La lettura domenicale del Sole 24 ore è per me fonte soprattutto di buonumore (mentre fuori lampeggia e minaccia diluvio). Leggo per esempio a pag. 16 che, negli ultimi cinque anni, “Nonostante tutto l’azionario globale dei paesi sviluppati è stato in grado di garantire guadagni del 52% in dollari e del 66% per l’investitore in euro, ovvero il 10,7% l’anno”. Si precisa “come un risultato del genere non sia in fondo frutto di un’anomalia”.
Infatti è frutto della lotta di classe. Quella stravinta dai padroni della società, ovviamente. Tutti gli altri, in Occidente, si sono accontentati di assaporare alcuni agi di seconda mano concessi dalla borghesia, che da tempo li sta revocando foglia dopo foglia seguendo la strategia del carciofo.
Per quanto ci riguarda da vicino, si tratta della storia dell’italian way of socialism, che per “il Partito di governo” è diventata la via italiana al liberismo, con dentro tutti (i clericali dell’Opus Dei, i boyscout e fino a Elena Schlein), passando così dalla conclamata lotta per la trasformazione dell’esistente, all’amministrazione diretta dell’esistente, laddove per esistente d’intendono le gabbie d’acciaio altrimenti denominate rapporti sociali di produzione.
Chi cazzo sa più a che cosa si riferiscono cotali rapporti, a chi viene più in mente di mettere in dubbio la proprietà privata? L’esistenza stessa dello sfruttamento è considerata una mera consuetudine della società civile, ossia un monopolio indiscusso dei proprietari, che non vedrà tramonto. La lotta poteva almeno concentrarsi sulla dimensione della cultura, ma hanno finito per perdere per strada anche quel residuo e con essa le soggettività meglio disposte. Amen.
Leggo anche di un tale Davide Serra, il quale, fondatore e CEO di Algebris, “dopo una carriera costruita nel Regno Unito da quattro anni vive tra Londra e Milano, dove segue con attenzione le PMI quotate in borsa”.
In pratica ha sempre speculato per conto suo o per conto terzi (Mid Cap). Come ho sempre detto in questi casi, non c’è nulla di male. La massaia che sceglie di fare acquisti in un discount invece che in un altro, opera in qualche modo una forma di speculazione sui prezzi. Anche Marx qualche volta arrotondava speculando qualche sterlina in borsa. Nel mio piccolissimo mondo ci provo anch’io e senza rimorso e anzi con qualche rimpianto. Davide Serra lo fa in grande scala. Chapeau, dicono a Lambrate.
Scrive Paolo Bricco che lo ha intervistato: “Davide mangia con calma metodica il sushi, il sashimi, lo spicy salmon roll, le verdure e il mango”. Penso sia la dieta dei trader ad alto capital gain. “Davide adopera con disinvoltura le bacchette, versa le salse, gioca velocemente con le composizioni di pesce crudo e con la candida geometria del riso”. Euclide e Piperno non avrebbero saputo dire meglio.
Da ciò si può intuire “perché la sua Algebris non ha perso un dollaro o un euro su Silicon Valley bank, First Republic bank e Credit Swiss”. Si capisce, per contro, perché il Sole 24 ore sia pieno di debiti e metta ogni cura per disgustare sempre di più i suoi lettori.
Lasciamo parlare Davide: “Al liceo Gonzaga, gestito a Milano dai padri lasalliani, all’esame di maturità scientifica scrissi il tema in stampatello. Ancora adesso non riesco a scrivere in corsivo e, quando sono costretto a farlo, quasi non ce la faccio a leggerlo”. La cosa mi incuriosisce, mi chiedo in quali occasioni e da chi Davide Serra sia costretto a scrivere in corsivo. Quanto al resto, dai gesuiti puoi scrivere il tema dell’esame di Stato anche in lineare B, basta allegare congrue referenze reddituali.
Dice ancora in stampatello il nostro Davide: “Non sono mai andato a un concerto. Da ragazzo preferivo stare in tenda da solo con il cane in montagna la notte di capodanno”. A parte stare da soli come un cane, in montagna passare la notte a dicembre in una tenda avrebbe dovuto preoccupare i genitori, ma anche altri operatori e specialisti (non mi riferisco al soccorso alpino), tanto più che Davide si dichiara orgoglioso delle sue fragilità, “che oggi in una condizione di consapevolezza dei funzionamenti anomali delle fisiologie neurologiche appaiono più chiari anche a lui stesso”. Mi piacerebbe approfondire con l’interessato, eventualmente accompagnato dal suo cane, il concetto “funzionamenti anomali”, magari davanti a un piatto di polenta fumante e luganega croccante. Ma non la notte di capodanno.
Ecco qui espressa senza reticenze la voce di un’epoca, i suoi proclami assolutamente pratici sulla propria condizione ... spirituale. Ah, dimenticavo: Davide è “amico personale e sostenitore politico di Matteo Renzi, un boyscout come me”.
Il partito democratico è stato ed è anche questo.
Mi chiedo , perchè se anch'io ho dormito in tenda a capodanno non sono diventato come lui? Questo dilemma mi sconvolgerà per tutta la mia vita .
RispondiEliminaun saluto roberto b
Non ricordo chi quando dove trovò similitudini tra i profili psichiatrici dei top manager e quelli dei serial killer.
RispondiEliminaPietro
My 2 cent
RispondiEliminahttps://oposssum.substack.com/p/mani-aperte-spalle-chiuse
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