venerdì 13 ottobre 2023

L’annessione della felicità

 

Notizie dal tribunale di X/Twitter.

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Si sente ripetere che Israele è uno Stato democratico. Può definirsi democratico uno Stato che tiene sotto occupazione da decenni un altro popolo? Fateci caso, presso i “democratici” di casa nostra il diritto all’autodeterminazione scompare non appena si parla dei palestinesi.

Sono gli stessi “democratici” sedicenti liberali (in Italia non esistono i liberali) che utilizzano un vocabolario di un altro secolo, con parole come “annessione” o “colonie”, riferite a un implacabile processo del fatto compiuto, contro il quale non serve il diritto internazionale, le dichiarazioni e risoluzioni di ogni genere.

Ma a parte questi fatti, che specie in questi giorni non è salutare citare e da cui derivano ingiustizie e violenze indicibili, lo Stato d’Israele, per essere realmente democratico, dovrebbe essere anche laico. Quantomeno formalmente.

Vediamo quanto è laico lo Stato d’Israele su un fatto molto concreto e che riguarda in modo stringente la vita delle persone: il matrimonio. In Israele non esiste il matrimonio civile. Ci si può sposare solo davanti al rabbino, all’imam o al prete, per i pochi cristiani che ci sono.

Ciò non pone problemi solo agli atei, che vedono confiscata la loro identità ebraica assimilata alla religione ebraica. Pone problemi soprattutto alle donne, che non hanno gli stessi diritti degli uomini: in Israele una donna ebrea non può divorziare senza il consenso scritto del marito, altrimenti non può risposarsi, e i suoi figli sono considerati bastardi.

Inoltre non è democratico per i musulmani. La religione è iscritta sulla carta d’identità, e i musulmani non hanno gli stessi diritti degli ebrei, ad esempio quello di acquistare terreni. La religione viene utilizzata anche per giustificare la colonizzazione della Cisgiordania.

La religione per lo Stato d’Israele è vista come uno strumento di geopolitica, nel caso la Torah è usata per violare il diritto internazionale colonizzando la Cisgiordania.

Ho citato solo alcuni esempi delle numerose ripercussioni politiche e sociali di uno Stato confessionale come quello d’Israele. Poi c’è tutto il resto, vale a dire la guerra. Tutti gli scontri tra Israele e palestinesi ogni volta hanno avuto lo stesso esito: attacco, incursione, riconquista, conteggio dei morti. È sempre con i morti che parliamo di Israele e Palestina. Sono sempre loro a perdere la guerra. A noi resta la scelta tra Hamas, un’organizzazione islamica, e i filoisraeliani con un razzismo antiarabo disinibito.

No, grazie. Questo tifo è diventato insopportabile.

15 commenti:

  1. Nè con Hamas, nè con l'apartheid israeliano!

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  2. In certa ideologia della sinistra, non solo italiana, a proposito dei Palestinesi c'è sempre stato un sentimento di rammarico: "se solo non fossero musulmani come sarebbe più facile schierarsi" :)

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  3. https://www.officinadeisaperi.it/agora/il-senso-delle-parole/ancora-lo-scontro-di-civilta-da-il-manifesto/

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  4. Erasmo si astiene, formamentis pure, io non mi astengo (la mia opinione è irrilevante) ma condivido pienamente quanto scrive Olympe Quanto a Barbara penso che dovrebbe organizzare un Rave a Lampedua per insegnare ai migranti come potrebbero divertirsi se solo fossero un po' più occidentali.

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    1. non condivido il tono del commento.

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    2. Si astiene? Non c'è da stupirsi, non prende mai posizione quando non vuole scontentare un suo potenziale amico. Prende posizione solo contro coloro che lui disprezza.

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    3. Scusate sono un po' tonto o troppo distratto :
      Chi è Barbara ?

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    4. non sei tonto né distratto:
      https://erasmodue.wordpress.com/2023/10/12/5095/

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    5. Ok , adesso capisco.
      Barbara è burbanzosa assai mentre tu, mia cara , pur praticando la moderazione hai evocato la fuoriuscita di una dozzina di bombe atomiche.
      Pensa che botto....

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    6. ho una certa pratica nello schivare bombe atomiche

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    7. I fatti mi hanno smentito, per fortuna è stato costretto a prendere posizione. Posizione che esprime in pieno le qualità del personaggio. Però, guai a voi, se osate scatenare polemiche sul suo blog. Lui può farlo nel blog degli altri, gli altri no, come si permettono!

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  5. Grazie ancora per ricordarci che dobbiamo sempre e più che mai restare umani.
    Pietro

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  6. Finalmente leggo post che affrontano il tema in maniera corretta. Il principio di autodeterminazione dei popoli non vale solo per la questione palestinese.

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    1. effettivamente vale anche, per esempio, la Crimea e altri territori.

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    2. Ammiro il suo coraggio. Se fossi stato al suo posto e se avessi posto una domanda simile a quella posta da lei in altro blog sulla questione Israele Palestina, avrei ricevuto volgari offese dal titolare di quel blog. Per non parlare di manipolazioni di commenti e altre scorrettezze tipiche del personaggio. Ad altri per molto meno li avrebbe irrisi definendoli fessi o altro. Forse con lei non ha il coraggio di comportarsi cosi. Le rinnovo i miei complimenti. JT

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