Nulla ci impedisce di proclamare che è assolutamente necessario cambiare questo mondo, ma è evidente che siamo in un vicolo cieco tecnico. Una vera svolta antropologica, una rivoluzione non solo ecologica e di tutti i nostri modi di pensare e agire? Dire queste cose ormai è diventato solo un hobby. È evidente l’impotenza di tutti, intrappolati come siamo nelle forme democratiche della dittatura, in un generale apprezzamento di un mondo fatto di tecnologia e “mercato”, che sono la vera presa sulle nostre vite sempre sull’orlo della rottura. Ognuno di noi continuerà a sopravvivere nel proprio rifugio ideologico e a morire senza che nulla sia cambiato.
I governi hanno in mente una sola cosa: non l’interesse di tutti, che non hanno mai avuto, ma la volontà di mantenere in piedi e a tutti i costi un sistema che consente a una minoranza di arricchirsi sfruttando le condizioni di bisogno di tutti gli altri. Ci si scandalizza che un padrone dichiari apertamente quello che tutti i padroni fanno in silenzio e al riparo della “legge”. Il colmo è che le “autorità” dichiarino la nostra vita una priorità mandando a morire gli alunni in fabbrica e nei cantieri. Una delle tante infamie alle quali ci hanno abituato, comprese in quella più generale di detestare tutto ciò che non è redditizio.
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RispondiEliminaMa evidentemente le priorità sono elastiche. In tempo di pandemia hanno conculcato le libertà costituzionali spiegandoci che la vita è più preziosa della libertà. Ora che tocca esportare armi in Ucraina ci spiegano - alla faccia di Orwell - che la libertà è più importante della vita. Questi episodi ci ricordano poi che ci sono vite che non contano niente, mai, e sono sempre le nostre
RispondiEliminaDobbiamo uscire dalla logica mors tua vita mea che ci hanno inculcato, che il solo nostro vantaggio stia nello sfruttamento delle di chi sta sotto nella catena alimentare capitalista
RispondiEliminaPietro