Uno dei motivi della crescente sfiducia nei confronti della politica è la stanchezza nei confronti dei governi che sembrano soffrire di inevitabilità. Una delle frasi preferite ultimamente a riguardo delle grandi questioni è: “anche i precedenti governi ...”. Ok, anche quello di Cavour.
Nel balletto di personaggi e luci non c’è la minima preoccupazione per ciò che accade realmente e per ciò che si annuncia drammaticamente, dunque di farla finita con la fase delle affermazioni verbali per entrare in quella dei fatti concreti.
Questo divario tra la postura dichiarativa e l’azione dà l’impressione di governi e di una classe politica il cui obiettivo principale (spesso l’unico) è occupare il campo dell’informazione e non agire per i cittadini. Tra tutti i ministeri, quello della chiacchiera è quello dove si lavora di più.
Non è solo lo spread che sfiora i 200 punti (il 28 settembre 2022 era a 243), ma l’impennata dei rendimenti dei Btp a 5 e 10 anni assegnati oggi in asta, che sfiorano rispettivamente il 4,5 e il 5 per cento. Sono interessi aggiuntivi, sono punti di Pil a vantaggio dagli speculatori (quelli che si fanno chiamare “investitori”).
Poi ovviamente c’è la solita Germania a darti una mano, per esempio con il dumping sull’Iva, che dal 1° luglio è passata dal 19 al 16% (quella ordinaria) e dal 7 al 5% per quella ridotta, e ciò consente alle esportazioni tedesche di essere più competitive. Ma vuoi che sia per gente che trascura il fatto elementare che una moneta comune non dovrebbe essere solo un fatto economico, ma un fatto sociale e politico di rilievo fondamentale (sull'iva tedesca vedi commenti qui sotto).
Ad ogni modo, a parte una classe politica e dirigente da far piangere (altro che ridere, fare dell’ironia su questi deficienti sta diventando il kitsch del nostro tempo), si deve tener presente il ruolo della speculazione finanziaria, che ha l’effetto di amplificare gli squilibri esistenti in una situazione data, ossia di creare sfiducia nei confronti del debito pubblico di uno Stato, costringendo il governo ad adottare misure con un costo economico e sociale più elevato di quanto sarebbe stato necessario.
I famosi hedge fund, che non sono fondi privi di rischio; al contrario, si tratta di fondi particolarmente rischiosi, molto più rischiosi dei fondi comuni di investimento, per dire. I loro gestori investono parte del patrimonio del fondo e addebitano commissioni molto cospicue a seconda della performance del fondo stesso. È evidente che ciò li incoraggia a far sì che i fondi assumano rischi di mercato significativi.
Le chiamano “innovazioni finanziarie”. Si pensi ai CDS (Credit Default Swap), una sorta di assicurazione contro l’insolvenza del debitore. Teoricamente questo prodotto potrebbe essere considerato utile, ma c’è una grande differenza con una normale assicurazione. Non puoi assicurare una casa che non possiedi. Nel caso dei CDS sì. È possibile avere CDS sui rischi di default di un debitore senza esserne inizialmente creditore, in modo che la speculazione tramite CDS consiste nell’acquistare un’assicurazione su una casa e poi darle fuoco per incassare l’assicurazione.
Per tacere delle vendite allo scoperto e delle operazioni che hanno luogo sui mercati over- the-counter, dove le transazioni avvengono tra attori senza controllo, in completa opacità. Il capitalismo è questa roba qua; non anche questa roba, ma soprattutto questo genere di rapina. Poi scoppia immancabilmente la bolla e il famoso aumento di valore si rivela per quello che è: schiuma. Queste crisi non appaiono nel panorama sereno di un sistema economico in buona salute, ma in un contesto generale di patologia strutturale.
E non è vero, come sostengono alcuni “critici del valore”, che si tratta di crisi di una qualità nuova rispetto a quelle classiche dei due secoli passati. Come già in passato le crisi si manifestano con evidenza spettacolare nella superfetazione del capitale fittizio, con valori di borsa completamente disancorati rispetto ai reali valori industriali e commerciali. Quello che realmente c’è di nuovo, è la dimensione globale e gigantesca del gioco finanziario, di questo gioco d’azzardo portato al parossismo.
Il ritocco dell’IVA (Mehrwertsteuer) qui in Germania io non l‘ho avvertito manco di striscio. I prezzi continuano a salire o essere terribilmente alti. Esempio: benzina e diesel.
RispondiEliminaEffettivamente la misura si riferisce al 2020 e aveva durata per 6 mesi. Un mio abbaglio. Resta tuttavia in vigore il fatto che se la merce viene acquistata ed esportata in Germania da un cliente residente al di fuori dell'Unione Europea, l'IVA pagata in Germania può essere rimborsata.
EliminaL’andamento del prezzo del diesel nel 2023 è simile a quello della benzina . Attualmente, al 19 settembre 2023, in Germania un litro di gasolio costa in media 185,6 centesimi di euro.
Eliminail prezzo medio del gasolio in Italia ad agosto: auto: 1.833,67
nell’industria, il salario lordo italiano è in media di 2.637 euro al mese, contro i 2.635 europei, ma è molto inferiore ai 3.854 tedeschi e ai 3.094 francesi.
1850,60
Elimina