venerdì 29 settembre 2023

Santoro, Gruber e De Gasperi

 

Il giornalista ed ex conduttore tv Michele Santoro lancia il progetto per una lista pacifista da candidare alle europee. Da ultimo, ieri sera, ospite di Gruber.

A parte i soliti guerraioli, con elmetto e tastiera, siamo tutti a favore della pace. In modi diversi. Santoro è una voce fuori dal coro, almeno di un certo coro. È un personaggio accattivante, coerente, come quando prese posizione contro la guerra di liberazione della Nato per il Kosovo, il cui popolo musulmano ogni americano ed europeo porta nel cuore; insomma quando gli eroici piloti della Nato bombardarono la radiotelevisione serba a Belgrado perché poco pluralista.

Per queste ragioni, per questo atteggiamento critico, Santoro è stato rimosso di fatto dalla televisione. Come un Daniele Luttazzi, come un Gian Maria Volontè dalla storia del cinema italiano. È un duro lavoro quello degli specialisti di questa selezione, ma dà i suoi frutti.

Per quanto riguarda l’Ucraina, Michele è per la trattativa, subito, per il non invio di armi in Ucraina, per un’Europa libera dal giogo degli Usa-Nato. Ottimo, direi, anche se non gli sentiremo mai pronunciare la parola imperialismo perché è demodé e anche perché Santoro vorrà evitare che gli si rinfaccino certi trascorsi giovanili.

Il giornalista, se richiesto, condanna l’aggressione da parte di Mosca senza se e senza ma. Sarebbe interessante sapere, secondo lui, che cosa avrebbe dovuto fare la Russia in alternativa.

Per avere tribuna e poter in tal modo esprimere le sue idee e proposte di pace e di autonomia, Santoro chiederà il voto degli elettori per far parte del Parlamento europeo. Da lì potrà far sentire alta e forte la sua voce, seppure in un’aula mediamente semivuota. Santoro lascerà il segno con più profondità degli altri, per esempio della Gruber?

A proposito di Gruber, che si sente molto meno italiana di come si sente sudtirolese (non usa mai il termine altoatesina), mi viene in mente, per certi versi, un’altra storia a riguardo di quelli che cercano tribune parlamentari all’estero per far sentire la propria voce.

Ricordano un De Gasperi suddito dell’impero austro-ungarico, il quale “non mise mai in discussione l’appartenenza di tutto il Tirolo all’Impero”. Eletto al parlamento viennese, avuto un seggio anche alla dieta tirolese di Innsbruck, allo scoppio della guerra “De Gasperi sperò che l’Italia entrasse in guerra a fianco dell’Austria-Ungheria e della Germania sulla base della Triplice alleanza”.

Insomma, De Gasperi era uno che vedeva lontano e, fosse stato per lui, non si sarebbe mai mosso dal parlamento viennese. Saltata l’alleanza dell’Italia con l’Austria, s’impegnò perché fosse almeno mantenuta la neutralità italiana. Durante il conflitto ebbe a occuparsi, come parlamentare austriaco, dei profughi e rifugiati (non dei prigionieri italiani).

Nel frattempo che De Gasperi soggiornava a Vienna a spese del governo austriaco, gente come Battisti e Filzi, trentini anche loro come Alcide, combattevano al fronte come italiani e come tali, fatti prigionieri, venivano impiccati dagli austriaci.

Leggo da Wikipedia: “Il successivo 24 ottobre 1918 partecipò alla formazione del Fascio nazionale italiano, una formazione comprendente i deputati popolari e liberali italiani del Parlamento austro-ungarico di cui fu eletto segretario. Il giorno dopo (25 ottobre!) dichiarò che i territori italiani fino a quel momento soggetti alla monarchia austroungarica dovevano considerarsi congiunti all’Italia”.

Già il 29 settembre, la Bulgaria a Salonicco firmava l’armistizio con il generale Franchet d’Espérey, comandante dell’Armata Orientale alleata. Il 20 ottobre si erano dimessi i governi dell’Austria e di Ungheria, ossia della Duplice Monarchia; il giorno dopo si riunivano in assemblea plenaria nazionale i deputati di lingua tedesca e decidevano di formare lo Stato indipendente dell’Austria! La folla mareggiava a Vienna e colonne di operai e gruppi di soldati riempivano strade e piazze. Anche se la proclamazione della repubblica avvenne il successivo 12 novembre, l’impero non esisteva più da settimane.

Pertanto, fino all’ultimo De Gasperi fu fedele alla monarchia asburgica e al suo ruolo di deputato austriaco. Ecco in che cosa si tramutano in effetti le tribune parlamentari, in luoghi di occasionali interventi oratori e regolarissima fonte di emolumenti e prebende.

Chissà se poi la tribuna di Bruxelles, in caso di elezione, diventerà troppo stretta per Santoro, come lo fu per Gruber, di modo che finirà per trovarne anche lui una più comoda in Italia.

4 commenti:

  1. Fin dai tempi di Roma antica abbiamo avuto il fenomeno dei politici che facevano il proprio interesse. Ricordi le Verrine di Cicerone? Poi è venuto il Vaffaday di Grillo. Un po’ la stessa roba, col massimo rispetto per Marco Tullio.
    Prima di concludere che le elezioni sono una truffa, occorre però valutare se qualunque risultato sia uguale per noi. Ipotizzo che, se non ci fosse una maggioranza di eletti favorevoli alla guerra e alle inique misure pseudoecologiche, noi staremmo meglio, in attesa della rivoluzione.
    Perciò, indipendentemente dagli obiettivi personali di Santoro, l'unica obiezione che ho da fargli è che se non prende almeno un milione di voti non sarà eletto.

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    1. Mah, bisognerà vedere qual è l'intento reale e poi che cosa succede da qui alle elezioni

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  2. Ma non era già stato parlamentare europeo in lista con il Pd (forse ancora PDS o Ds)? Con tutto il rispetto e l‘apprezzamento per il Santoro giornalista (con eccezioni), alla sua età dovrebbe pensare alla pensione.

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  3. L'EUROPA SI ARRENDE. SI AL GAS RUSSO!

    Avete letto bene. Dopo averci raccontato per 18 mesi che le sanzioni imposte avrebbero messo in ginocchio l’economia della Russia, dopo aver giurato e spergiurato di avere individuato fornitori di gas alternativi, addirittura nella lontana Angola, come ci disse il genio Mario Draghi, la Commissione europea per evitare il collasso economico suggerisce ai Stati membri UE di eliminare il divieto permanente di importazione di gas dalla Russia, proposto dal Parlamento europeo, in favore della soluzione meno restrittiva.

    Il Consiglio Ue introduce per gli Stati membri la possibilità di decidere un divieto temporaneo di importazione dalla Russia e dalla Bielorussia “qualora ciò sia necessario per tutelare i loro interessi essenziali di sicurezza”.
    Questa la saggia ma amara decisione che emerge da una bozza di lavoro, presa in visione dai principali media europei, della Commissione europea, nell’ambito dei negoziati in corso tra Parlamento e Consiglio Ue sul pacchetto di riforma del mercato del gas e dell’idrogeno, in vista del meeting di giovedì prossimo.

    https://www.farodiroma.it/leuropa-si-arrende-la-commissione-ue-propone-di-eliminare-il-divieto-permanente-di-importazione-del-gas-russo-vladimir-volcic/?fbclid=IwAR2bHdJMYExei4O-zuvlOaXYZBNdyqofQ-RV0Mw3EzZae2PUt4hJzg1e_OQ

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