mercoledì 17 maggio 2023

Quella merda di Manzoni


C’è chi si occupa della merda di Manzoni. Si sono scritti un’infinità di articoli sull’argomento, addirittura dei saggi e tanta altra roba mediatica. Ultimamente se n’è occupato anche un convegno internazionale tenutosi al Dipartimento di cultura e civiltà dell’Università di Verona.

Non c’entrano gli escrementi di Alessandro Manzoni, bensì quelli di un lontano parente dello scrittore: Piero Manzoni. Morto trentenne nel 1963, Piero fu icona di una teoria rivoluzionaria: l’artista è un re Mida che trasforma in arte tutto ciò che tocca. E non solo ciò che tocca con mano: infatti Piero è noto universalmente e in particolare per una sua opera seriale: 90 esemplari di scatolette etichettate come Merda d’artista.

Ebbene, Laura Mensi, dell’Istituto universitario di architettura di Venezia, ha avuto il compito di studiare lo stato di conservazione delle scatolette, e Nicola Ludwig, Università statale di Milano, quello di stabilire il reale contenuto dei manufatti. Mensi ha constatato che le scatolette hanno resistito bene e al tempo e soprattutto mantengono il loro valore per i collezionisti (275mila euro cadauna).

Ludwig, invece, ha affrontato l’impresa scientifica di verificare se il contenuto delle scatolette corrisponde esattamente a quanto indicato in etichetta. Usando mezzi fisici non invasivi a disposizione del suo laboratorio, in particolare i raggi X, ha osservato la presenza di una seconda scatoletta più piccola contenente materiale radiopaco, probabilmente gesso o argilla; inoltre l’esame spettrografico del poco percolato presente, ha escluso tale esso provenga da feci essiccate.

Finalmente è stata data risposta a un interrogativo che da sessantadue anni teneva occupati esperti e cultori della materia: il contenuto di quelle scatolette non è conforme a quanto dichiarato in etichetta, dunque non è materiale attinente all’arte contemporanea, ma si tratta invece di un prodotto di buon artigianato.

N.B.: Traggo questa notizia dal numero di maggio della rivista le Scienze. Ho controllato se presso i docenti dello IUAV risulti una Laura Mensi. Nessuna docente corrisponde a tale nome, ma vi è invece una Luisa Mensi, esperta di conservazione e restauro, che leggo essere in stretta collaborazione con la Fondazione Archivio Piero Manzoni di Milano. Quanto a Ludwig Nicola Gherardo, leggo sia professore associato e si occupa di tecniche fisiche avanzate applicate ai beni culturali. 

1 commento:

  1. Qualche post fa si argomentava la superiorità dei cinesi rispetto a noi. Eccone una prova decisiva: in Cina le scatolette di merda d'artista valgono zero yuan. È vero che potrebbero rivenderle a un occidentale, ma in questo caso se le fabbricherebbero loro.

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