La Nato il 22 aprile ha dato il via alla più massiccia esercitazione (Defender 2023) da quando si è costituita nel 1949. Guidata dallo Us European Command, l’esercitazione proseguirà sino al 23 giugno e coinvolgerà 26 Paesi tra alleati e partner: oltre a quelle degli Stati Uniti, saranno presenti truppe provenienti da Albania, Armenia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Paesi Bassi, Macedonia del Nord, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito.
Decine di migliaia i soldati coinvolti, decine le navi e centinaia di aerei sono stati inviati nei paesi al confine con la Russia, in particolare nei paesi baltici di Lettonia, Lituania ed Estonia. Paracadutisti francesi sono stati lanciati in Estonia, che confina con la Russia e dista solo 150 km da Pietrogrado. La componente finale delle operazioni (Saber Guardian 23), è iniziata la scorsa settimana ed è concentrata sul Mar Nero, e coinvolge soldati e marinai provenienti da Albania, Bulgaria, Belgio, Francia, Grecia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Romania, Slovenia e ovviamente Stati Uniti.
Lo scopo di tutte queste operazioni è sostenere l’offensiva ucraina distraendo i comandi militari russi dall’esclusiva concentrazione sul fronte ucraino e costringendoli a deviare le forze verso altre regioni di confine. In tal senso vanno intesi anche gli attacchi di droni contro Mosca, il bombardamento delle città russe, le incursioni nel territorio russo utilizzando veicoli e attrezzature forniti dagli Stati Uniti e dai suoi alleati della Nato. La Polonia è stata coinvolta direttamente nel conflitto, con membri del cosiddetto Corpo di volontariato polacco che hanno partecipato a raid transfrontalieri dall’Ucraina alla Russia.
L’Ucraina da sola non ce la può fare, questo s’è capito, e allora si allarga il conflitto. Quello che non si è voluto ammettere, e cioè che si tratta di una guerra Usa-Russia, è ormai una realtà di fatto innegabile. Ogni aspetto della guerra, inclusa la “controffensiva”, è diretto dall’amministrazione Biden, dal Pentagono e dalla Nato. Forze addestrate dalla Nato e armate con armi della Nato, compresi proiettili all’uranio impoverito forniti dal Regno Unito. Operativamente, la guerra è diretta da Washington e dal Pentagono, laddove gli ucraini sono usati come carne da macello.
La guerra USA-NATO contro la Russia sta entrando in una nuova fase. Una cosa si può dire con certezza: i combattimenti si tradurranno in un enorme aumento del numero di morti, sia ucraini che russi, in altre distruzioni di quei martoriati territori. La Casa Bianca ha respinto le richieste di un cessate il fuoco o di una soluzione negoziata al conflitto che non includa la piena capitolazione della Russia.
Le condizioni poste da Washington sono: la destituzione o l’uccisione di Putin, la sconfitta militare della Russia e la riconquista della Crimea, ossia il controllo del Mar Nero che si tradurrebbe nel controllo dell’Asia centrale. La posizione dei pianificatori militari statunitensi è che nulla, nemmeno la prospettiva di una guerra nucleare, può scoraggiare le azioni degli Stati Uniti e della Nato.
Per quanto riguarda il governo Putin, la sua “operazione militare speciale” in Ucraina era basata sulla concezione che una dimostrazione di forza avrebbe creato le basi per un accordo negoziato che riconoscesse gli interessi della Russia. Questa concezione della “coesistenza pacifica” con l’imperialismo ha portato a un disastro politico e a una sottovalutazione degli obiettivi di Washington. Ed ecco che Putin è invischiato in una guerra in continua espansione per la quale non ha soluzione.
Il conflitto è entrato nel campo gravitazionale della guerra totale, cioè di una guerra di distruzione illimitata. Gli idioti che sognano una sconfitta della Russia ancora non hanno compreso a quali rischi si sta andando incontro. A chi mi riferisco? Ai topi di fogna, fascisti e sedicenti liberali, che per mentire sul presente devono falsificare il passato.
"Solo chi non conosce la storia può sottovalutare le parole di Putin"
RispondiEliminahttps://youtu.be/xaN2fRqyXg4
Quello che non capisco è : ma la Cina, non può rimaner uccel di bosco! Perché poi dopo tocca a lei.
RispondiEliminaE quindi?
Saluti!
L'oligarchia statunitense nega oggi al sistema di potere russo di dominare il proprio spazio di sicurezza; siamo oltre l'umiliazione di Obama che da presidente declassò pubblicamente la Russia a potenza regionale.
RispondiEliminaCome può l'opinione pubblica italiana comprendere che per la Russia è in corso una lotta esistenziale se se non ha nemmeno contezza che ottant'anni di pace formale si sono pagati con la sudditanza politica e l'occupazione militare?
(Peppe)
Quattro cattive notizie per l'Occidente
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