venerdì 14 gennaio 2022

Una vita di merda

 

Viviamo ormai da quasi due anni in un regime di eccezione in cui la norma democratica sembra essere un’anomalia che mette in pericolo la nostra vita. Abbiamo accettato con inquietante facilità un numero sempre crescente di restrizioni alle nostre libertà pubbliche e individuali, alcune delle quali perfettamente grottesche. Ci siamo subito abituati a loro, peggio ancora, hanno innescato una dipendenza da proibizionismo e coercizione. Già d’estate, uscire di casa senza la mascherina mi dava una strana sensazione, come se avessi dimenticato qualcosa. Quest’ansia non ce la scolleremo presto di dosso.

L’intera società oggi assomiglia a un gigantesco ospedale, con un reparto psichiatrico sovraffollato, dove l’unica regola che prevale è quella di avere un green pass, cioè un lasciapassare per qualsiasi cosa. I non vaccinati e i supervaccinati si guardano come nemici mortali. Si contano le “contaminazioni” su base giornaliera e i dati sanitari, pubblici e privati, veri o solo presunti, determinano quasi ogni momento della nostra vita quotidiana. Ci dicono se possiamo lasciare le nostre case, prendere un mezzo di trasporto, dove possiamo bere, mangiare, stare in piedi-seduti-sdraiati, quanti bastoncini di cotone dobbiamo ficcare nelle narici e a che velocità.

La garanzia dell’anonimato nello spazio pubblico è stata relegata al deposito delle vecchie cose, e noi abbiamo abbandonato senza rimpianti uno dei più importanti principi fondamentali, ossia che la legge si applica a tutti e che tutti sono uguali davanti ad essa. Hanno creato una categoria de facto di subcittadini – i senza pass –, privati praticamente di tutti i diritti senza aver commesso alcun reato e subito una condanna.

Possiamo considerare irresponsabili o anche stupidi (ma con quale diritto?) quelli che non vogliono vaccinarsi, ma perché negare che restino cittadini a pieno titolo? Il paragone con le persecuzioni di epoche passate è sicuramente esagerato, ma è anche vero che questa concezione dell’esercizio del potere è debordante rispetto ai precetti costituzionali. Come scrivevo molte settimane fa, possibile che nessuno se ne vergogni?

Più è lungo il periodo eccezionale, più complicato è il ritorno allo Stato di diritto. Ora è diventato ovvio che dovremo convivere con questo virus, come abbiamo sempre fatto con tutti i virus: è la nostra condizione di creature biologiche. Dover convivere con questo “stato di emergenza sanitaria”, che si sta mangiando letteralmente non solo la Costituzione ma secoli di diritti faticosamente conquistati, non sarà il primato per i vaccinati e una vita di merda per i non vaccinati. Sarà una vita di merda per tutti.

11 commenti:

  1. "Il paragone con le persecuzioni di epoche passate è sicuramente esagerato", tu dici. E sotto il profilo quantitativo non c'è dubbio. Però dici anche che "sarà una vita di merda per tutti", e questo, se permetti, è contraddittorio col precedente assunto. Non starò a citare le usuali fonti letterarie che ci hanno dimostrato come le dittature del secolo XX si siano puntellate sulla gioiosa accettazione ("volonterosa" la chiama uno di quegli autori) da parte della maggioranza dei popoli coinvolti. Ora, non ha grande rilevanza, sotto il profilo concettuale, se la quantità dei soprusi sia o no comparabile. Questo per due ovvi motivi: il primo, che ancora non è finita. Il secondo (più importante) che non dipende dai sudditi, ma dal monarca. Cioè, se il monarca ci va con la mano leggera, mica è merito dei sudditi comunque consenzienti. Bisognerebbe vedere qual è il limite di resilienza dei consenzienti. E, secondo me, questo limite non c'è.
    Perciò, quando tu ti chiedi "possibile che nessuno se ne vergogni?" io credo che ci si debba riferire più ai sudditi che al monarca, anche perché è naturale che il monarca non abbia vergogna, visto che ci guadagna dalla situazione, e ci si è messo volontariamente.
    Invece i sudditi, che vedo spuntare intorno a me come funghi prataioli, dovrebbero tenere alle proprie libertà, conquistate dai loro avi a prezzi non bassi. Invece, sai che c'è? Manco hanno ben capito che cosa si intenda per libertà civili, tanto è vero che confondono il concetto di libertà con quello di democrazia. Non hanno capito e, soprattutto, non gliene frega niente.

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    1. Le democrazie non muoiono solo per colpi di Stato. Anche per indifferenza, stanchezza e noia. E la trasformazione può essere lenta, a volte impercettibile, a piccoli passi, sotto l'apparenza della legalità e del bene comune. Una maggiore sicurezza, il contrasto alla corruzione, l'allentamento delle pastoie burocratiche possono nascondere una lenta erosione delle garanzie democratiche. Se si vuole vincere una partita in modo disonesto, uno dei sistemi più efficaci è corrompere gli arbitri. In politica significa porre i propri fedeli nei posti chiave del sistema giudiziario, fiscale, poliziesco, diplomatico. E presto i "sudditi" si convinceranno che il nuovo è meglio del vecchio. D'altra parte la noia genera una voglia di cambiamento, un desiderio di aria nuova, anche se puzza di fascismo. Donald Trump e Viktor Orban hanno trovato un terreno fertile.

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    2. proprio così, e questa pandemia arriva a proposito

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  2. Ieri 360 morti per covid.
    Oggi si prevedono 5000 manifestanti novax a Roma in piazza S.Giovanni
    Domani prevedo 10.000 manifestanti proDjokovic

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    1. Posso dirle che lei non ha capito nulla del mio post e probabilmente molto poco di ciò che realmente sta accadendo?

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  3. Potrei fare la stessa osservazione ma non fa niente. Di fronte a chi ha le certezze in tasca e il monopolio della comprensione non c'è nulla da dire.

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    1. che cosa c'entrano i 360 morti con il post, Djokovic e altre menate? mi pare che sei tu ad avere le tasche piene di certezze.

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  4. A proposito delle trasformazioni che stiamo vivendo. Immagini che sarebbe successo se negli anni '70 avessero assaltato la sede nazionale della CGIL? E adesso che è successo?

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  5. Per chiunque sia in grado di fare i conti direi che tre cose sono immediatamente evidenti:
    - leggendo i numeri in Italia e negli altri stati ad elevata percentuale di vaccinazioni si capisce che i vaccini come strumento per arginare la diffusione del contagio si sono rilevati inutili.
    - il green pass, che nella ridicola dichiarazione di Draghi quando ne fu varata la prima versione light doveva garantire 'di essere fra persone non infette' si è rivelato inefficace, probabilmente controproducente perché ha convinto ad abbassare la guardia in determinate situazioni. Una bugia che non teneva conto di una cosa già allora più che evidente: vaccinati con 2/3/n dosi contraggono il virus e lo trasmettono.
    - allo stato attuale, con più del 5% certificato positivo al virus nelle ultime 3 settimane (che vuol dire che almeno il 10% lo ha effettivamente contratto) pensare di fermare la diffusione del virus è puramente velleitario.

    Qualcuno inizia a capirlo, alcuni governi hanno preso atto della situazione (Spagna, UK) il nostro continua imperterrito. Sostenuto anche dai 'penitenti' che in nome dei 360 morti in un giorno ritengono che le misure limitative della libertà e punitive dei cittadini debbano restare in atto, una sorta di espiazione collettiva che potrebbe placare l'ira del Dio COVID a cui stiamo sacrificando i diritti civili più basilari da ormai 2 anni. Visto che la gente va a manifestare contro il green pass (non contro il vaccino, almeno se uno mette in mezzo un argomento dovrebbe informarsi...) o dovesse andare a manifestare pro Djokovic (non mi risulta) ai 'penitenti' pare giusto rispolverare Bava Beccaris.

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