giovedì 19 maggio 2022

È solo l'inizio

 

Mentre la nostra attenzione è concentrata da tre mesi sull’imminente default della Russia, Wall Street è in calo da quando ha raggiunto livelli record all’inizio dell’anno, poiché l’aumento dei tassi d’interesse (la Federal Reserve alza i tassi d’interesse in risposta all’inflazione più alta degli ultimi 40 anni) ha colpito in particolare le società high-tech il cui rialzo è stato alimentato dall’afflusso di denaro praticamente gratuito da parte della Fed statunitense.

La bolla speculativa si sta sgonfiando, aumentando i rischi di una grave crisi nel sistema finanziario. Il sell off di ieri lo dimostra: il Dow ha perso più di 1.100 punti nel suo giorno peggiore in quasi due anni, l’S&P 500 è sceso del 4% e il NASDAQ è sceso del 4,5% e da inizio anno ha ceduto quasi il 30%.

Le azioni di Target, uno dei maggiori rivenditori statunitensi, sono crollate del 25% dopo che la società ha riferito che i suoi costi erano aumentati di 1 miliardo di dollari a causa dell’aumento dei prezzi del gas e dei costi di trasporto. Il crollo di Target è stato rispecchiato da Walmart le cui azioni sono scese del 6,8% dopo essere scese dell’11% il giorno precedente.

Ciò segue, oltre all’aumento dei tassi, alla distruzione di domanda delle famiglie (non certo della upper class) che hanno dovuto dirottare porzioni crescenti dei loro salari reali in calo verso la spesa per beni essenziali, come cibo e gas, di fronte a una spirale inflazionistica che ha visto il prezzo di questi articoli aumentare più velocemente del tasso d’inflazione ufficiale dell’8,5%.

Quando il sistema finanziario è imploso nel 2008 a causa della speculazione dilagante degli anni precedenti, alimentata dalla determinazione della Fed di sostenere il mercato azionario dopo il crollo dell’ottobre 1987, fu istituito un regime di quantitative easing, che ha continuato a riversare migliaia di miliardi nel sistema finanziario, comportando una massiccia ridistribuzione della ricchezza ai livelli più alti della società con portafogli azionari che sono saliti a livelli record.

Non è prevista una ripresa economica. Le tendenze sono le stesse ovunque. L’economia europea è stagnante e sull’orlo della recessione, quella giapponese, la terza più grande del mondo, si è contratta a un tasso annualizzato dell’1% nel primo trimestre. Nello stesso periodo l’economia statunitense si è ridotta a un tasso annuo dell’1,4%. Queste percentuali asfittiche vanno rapportate al tasso d’inflazione, ovviamente.

L’aumento dei tassi d’interesse porta alla stagnazione economica, ma questo è solo un effetto della crisi economica, che nella realtà trova solo in parte le sue cause nella sfera della circolazione monetaria. In realtà le cause reali della crisi vanno rintracciate nel modo di produzione capitalistico, ma da questo lato nessuno vuole sentire ragioni perché ciò significherebbe ammettere il totale fallimento di tutte le teorie economiche, da quelle neoliberiste a quelle di stampo neo-keynesiano, che hanno accompagnato la guerra di classe condotta dalle élite dominanti negli ultimi decenni.

Siamo solo all’inizio della crisi, che nei prossimi mesi indurrà una recessione mondiale con conseguenze politico-sociali ed economiche attualmente imprevedibili, posto che la guerra istigata dagli USA-NATO contro la Russia, combattuta per procura dall’Ucraina, sostenuta dalla criminale propaganda dei media occidentali, sta portando a una vasta crisi alimentare e imporrà la fame a centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.

Si fa sempre più evidente la necessità del superamento dell’attuale sistema, e ciò non appartiene a una concezione astratta o un mero postulato teorico. Tale necessità riguarda ormai sempre più la sopravvivenza stessa dell’umanità e della sua civiltà.

6 commenti:

  1. Sospetto che la guerra in Ucraina sia una ghiotta opportunità di rivitalizzare il capitalismo con un altra esplosione di "distruzione creatrice", espressione che involontariamente esprime tutta la contraddittorietà del sistema. Tanto più estesa la distruzione, tanto più consistente sarà la ripresa, no?

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    1. Vero l'assunto, ma una guerra così accentua solo i problemi

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    2. Concordo, ma a me pare che i decisori siano obnubilati dalla loro religione mercatista. Se pensassero che una guerra così accentuerà solo i problemi non mi spiego questa apparente intenzione di protrarla. I mezzi per fermarla ci sarebbero, ma forse pecco di ingenuità

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    3. non assomiglia ad un dibattito politico: i bravi seguono il signorotto che stabilisce quando far valere il mercatismo oppure gli imperativi kantiani sospendendo il mercato. Io la chiamerei mafia.

      MBah

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  2. https://officinadeisaperi.it/materiali/pensare-seriamente-ad-un-mercato-comune-mediterraneo-da-il-manifesto/

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  3. La piu' grande impresa energetica tedesca continuera' ad acquistare il gas russo per altri dieci anni

    Tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare: nonostante la volontà di non acquistare più il gas dalla Russia la più grande impresa importatrice di gas in Germania non sospenderà l’acquisto per almeno dieci anni.

    Continua a leggere: https://www.occhisulmondo.info/2022/05/19/la-piu-grande-impresa-energetica-tedesca-continuera-ad-acquistare-il-gas-russo-per-altri-dieci-anni/?fbclid=IwAR3uxqC6CBhOnN0u1QPM385Buktu0HaXAPC-JFKebTD6CzZF23KCG804PNU

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