Siamo piegati sotto la malinconia che ci mangia la testa, depressi della poca vita che ci viene imposta, della povertà dei sogni che ci lascia, della radicale assenza di poesia, dall’autoritario degrado di un governo che si crede rispettabile. Stiamo morendo; come società civile siamo già morti.
Il dio-macchina dei transumanisti ci sterminerà tranquillamente per non aver pensato abbastanza al nostro mondo e a quello del dopo. Provvederanno le macchine a imballare i pacchi nei capannoni, guidare i camion e i droni che li consegnano e scansionare la nostra spesa al supermercato.
Ce lo siamo dimenticati a forza di farci coccolare dalla pubblicità: il nostro mondo (il capitalismo integrato che ci viene imposto negli ultimi trent’anni,) è un disastro sociale, mentre miliardari mentalmente incrinati sognano di bere i loro drink su Marte.
Completamente sbiaditi, senza speranza e senza altra voglia che sputare in faccia a questi cialtroni, tutti, il cui ruolo dovrebbe essere quello di fornirci una vita migliore e di non ridurci alla sopravvivenza.
È il progetto di adeguamento della vita comune che ha raggiunto il culmine con l’ordine generale del marzo 2020. Abbiamo servito generosamente come cavie, dai terrazzi e dai balconi. Lo abbiamo rimosso: contavano solo certi morti, ma non quelli che muoiono sempre. Non esistiamo se moriamo per qualcos’altro che non sia deciso da loro.
Si sono organizzati contro di noi, ci attaccano. E una volta promulgate leggi canaglia hanno ancora l’ignominia di rimproverarci perché non ci inchiniamo. Vogliono “i voti del popolo”. Manipolatori d’infamia. Preparano il “dopo”. Non ridere.
Dal punto di vista psicologico questo post evoca una sorta di agonia da parte dell'autore.
RispondiEliminaAgonia verso la quale i padroni della società sono del tutto indifferenti!
mi ricorda la famosa vignetta della carica di cavalleria col comandante che, voltandosi indietro prima di ordinarla,urla: Ca..zzo, non c'è nesssuno!|
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