sabato 26 febbraio 2022

Pazzi per definizione


Agenzia Stefani


Niente è finito, nulla è dimenticato, nessun capitolo chiuso, nessuna nuova era all’orizzonte. Il semplicismo di Francis Fukuyama smentito per l’ennesima volta. Dal mondo arabo all’Afghanistan, dalla Russia alla Cina, dall’Iran a Taiwan, ovunque vi siano “interessi vitali” da difendere.

Putin si è sentito abbastanza forte, militarmente, da imporre il suo ritmo e una sfera d’influenza russa, una zona di sicurezza fisica e ideologica, contro la protervia di Washington che voleva soffocare la Russia nei suoi confini. Mosca vuole discutere una nuova Yalta.

Con la Cina, il duello del secolo è più pericoloso ancora.

Tutto avviene mentre alla Casa Bianca si alternano i più modesti e maldestri rappresentati delle due grandi fazioni della cleptocrazia americana, in lotta tra loro ma compatte come sistema di classe, di sfruttamento e di rapina. Far credere che si tratti di una democrazia è l’operazione ideologica e propagandistica più riuscita della storia. Chapeau, sono dei maestri.

Putin dapprima ha dimostrato la brillantezza ritrovata della potenza tecnologica e militare del suo Paese, lanciando missili all’avanguardia e capacità di gigantesche manovre ai confini dell’Ucraina. Ora è a Kiev, dove vincerà, ma poi non è da escludere che sarà un affare di guerriglia. L’intelligence americana e dei suoi alleati non starà ferma. Destabilizzare è il loro mestiere.

Non va scartata del tutto nemmeno l’ipotesi dell’”incidente”, voluto da qualcuno o del tutto casuale, che innescherebbe la catastrofe. L’irresponsabilità dei sostenitori del confronto aperto con la Russia, presenti capillarmente con i loro galoppini nei media occidentali (già di per sé orientati ideologicamente, e questo è ovvio), costituisce l’elemento schizoide che può destabilizzare ancora di più il quadro degli avvenimenti.

Ci si renda conto del rischio cui si va incontro quanto s’invocano a bischero sciolto “misure dirette di appoggio” o di “intervento” e altri deliri di gente che crede che le guerre le subiscano sempre gli altri.

Una No Fly Zone sull’Ucraina, per esempio, dovrebbe misurarsi con quello che è probabilmente il sistema missilistico anti-accesso dell’area (A2/AD) più avanzato al mondo, che infliggerebbe perdite significative agli aerei della NATO che cercassero di ingaggiare le forze aeree russe. Verrebbe a crearsi uno spazio di battaglia conteso dove nessuna delle parti in causa godrebbe di libertà di manovra aerea o di superficie, tendendo però conto che qualsiasi aereo occidentale che fluisse da ovest a est sarebbe altamente vulnerabile ai missili russi terra-aria.

La Russia non è la Siria che possedeva un congruo sistema anti-access, ma antiquato. In termini pratici: se un aereo di Mosca dovesse essere attaccato da siti all’interno del territorio della NATO, la risposta arriverebbe con attacchi di missili da crociera sulle batterie avversarie, e ciò innescherebbe l’articolo 5 del Trattato dando inizio a un conflitto esteso e incontrollabile, con un effetto a cascata tipo “fine dei giochi”.

Questo i militari lo sanno benissimo, i politici pensano alle elezioni, l’America è lontana, e i pazzi sono pazzi per definizione. 

3 commenti:

  1. Eh già... giovedì sera da Formigli Letta e Formigli stesso parevano ansiosi di intervenire.
    In cuore mio li ho invitati ad andarci loro

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  2. IPOCRITI I NOSTRI DEMOCRATICI CHE OGGI SCENDONO IN PIAZZA A MANIFESTARE

    In Ucraina nel 2014 c'è stato un colpo di stato.
    Manifestazioni e proteste inizialmente spontanee, sono state infiltrate ed orientate dai soliti noti.
    Più volte la Nuland e John McCain sono stati a Kiev per assicurarsi che il cambio di regime procedesse secondo i loro piani.
    Nel frattempo morivano i civili, soprattutto nelle Regioni orientali del Paese, ma a nessuno è mai importato nulla.
    Né della Pace né della Vita.
    Il Golpe è stato portato avanti da gruppi paramilitari ultranazionalisti armati fino ai denti e finanziati dagli Americani.
    Le regioni del Donbass si sono rifiutate di riconoscere il nuovo governo voluto dagli statunitensi, e da quel momento hanno subito 8 anni di guerra civile e bombardamenti che hanno causato la morte di oltre 15mila esseri umani.
    Il tutto è avvenuto nell'indifferenza complice dell'opinione pubblica e della Chiesa occidentale.
    Le stesse che oggi, ipocritamente, parlano di pace e distribuiscono i soliti patentini di "bontà" e "cattiveria", secondo lo schema statunitense.
    Dov'era l'Occidente quando nei villaggi del Donbass i bambini vivevano negli scantinati e in rifugi di fortuna?
    Dove erano cadute le lingue e le mani a tanti illuminati osservatori ed analisti nell'estate del 2014, quando le regioni di Donetsk e Lugansk contavano i danni dei bombardamenti aerei o il 2 maggio, quando le bestie di Pravy Sektor portavano a termine la mattanza nella Casa dei Sindacati di Odessa, frantumando le ossa di tanti innocenti a sprangate e bruciando vivi uomini e donne che manifestavano per un sistema federale in Donbass, sotto gli sguardi pieni d'odio di fanatici come la "femen" Kraizman?
    Che fine avevano fatto i sinceri democratici di queste ore quando Parubij e Biletsky venivano ricevuti tra mille onori dai presidenti delle Camere di mezza Europa?

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  3. Milano oggi ha risposto!! GS
    Grande manifestazione

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