interni europei, per esempio, risale all’epoca post napoleonica, quando Metternich aveva buon gioco nel replicare a Washington: come potete parlare di libertà quando avete milioni di schiavi in catene?

Ieri, i leader europei hanno dato il via libera ai negoziati di adesione all’UE. Hanno ottenuto l’astensione del primo ministro ungherese Orban. Il quale, scrive il NYT, in cambio ha ottenuto lo sblocco di 10 miliardi di finanziamenti dell’UE congelati a causa della violazione ungherese di alcune regole europee.

I negoziati per aderire al blocco europeo, scrive ancora il NYT, «normalmente impiegano un decennio o più e coinvolgono importanti riforme per allineare un paese candidato alle regole e standard dell’UE, e dunque l’Ucraina dovrà superare la corruzione radicata, che ha ostacolato i progressi verso l’appartenenza all’UE, ristrutturare radicalmente parti della sua governance e applicare una serie di rigide regole nella sua economia, amministrazione e sistemi giudiziari per qualificarsi un giorno per l’adesione.»

L’Unione Europea ha già programmato finanziamenti per l’Ucraina nel suo budget attuale, mentre altri 52 miliardi sono in attesa di essere approvati (Orban si oppone) e destinati a un nuovo pacchetto di sovvenzioni e prestiti al paese dal 2024 al 2027. A guerra finita, l’Ucraina sarà un Paese completamente sottomesso e debitore degli Usa e della UE. Chi ha detto che il feudalesimo è finito?

Perché un continente ricco e capace di difendersi come l’Europa, che conta 500 milioni di abitanti, dipende, per la sua sicurezza, da una potenza lontana che ne conta solo 300 milioni? Il ruolo assunto dagli Stati Uniti è diventato così naturale che spesso non ci accorgiamo di quanto sia storicamente anormale e costituisca una realtà che dovrebbe essere imbarazzante.

Eppure c’è stato, pochi anni or sono, un momento in cui gli europei, anche a livello di leadership, cominciavano a chiedersi: perché noi europei ci ostiniamo a credere nella necessità di una garanzia americana per assicurare la nostra difesa?

Nel momento della massima crisi dell’Alleanza Atlantica (ricordiamo le parole di Macron, oppure l’accusa e minaccia di Trump agli alleati europei che si rifiutano di “pagare i loro conti”?), quando la cancelliera Merkel ammetteva di voler frenare gli aumenti del bilancio della difesa, eccoti la crisi ucraina e l’entrata in scena della Nato.

L’Europa non può avere una sua strategia geopolitica, ovvero, se ne ha una, essa è limitata al gradino più basso dello spettro operativo. Deve sottostare a quella di Washington, come quando 2018 Trump ha ritirato gli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare iraniano, anche se tutti i paesi europei avrebbero voluto preservarlo. Poi Washington ha imposto nuove tariffe sull’acciaio e sull’alluminio europei, minacciando di imporre tasse simili sulle importazioni di automobili, con l’assurdo pretesto che “la sicurezza nazionale”.

Del resto l’Europa al suo interno è divisa su tutte le questioni importanti, come l’immigrazione o la politica fiscale. Ogni Paese europeo cerca Washington come alleato nei conflitti interni con gli altri Stati europei. Non deve dunque stupire se l’Europa è solo parte dell’arredamento americano. Come dimenticare quando il segretario di Stato Mike Pompeo ha definito la Brexit “un avvertimento” per “i burocrati di Bruxelles”? Mi vengono alla mente le parole di Martin Lutero quando disse: “Mi sento molto più libero ora che sono sicuro che il Papa è l’Anticristo”.

6 commenti:

  1. Ma magari abitasse a Washington, mi sentirei più libero

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  2. Una cosa come la crisi di Sigonella oggi sarebbe impensabile.
    Pietro

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    1. ma figurati, son tutti con le braghe calate. ma pensa un po', dover rivalutare craxi !

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    2. Se è per questo, di quelli citati qui sopra chi ci fa una figura migliore è Orban

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  3. https://www.sollevazione.it/2023/12/siamo-tutti-gazaui-di-gaia-fusai.html

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