mercoledì 9 febbraio 2022

Morti per non vedere

 

Non sono di sinistra, non lo sono mai stato/a. Tantomeno comunista. Si sente dire spesso. Non si capisce bene che cosa siano stati costoro e soprattutto che cosa continuino a immaginare di essere. Chissà poi dove sono spariti quelli che votavano a sinistra (non possono essere tutti morti di covid), e come faceva il Pci a raccogliere un terzo dei voti, la sinistra nel suo complesso circa una metà.

Sono diventati tutti liberali, o al massimo, sotto elezioni, socialisti liberali. Che francamente non ho mai capito che cosa voglia dire concretamente e in che cosa si distingue dalla Costituzione della Repubblica Sociale Italiana (si legga). Come si fa a scegliere il meno stupido tra questi, o anche solo il più innocuo?

Lo stato di quello che fu la sinistra non può non rattristare anche chi riformista non è. A confronto di ciò che è oggi, perfino dei neofascisti riescono a splendere, almeno nella loro propaganda.

Ieri sera ascoltavo Bersani: le cose le sa, prova anche ad accennarle, ma le declina come lo farebbe a tavola con Paolo Bricco. Teme davvero di passare per uno di sinistra, glielo si legge negli occhi, ilari e spenti a intermittenza, e si sente nelle sue frasi quasi mai pronunciate per intero.

Bersani, orgoglioso hidalgo di un partito che non esiste più, ieri sera diceva: il fatto che guardi con il cannocchiale non significa che sono diventato galileiano; allo stesso modo, se cito Marx, non divento perciò un marxista. Bravo Pier Luigi, continua a questo modo, poi la “mucca” la riporti tu nella stalla.

Davanti alle telecamere Bersani si trovava a competere, pensa un po’, con tale Elisabetta Gardini, già attrice e altra roba di televisione. Si agitava come una bimba molesta in attesa di uno schiaffo. Impossibile ogni caricatura, questa gente scoraggia anche la satira.

Perché accettare di contrapporsi con gente simile? Generosità di dialogo, forza di principi e di riflessione, caparbietà raffinata e civile? Glielo concedo; ma un “vaffanculo” ogni tanto fatelo uscire di bocca, cristo.

Dati i presupposti ideologici e di status sociale di una Gardini, eurodeputata “euroscettica” (ossimoro con annessi emolumenti), e dei suoi sodali, di là degli slogan ruffiani acchiappa gonzi, che cosa costoro farebbero al governo? Ci sono domande che non si possono nemmeno porre, per paura di diventare sordi. Anche perché con i forzisti e i neofascisti con i quali Gardini è stata eletta (pure col Patto Segni), al governo ci sono stati, a lungo pure.

Quello che li rassicura, immagino, è la scarsa memoria collettiva di questo Paese. Sono stati tutti con Berlusconi, Tremonti, Brunetta, Fini, Casini, Bossi, quella gente lì. In politica ci sono solo delitti collettivi, almeno questo Bersani poteva rinfacciarglielo alla signora che scuote la testa in un diniego infantile anche quando annunciano la pubblicità.

Per quanto riguarda la sinistra, il futuro l’ha veramente alle spalle. È così mediocre che quelli che votavano a sinistra o sono morti per non vedere o devono vivere di ricordi in attesa di chissà quale Godot.

10 commenti:

  1. Sconsolante. Non mi sono mai sentito così... Estragone leggendo un post.
    Giovanni

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  2. E' il ripetersi di un fenomeno già visto in passato.
    Nel 38 tutti fascisti, nel 46 erano rimasti in pochissimi (sempre troppi, per i miei gusti) a dichiararsi fascisti o ammettere di esserlo stati.
    Negli anni 70/80 grosso modo i voti andavano 30% PCI e 30% DC ma negli anni 90 facevi fatica a trovare chi ancora rivendicasse il passato in quei partiti, anche solo averli votati.
    Poi, un po' meno, con i governi Berlusconi e in ultimo, a livelli record dai tempi del fascismo, per Renzi, la cui formazione nel 2014 alle europee raccolse il 40% dei voti mentre adesso trovare uno che ammetta di aver avuto simpatie per lui e averlo è una fatica(io a un paio di persone ho rinfacciato post dell'epoca ancora presenti sui social).
    Quello che mi ha sempre urtato è vedere certi personaggi, adesso attorno ai 70, cresciuti come dico a volte 'a pane e Frattocchie' rinnegare il partito nel quale sono cresciuti e magari domani partecipare alle commemorazioni di fianco ai labari della X MAS.

    L'ipnosi pressoché totale di fronte alla discriminazione e all'accerchiamento (ammesso che non sia una aperta violazione) della Costituzione in atto da diversi mesi sono dimostrazione del totale smarrimento di quelle che dovrebbero essere forze di sinistra (che almeno da un po' hanno smesso di identificarsi come tali senza anteporre un doveroso 'centro', non sia mai).

    Personalmente pratico il gramsciano ottimismo della volontà e da questo periodo terribile colgo l'unico aspetto positivo: ho ridotto all'osso l'elenco delle personalità politiche, sindacali, giornalistiche e televisive degne anche solo di 1" di attenzione.

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  3. Io uso la TV esclusivamente per le partite. Anzi no, perché adesso sono su internet. Diciamo che vedo ogni tanto un film, ma mi tengo ben lontano dai cosiddetti talk-show. Tuttavia, per quello che capisco, se Bersani è con il governo e la Gardini con l'opposizione, mi pare che quello sia l'unico tipo di dibattito proponibile. Tu guardi dall'esterno del sistema, e ti pare che tutte le vacche nottetempo siano nere. E allora, click.

    P.S. Trattandosi di persone, è pur sempre lecito un giudizio personale. Bersani: un rincoglionito. La Gardini: uffa! me lo censureresti, lo so.

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    1. non sono d'accordo, B. non è un rincoglionito, tutt'altro. come ho scritto, è uno che le cose le sa, meglio di moltissimi altri. mente lucida gli tocca quel ruolo obtorto collo, ma è anche colpa sua. questo sì.

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    2. Sì, Bersani è stimato da molti.

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  4. Bersani è persona seria e preparata ma fa parte di una generazione che si è impegnata e che ne è uscita demoralizzata e confusa. Quelli che, come scrive Ferdinando Adornato, "volevano cambiare il mondo e questo ha cambiato noi... quelli che non sanno più cosa dire a un ragazzo di vent'anni...quelli imprigionati nel misterioso scarto tra i sogni di un tempo e la realtà di oggi."
    (F.Adornato - Oltre la sinistra - Rizzoli, 1991)
    E però sulla crisi della sinistra le opinioni divergono. Eccone alcune e chi vuole aggiunga.
    1) La colpa è della sinistra che ha portato avanti idee irrealizzabili e in modi errati
    2) La colpa è stata una tendenza operaistica esagerata. Incapacità di rivolgersi ad altre categorie
    3) Una volta in fabbrica si era difesi da un sindacato e da un partito, ora non più.
    4) Una volta la sinistra voleva il cambiamento, ora ne ha paura.
    5) Non possiamo sputare nel piatto dove abbiamo mangiato tutti. E' comodo abbandonare la sinistra nei momenti difficili. Ma i padroni ci sono sempre e gli sfruttati pure.
    Что делать?

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