martedì 2 maggio 2023

Tanto rumore per nulla

 


Com’è nata questa notizia e la sua strumentalizzazione?

“Cina e India hanno appena abbandonato la Russia allOnu accettando di qualificarla come aggressore, mentre finora si erano astenuti”, scrive il consulente in aeronautica e difesa Xavier Tytelman, in un tweet accompagnato da uno screenshot che mostra i risultati del voto sulla risoluzione A/77/L.65, adottata a larga maggioranza dalle Nazioni Unite il 26 aprile, e che la Cina ha infatti appoggiato. Un “grande cambiamento nei voti allOnu”, e un “segnale inequivocabile” del ribaltamento della Cina nei confronti della Russia, scrivono altri entusiasti pressappochisti che non si peritano di controllare i fatti per ciò che sono.

La risoluzione A/77/L.65 adottata il 26 aprile è stata proposta dalle delegazioni di diversi paesi, tra cui Germania, Francia, Stati Uniti e Ucraina. Riguarda i rapporti tra l’Onu e il Consiglio d’Europa, e li “incoraggia” in particolare a rafforzare la loro cooperazione su diversi temi, come i diritti dell'infanzia, la protezione dei rifugiati o la lotta al terrorismo. Questo è molto diverso dai precedenti voti che condannavano la guerra in Ucraina.

Che cosa è successo esattamente? Ci sono stati due voti separati.

Sebbene questa risoluzione non s’incentri sull’invasione russa dell’Ucraina e non la “condanni”, la menziona nel suo preambolo. Tra le considerazioni su cui si basa questa risoluzione, il preambolo cita, al nono comma, “le difficoltà senza precedenti che l’Europa deve affrontare attualmente a seguito dell’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina, e prima ancora contro la Georgia”.

Questo paragrafo non ha nulla a che fare con l’oggetto del testo della risoluzione e introduce una considerazione politica che ha spinto alcuni Stati membri a votare contro la sua inclusione nella bozza di risoluzione. Si è addivenuti infine a un compromesso.

Si sono dunque svolte due votazioni distinte, come mostra il video relativo alla plenaria (https://media.un.org/en/asset/k1g/k1gcrw1paq) del 26 aprile scorso (da 37’10’’ per la prima votazione, e 38’48’’ per la seconda): una relativa al comma nono, che fa riferimento alla “aggressione” dell’Ucraina dalla Russia, e l’altro voto sul testo nella sua interezza.

La Cina si è astenuta alla prima votazione, approvata con 81 voti favorevoli, 10 contrari e 48 astenuti, ma ha sostenuto nella seconda votazione l’approvazione della risoluzione nel suo insieme.

Insomma, tanto rumore per nulla. 

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