Improvvisamente si nota, presso gli specialisti della propaganda mediatica, una certa ansia e premura per una trattativa tra USA e Russia sull’Ucraina, e ciò nonostante l’ultima trance di 40 miliardi di dollari quasi tutti in armamenti da inviare a Kiev.
Sembrerebbe che la sconfitta di Mariupol abbia un significato militare molto maggiore di quanto sia riconosciuto. Ma c’è ben altro: le disastrose conseguenze economiche internazionali e interne della guerra stanno diventando sempre più evidenti. L’inflazione sta andando fuori controllo, i mercati finanziari sono nervosissimi e una grave recessione sembra essere inevitabile. E ciò sta alimentando crescenti tensioni sociali.
Avril Haines, già vicedirettrice della CIA dal 2013 al 2015 e viceconsigliere della sicurezza nazionale sotto il presidente Barack Obama, oggi direttrice dell’intelligence nazionale, ha avvertito la commissione per i servizi armati del Senato che nei prossimi mesi il conflitto tra Ucraina e Russia potrebbe prendere «una traiettoria più imprevedibile e potenzialmente un’escalation».
Lo riporta un editoriale del NYT, il quale esprime preoccupazione per i «costi straordinari e gravi pericoli» della guerra e afferma che «ci sono molte domande alle quali il presidente Biden deve ancora rispondere al pubblico americano riguardo al continuo coinvolgimento degli Stati Uniti in questo conflitto».
Il NYT sottolinea: «Gli Stati Uniti e la NATO sono già profondamente coinvolti, militarmente ed economicamente. Aspettative irrealistiche potrebbero trascinarli sempre più in profondità in una guerra lunga e costosa».
Ciò mette in chiaro quello che ci si ostina a negare, ossia che questa è una guerra per procura e che le aspettative di Washington erano quelle «di indebolire la Russia in modo permanente e destabilizzare Vladimir Putin».
Prosegue il NYT dicendo che «non è nel migliore interesse dell’America lanciarsi in una guerra totale con la Russia, anche se una pace negoziata potrebbe richiedere all’Ucraina di prendere alcune decisioni difficili. E gli obiettivi e la strategia degli Stati Uniti in questa guerra sono diventati più difficili da discernere, poiché i parametri della missione sembrano essere cambiati».
Negli ultimi tre mesi il giornale ha incitato all’isteria pro-guerra e contro la Russia, ma ora scrive che bisogna fare chiarezza sugli obiettivi, «la Casa Bianca non solo rischia di perdere l’interesse degli americani nel sostenere gli ucraini – che continuano a subire la perdita di vite umane e mezzi di sussistenza – ma mette anche a rischio la pace e la sicurezza a lungo termine nel continente europeo».
Il NYT chiede, paradossalmente, di smetterla con le esagerazioni della propaganda: «Si è tentati di vedere gli straordinari successi dell’Ucraina contro l’aggressione russa come un segno che con un sufficiente aiuto americano ed europeo, l’Ucraina sarebbe vicina a respingere la Russia nelle sue posizioni prima dell’invasione. Ma questo è un presupposto pericoloso».
Non solo pericoloso, ma fuori dalla realtà: «Una vittoria militare decisiva per l’Ucraina sulla Russia, in cui l’Ucraina riconquista tutto il territorio che la Russia ha conquistato dal 2014, non è un obiettivo realistico».
Ci sono voluti tre mesi ma finalmente qualcuno si sta rendendo conto, in Europa e negli USA, che questa guerra non si può vincere, e soprattutto che questa situazione porta gravi squilibri economici e sociali: «L’inflazione è un problema molto più grande per gli elettori americani rispetto all’Ucraina, ed è probabile che le interruzioni dei mercati alimentari ed energetici globali si intensificheranno».
Il messaggio del NYT al regime ucraino è cupo ma realista: «una pace negoziata potrebbe richiedere all’Ucraina di prendere alcune decisioni difficili. Se il conflitto porterà a veri negoziati, saranno i leader ucraini a dover prendere le dolorose decisioni territoriali che qualsiasi compromesso richiederà».
Pertanto, «mentre la guerra continua, Biden dovrebbe anche chiarire al presidente Volodymyr Zelensky e al suo popolo che c’è un limite a quanto gli Stati Uniti e la NATO si spingeranno a fare per affrontare la Russia, sui limiti alle armi, al denaro e al sostegno politico. È imperativo che le decisioni del governo ucraino siano basate su una valutazione realistica dei suoi mezzi e di quanta ulteriore distruzione può sostenere l’Ucraina».
È evidente che all’interno dell’estabilishment e della plutocrazia americana si stanno delineando due posizioni. Il NYT è espressione di una posizione che considera il proseguimento di questa guerra in modo realistico: «Questo è ciò che i governi sono tenuti a fare, non inseguire una “vittoria” illusoria».
Tuttavia, bisogna tener presente che la decisione di provocare un conflitto bellico non è stata semplicemente un errore, ma nasce dalla ricerca di ristabilire l’egemonia globale da parte dell’imperialismo statunitense che si sente minacciato da quello cinese. L’obiettivo strategico è duplice: mettere fuori gioco la Russia quale partner economico privilegiato della UE e quale potenziale alleato (dotato di un arsenale nucleare in grado di competere con gli USA) di Pechino.
Biden e i suoi suggeritori non potranno semplicemente invertire la rotta e districarsi dalla crisi politica che hanno messo in moto provocando l’invasione russa. Non possono perdere un’altra volta la faccia, come in molte altre occasioni, e questo diventa il vero problema politico, anche in termini elettorali.
Sergei Shoigu ha dichiarato di aver riferito a Vladimir Putin che le operazioni nel complesso Azovstal sono terminate e che la città di Mariupol è stata completamente liberata dai combattenti ucraini.
RispondiEliminahttps://www.occhisulmondo.info/2022/05/20/il-comandante-dellazov-ancora-asserragliato-nellacciaieria-azovstal-si-arrende/?fbclid=IwAR3ckOlMz2zF2pycez_cykj7aeRwPX8VNR0Xub8nSpnkh4K5mrifg3xIz5Y
CINA: IMPORTAZIONI RECORD DI CARBONE RUSSO
RispondiEliminaLe importazioni cinesi di carbone coke dalla Russia sono salite a un record ad aprile. Gli acquirenti hanno approfittato di un ampio sconto rispetto ad altre forniture.
“I commercianti cinesi e indiani stanno acquistando carichi russi mentre i paesi occidentali si ridimensionano, anche se l’embargo non è ancora ufficialmente entrato in vigore”, ha affermato un commerciante di carbone con sede a Pechino.
Circa 732.584 tonnellate di carbone russo sono state caricate e dirette in Cina nelle prime due settimane di maggio, secondo i dati raccolti da Mysteel. (Reuters)
https://www.occhisulmondo.info/2022/05/20/cina-importazioni-record-di-carbone-russo/?fbclid=IwAR0hFn3qFIeuFl4LARfhFotHp4Vj9s6hOOdwHfAVlxCYALCTHeqQg8J8bSY
Forse tra i servizi segreti USA c'è il timore che sia difficile ormai fermare i nazionalisti ed i neonazisti ucraini, che ormai saranno centinaia di migliaia se non milioni, e che per il loro sanguinario revanscismo prima o poi i Russi scoprano nel Donbass filorusso qualcosa di analogo a Bucha, che sarebbe la Katyn degli angloamericani. Certo è che i servizi segreti americani hanno fatto ultimamente errori di previsione clamorosi (sulla ritirata afghana e circa l'evaporazione del governo ucraino alla minaccia dell'invasione russa) e non escluderei che prevalga a Washington la corrente oltranzista, così come a Kiev dove Zelensky crede di interpretare il sosia magnanimo di Adenoyd Hynkel. Lo stanziamento di altri 40 miliardi di dollari in armamenti non è un messaggio distensivo ed il sistema militar-industriale americano ha dimostrato negli ultimi trent'anni di essere indifferente ai rovesci economici anche interni, per ciò la rotta per le prossime settimane mi pare segnata, sempre che non accada l'imprevisto.
RispondiElimina(Peppe)
vero, il grande capitale pensa solo a se stesso
EliminaL’ITALIA AUMENTA L’IMPORTAZIONE DI PETROLIO RUSSO
RispondiEliminaL’Italia ha aumentato le sue importazioni di greggio russo nonostante gli sforzi dell’Unione Europea per porre fine alla dipendenza dall’energia russa.
La Russia ha esportato circa 450.000 barili al giorno di greggio in Italia questo mese, più del quadruplo rispetto a febbraio e il massimo dal 2013, secondo Kpler, una società di dati sulle materie prime. Di conseguenza, l’Italia è destinata a superare i Paesi Bassi come più grande hub di importazione dell’UE per il greggio russo marittimo.
(Continua al link sotto)
https://www.occhisulmondo.info/2022/05/20/litalia-aumenta-limportazione-di-petrolio-russo/
"L’obiettivo strategico è duplice: mettere fuori gioco la Russia quale partner economico privilegiato della UE e quale potenziale alleato (dotato di un arsenale nucleare in grado di competere con gli USA) di Pechino."
RispondiEliminaBeh, mi sembra che almeno il primo obiettivo sia stato raggiunto, o no?
certo
EliminaIl primo obiettivo è stato raggiunto, mentre che il secondo si allontana invece.
EliminaLa Russia stringe sempre più rapporti economici con Pechino, e persino con l'India.
https://officinadeisaperi.it/eventi/della-natura-e-degli-effetti-della-guerra-da-il-manifesto/
RispondiEliminaPotrebbe anche finire così. E' una soluzione che comporta qualche rischio, non pochi, anche per USA e UE.
RispondiEliminaTemo che esista una possibilità di vedere le armi che sono state generosamente regalate rivolte dalla parte 'sbagliata'.
I nipotini ucraini di Bandera e i loro volenterosi amici arrivati da molti paesi si sentirebbero traditi dai loro mentori e potrebbero decidere di fargliela (farcela) pagare.