sabato 9 dicembre 2023

Comunicazioni dallo spazio


Senza saperlo, ogni europeo utilizza 47 satelliti ogni giorno. Lo spazio è diventato essenziale nella nostra vita quotidiana: per comunicare; spostarsi senza dover ripescare vecchie mappe; sincronizzare le reti elettriche, bancarie o semplicemente i semafori stradali; prevedere il tempo o per cercare alieni a cui comunicare che il nostro sistema sociale è il migliore di quelli possibili, nel caso lassù non ne fossero ancora persuasi.

L’orbita bassa non è altro che un’enorme costellazione di satelliti privati. Siamo condannati a vedere brillare di notte solo i segnali satellitari invece delle stelle? No, ci hanno detto già nel 1962 gli yankee con il Starfish Prime; no, ci ripetono ora i francesi, ci sono anche i loro esperimenti con i missili, come quello della settimana scorsa, o il lancio di 43 anni fa nel Tirreno (*).

I satelliti inviati in massa in orbita bassa inizieranno rapidamente a scontrarsi e ad aumentare la probabilità di collisione in orbita. Sono bastati sessantasei anni di conquista dello spazio per generare 36.000 detriti di larghezza superiore a 10 cm e 130 milioni di oggetti superiori a 1 mm.

La guerra commerciale è al centro del problema della congestione nell’orbita bassa. Per ottenere l’autorizzazione a dispiegare le proprie costellazioni satellitari, gli operatori devono rivolgersi alle autorità nazionali di regolamentazione. Tuttavia, per mantenere il primato americano in termini di connettività in orbita bassa, la Federal Communications Commission convalida quasi ciecamente lo spiegamento di migliaia di satelliti. L’Europa è, anche in tale caso, solo un’espressione di una civiltà per larghi tratti esausta e morente.

I media hanno coltivato per decenni l’immagine dell’imprenditore che costruisce dal nulla il suo impero industriale nel suo garage, di cui Elon Musk è uno dei più spiccati prototipi. Senza la NASA, SpaceX non esisterebbe. Ha ricevuto più di 22 miliardi di dollari in appalti pubblici dalla NASA e dalle forze armate statunitensi. È una cifra enorme che mette a distanza l’industria spaziale europea che non può contare su simili finanziamenti.

La storia d’amore tra Musk e il contribuente americano è solo agli inizi, dal momento che la NASA conta sulla sua compagnia SpaceX per riportare gli americani sulla Luna. Nonostante i ripetuti fallimenti. Lo spazio è stato a lungo visto come un luogo di cooperazione, la Stazione Spaziale Internazionale è il risultato di una collaborazione senza precedenti tra Stati. Ma i tempi cambiano.

Dal punto di vista economico, ciò che sta accadendo nello spazio è ciò che avviene sulla Terra: le aziende private sono fortemente sovvenzionate dal pubblico. Quella di Musk non solo in prospettiva lunare, ma anche marziana (ricordiamoci che l’atmosfera marziana ha una densità di circa l’1 per cento di quella terrestre, da qui una delle maggiori difficoltà di atterraggio).

Ciò che più mi impressiona in questa storia di colonizzazione marziana è il tour de force propagandistico grazie al quale Musk è riuscito a coinvolgere una folla di sostenitori nel suo delirio. Il tenace miliardario ha deciso che ciò che resterà dell’umanità dovrà stabilirsi su un pianeta che non ha assolutamente nulla da offrirci. C’è della gente che accarezza l’idea di trascorrere la vita in tute spaziali, o sottoterra, proteggendosi dai letali raggi cosmici. In ogni caso è tecnicamente irrealistico.

Come non bastasse Musk, gli Stati Uniti, il Lussemburgo (!), il Giappone e gli Emirati Arabi Uniti si sono dati un quadro giuridico che dà loro il diritto di sfruttare e commercializzare le risorse spaziali, dalla Luna o dagli asteroidi, ad esempio, in violazione con l’articolo 2 del Trattato Spaziale Internazionale dell’ONU ratificato da tutte le principali nazioni spaziali, che vieta “appropriazioni nazionali” di corpi celesti.

Penso proprio che oltre all’Anomalia del Sud Atlantico, ve ne sia una di altrettanto pericolosa a Boca Chica Village.

(*) Documenti desecretati rivelano che tra il 1945 e il 1992 gli Stati Uniti hanno effettuato 1.051 test atomici esplodendo in totale 180 megatoni, pari a 11.250 bombe di Hiroshima; 12 test hanno contemplato il lancio di razzi fino a 700 km di quota, nella magnetosfera, con l’obiettivo di verificare se la struttura stessa del sistema Terra potesse essere utilizzata come arma. Quali sono state le conseguenze a lungo termine sull’equilibrio terrestre e sul clima? 

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