venerdì 22 aprile 2022

Quale arma abbiamo in questo momento?

 

La guerra russo-statunitense in Ucraina ci ha ricordato che il nostro gas e petrolio provengono da regimi autoritari (*). La guerra ci ha anche insegnato che la nostra “sovranità alimentare” è minacciata. Proprio come il Covid ci aveva insegnato che dipendevamo da paesi lontani per i medicinali e le attrezzature mediche.

In breve, la nostra vulnerabilità è venuta in luce e lo sarà sempre di più. Con il cappello in mano andiamo a elemosinare, presso regimi non certo tra i più democratici, qualche bidone di petrolio e un po’ di gas. Se tutto questo fosse preso sul serio, richiederebbe di riconsiderare le politiche decise almeno dal mercato unico europeo del 1992.

Sovranità e reindustrializzazione richiedono la protezione delle nostre industrie dalla concorrenza straniera, ad esempio dalla Cina, ma anche dal grande capitale in generale. Ma è improbabile che i nostri statisti democratici e i loro costosi consulenti vedranno la loro fabbrica trasferirsi in Polonia, posto che non lavorano in fabbrica. È per questo motivo che trovano bellissimo il “libero scambio”.

Avere peso sul nostro destino collettivo richiede il controllo delle principali funzioni economiche, tipo una vera democrazia economica e sociale e un’organizzazione razionale dell’economia, assicurando la subordinazione degli interessi particolari all’interesse generale. Oppure tutto ciò è da considerare troppo bolscevico?

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, non c’è una sillaba che tratti di questa roba qua. È normale? Pensiamo solo agli stipendi astronomici pubblici e privati dei manager, da ultimo quello di Carlos Tavares, boss di Stellantis. Come s’accorda con la democrazia, con l’equità, la sostenibilità, con il destino collettivo e l’interesse generale?

Lo scrissi ieri, non ci vogliamo rendere conto che una scelta di campo ideologicamente totalitaria è già stata fatta da molto tempo. Sopra le nostre teste, sulla nostra pelle.

Vedere discutere seriamente del nulla è la grande arte di giornalisti ed esperti che entrano in casa nostra non appena accendiamo la tv. Un punto è molto chiaro: la situazione economica, sociale, ecologica e democratica del Paese (di tutti i Paesi) continuerà a deteriorarsi. Quale arma abbiamo in questo momento? Non dare più credito democratico ai “nostri” regimi, considerando per prima cosa che le elezioni sono un trucco, anzi, una frode.

(*) Sul concetto di autoritarismo, chiedere ai 560.000 senzatetto americani censiti ufficialmente (ma sono molti di più), dei quali il 20% sono bambini.

Per esempio, in California, il numero dei decessi tra i senzatetto ha raggiunto numeri record, non solo a causa del Covid. La disponibilità di fentanil, un potente oppioide sintetico che è circa 100 volte più forte della morfina e 50 volte più forte dell’eroina. Gli analoghi del fentanil come il carfentanil possono essere 10.000 volte più forti della morfina.

La California è composta da 58 contee, ma solo una manciata di esse ha contato i morti tra i senzatetto. Nella contea di Los Angeles, mentre la popolazione dei senzatetto è cresciuta del 50% dal 2015 al 2020, le morti per senzatetto sono aumentate di quasi il 200%. Secondo l’Office of the County Coroner-Medical Examiner, nel 2021 la contea ha registrato una media di cinque morti per senzatetto al giorno. Secondo uno studio del Dipartimento della salute pubblica della contea, rispetto alla media generale, i senzatetto hanno 35 volte più probabilità di morire per overdose di droga o alcol, quattro volte più probabilità di morire di malattie cardiache, 16 volte di più probabilità di morire in un incidente d’auto, 14 volte più probabilità di essere assassinati e otto volte più probabilità di suicidio.

Tra il 2018 e il 2020, ci sono state 809 morti per senzatetto nella contea di Alameda. Nella città e nella contea di San Francisco, che ha una popolazione di 875.000 abitanti, ci sono state 331 morti per senzatetto tra marzo 2020 e marzo 2021, più del doppio rispetto agli anni precedenti. La causa più comune di morte è la tossicità acuta da farmaci. Le ferite traumatiche, inclusi omicidio e suicidio, sono state la seconda causa di morte.

14 commenti:

  1. Olympe, non prenderla sul personale, ma il non andare a votare, è ancora maledettissimamente poco. Rispetto a quello che subiamo, direi... niente!

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    1. La disubbidienza di massa non è niente, ma un proprio passo

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    2. Sì, ma dovrebbe essere totale, il che mi pare abbastanza utopico. Altrimenti finirà con il decidere la minoranza che andrà alle urne, e quale sarà la scelta non è difficile immaginare, anche se spero di sbagliarmi
      Giovanni

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    3. l'Italia (e l'Europa) non sono gli Stati Uniti. Quando almeno la metà degli elettori diserta le urna alle elezioni politiche, questo diventa un fatto politico di rilievo. Ciò non basta ovviamente, ma costituirebbe un punto di partenza.

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    4. "Quando almeno la metà degli elettori diserta le urna alle elezioni politiche, questo diventa un fatto politico di rilievo. "
      Già immagino come faranno in fretta a liquidare il problema. Avendo eliminato de facto ogni forma di opposizione inizieranno a dire che la colpa è dei poveri fessi che si sono fatti ingannare dall'antipolitica, verranno dipinti come poveri stolti, etichettati e caricaturizzati come hanno fatto con chi aveva convinzioni differenti su vaccino, green pass e con chi adesso non crede a ogni parola dell'attore ucraino che ormai scrive l'agenda dell'UE. Non so se l'etichetta sarà 'no voto' o 'no politica' o altro, ma ne troveranno una efficace.

      Forse a inizio anni '90 o 2000 una astensione superiore al 50% avrebbe fatto scalpore, adesso sarebbe digerita senza la minima difficoltà. Essendo aumentato gradualmente l'astensionismo difficilmente sarà considerato un fenomeno significativo. O meglio, si fingerà di considerarlo significativo ma in fin dei conti gli semplificherà le cose.
      Detto questo sono sempre più orientato anche io a non partecipare alle prossime elezioni,

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    5. avrei dovuto dire un fatto politico e sociale di rilievo. si tratta di decine di milioni di persone che, oltre a sentirsi escluse, proclamano il loro rifiuto del sistema. ripeto, un primo passo.

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  2. a me sembra che abbastanza ovvio che "sovranità e reindustrializzazione" richiedano, in primo luogo, l'uscita dall'euro e la riconquista della sovranità monetaria. Lei la pensa diversamente ?

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    1. dobbiamo immaginare un'Unione europea molto diversa, ma nessun Paese può immaginarsi, nemmeno la Germania, al di fuori dell'Unione. Sotto questo punto di vista, vale a dire di un'Europa disegnata diversamente, la questione monetaria diventa quasi un aspetto collaterale, più un fatto politico che economico.

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    2. immagini pure, io continuerò ad immaginare (auspicare), la fine della moneta unica.

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  3. Io non voto e già mi sento meglio da qualche anno...criticato e criticabile ma esprimo un mio pensiero..
    Roberto

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  4. "Per esempio in California..."
    Raramente c'è un post dove non denunci gli Stati Uniti come l'origine di tutti i mali e l'inferno in Terra.
    Ma pensando a un senzatetto del Bangladesh o a un contadino dello Sri Lanka dove pensi che vorrebbe emigrare? In Russia o negli USA? Tutti cretini tranne i blogger?

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    1. non pensi che non abbia argomenti per risponderle, ma mi ci vorrebbe un po' di tempo, e per domande del genere l'ho esaurito.

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