martedì 5 aprile 2022

Non vedere la Luna

 

La Russia è uno Stato imperialista? Che cosa s’intende per Stato imperialista? Una potenza che cerca di espandere il proprio potere economico, finanziario e militare a livello globale o quantomeno su un’area di suo interesse. In tal senso, la Russia, invadendo l’Ucraina, è uno Stato imperialista? Non basta un conflitto tra Stati per parlare di conflitto imperialistico.

In primo luogo, la borghesia russa non ha basi materiali per l’espansione del suo “impero”. Il capitale finanziario della Russia è incomparabilmente più debole rispetto al capitale finanziario occidentale. In effetti, l’influenza del capitale finanziario russo si manifesta pienamente solo nella stessa Russia e in parte in un certo numero di paesi “alleati”: Bielorussia, Siria e poco altro.

Secondo: manca il carattere psicologico di uno Stato imperialista russo (che è il prodotto dalle condizioni materiali). Esso non cerca di sconfiggere i suoi rivali imperialisti, di sottrarre i loro mercati, di indebolirne l’influenza sul palcoscenico mondiale (cosa che per esempio fa la Cina). La borghesia russa cerca un patto con l’imperialismo in modo da mantenere la sua posizione parassitaria privilegiata in un paese ricco di materie prime.

L’invasione russa dell’Ucraina non ha fondamento su alcun motivo volto a espandere i suoi mercati (piuttosto, ha portato alla loro riduzione su scala globale), o sul desiderio di dividere il mondo. La Russia vuole mantenere il mondo com’è stato negli ultimi trent’anni, laddove era riuscita a restare “indipendente” dai partner occidentali. Negli ultimi trent’anni, questa posizione è stata costantemente violata dall’espansione verso est della NATO, che è ciò che la borghesia russa teme per evidenti ragioni di sicurezza e di potere castale.

La borghesia russa non cerca di espandere la propria influenza sulla scena mondiale attraverso la guerra. Putin non ha bisogno di alcuna espansione, poiché le condizioni materiali della Russia sono totalmente inadatte e non gli permetteranno di farlo. Il suo compito principale non è espandersi, ma proteggere una posizione che permetta alla borghesia russa di non temere un intervento militare della NATO e un’ingerenza diretta dell’imperialismo che ne è a capo.

Putin non ha i mezzi per affrontare direttamente la NATO (tranne che con la guerra nucleare), quindi farà i conti con la NATO proteggendo i suoi interessi nelle aree di confine della Russia, come ha fatto nel 2008, 2014 e quest’anno.

Se il regime di Putin fosse imperialista, non vedremmo esitanti borghesi russi alla ricerca di un accordo con l’imperialismo, ma veri predatori che avrebbero sequestrato l’Ucraina anche prima che lo facessero gli USA-NATO. Inoltre, la borghesia russa avrebbe rivendicato la Bielorussia, il Kazakistan settentrionale e molti altri territori che fino a pochi decenni addietro appartenevano alla Russia.

La Russia non coltiva una politica espansiva perché non può permetterselo, non avendo una sufficiente forza economica per questo, un forte capitale finanziario in grado di espandere i propri interessi nei paesi più deboli per soggiogarli e sfruttarli, e una struttura militare in grado di reggere il confronto con la NATO. Certo, l’assenza di reali presupposti per l’espansione non esclude che vi sia uno strato della borghesia russa che aspira a questo, ma si tratta di una minoranza sognante.

Pertanto, per quanto possa essere considerato esecrabile un intervento militare, l’invasione in atto dev’essere vista nel confronto geoeconomico tra USA e Russia. L’Ucraina è stata scelta dagli USA (e preparata a questa guerra, con l’acquiescenza dei suoi governanti, che dunque vanno visti come i veri massacratori del popolo ucraino) perché è, per vari motivi, l’avamposto più sensibile nel confronto con la Russia.

Piaccia o no, e agli “ingenui” potrà sembrare paradossale, la Russia deve difendersi se vuole sopravvivere come Stato indipendente. Non è la Russia che minaccia la Finlandia, la Polonia, i Paesi baltici, ecc.. Questa è propaganda domestica a buon mercato, confusione inscenata in trasmissioni televisive con dei punching ball selezionati come mostri. La Russia da 30 anni a questa parte ha dovuto sistematicamente arretrare o far fronte a minacce eterodirette.

Sono gli USA-NATO che scatenano guerra, che minacciano l’indipendenza, la sicurezza, gli interessi e l’esistenza stessa della Russia e di chiunque si opponga al loro dominio.

Gli USA perseguono diversi obiettivi nel confronto-scontro con la Russia. Impedire che si consolidi un legame d’interessi economici (vedi ad es. Stream 2) tra la UE e la Russia (questa, eminenti asini, è anche una guerra contro l’Europa!); riuscire a cambiare il corso politico interno della Russia e mettere le mani sulle sue risorse.

Su uno scacchiere ancora più ampio, quello della guerra imperialista globale di lunga durata (viene da ridere pensando al cosiddetto “secolo breve”), per gli USA mettere fuori gioco la Russia, potenza nucleare e in posizione geostrategica formidabile, significherebbe avere le mani libere con la Cina (con il pretesto di Taiwan e la solita tirata sui diritti umani).

Ecco dunque perché gli USA non hanno alcun interesse a porre fine a questa guerra in Ucraina e a prolungarla il più possibile. Il disimpegno dall’Afghanistan aveva lo scopo, e la firma del Partenariato strategico USA-Ucraina del novembre scorso lo conferma, di concentrare l’attenzione e le risorse su questo scacchiere.

L’ha ripetuto anche recentemente Biden, gli Stati Uniti faranno di tutto (non si fermeranno davanti a nulla) per rilanciare il proprio primato e tornare a essere i protagonisti assoluti anche in questo secolo. Pertanto, pensare che questa sia solo una guerra che si svolge in Ucraina, vorrebbe dire guardare il classico dito e non vedere la Luna.

21 commenti:

  1. "La negazione del partito e della disciplina di partito, significano il completo disarmo del proletariato a favore della borghesia"
    (V.Lenin)

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    1. prego spiegare che cos'è, in termini di classe sociale, il proletariato oggi in occidente e a quale partito (cioè a chi) dovrebbe obbedienza e disciplina. così poi lo dico a un amico.

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    2. I lavoratori, ieri come oggi, sono la classe (in sé, ma non ancora per sé) che dovrebbe farla finita e su scala planetaria, con gli imperialismi odierni e di domani (perchè non avranno mai fine gli imperialismi, posto che questo sistema socioeconomico perdura e venga diretto dalle varie elites borghesi che si spartiscono il mondo).
      Mi rendo conto che è una cosa enorme, ma si deve pure iniziare.
      E in tal senso Lenin ha/aveva ragione. Senza il partito (dei lavoratori e per i lavoratori) la classe in sé è disarmata nei confronti delle varie borghesie.
      Il Partito è lo strumento necessario che dovrebbe essere diretto dai soggetti più consapevoli della classe lavoratrice, per la disciplina delle masse lavoratrici stesse.
      Siamo la classe più numerosa del pianeta!
      Mi faccia sapere cosa ne pensa il suo amico.

      Buona giornata

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    3. capisco, ma bisogna prendere atto della realtà. L'esperienza storica insegna che il partito non è diretto dai soggetti più consapevoli della classe lavoratrice (che del resto farebbero solo danni), e ci vuole poco perché la dittatura del proletariato si trasformi in una dittatura sul proletariato. bisogna rinnovarci nel pensiero e nella strategia, ripensare le cose alla luce dell'esperienza storica, degli errori commessi e tenendo conto dell'evoluzione delle cose, compreso il capitalismo. Strategia e tattica non possono essere valide per ogni situazione storica.
      questo è ciò che pensa il mio amico, pur a malincuore.
      cari saluti

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    4. Gli "errori" sono per alcuni la mancata digestione del fallimento dell'ottobre russo, non ancora metabolizzato e tirato in ballo a sproposito come il fallimento della forma partito.

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  2. Un post che mette tutti i tasselli al loro posto, e fa chiarezza in mezzo a questo bordello globale e imperante di pensieri e critiche unilaterali.

    Grazie e buona giornata!

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  3. Così esposta, la cosa sembra quasi una guerra di difesa nazionale . Una guerra li liberazione dalle catene che la NATO vuol mettere addosso alla Russia. GS

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    1. Ciò non giustifica la guerra, la spiega. Ed è appunto questo che non si vuole.

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  4. Cio' , secondo me , mostra solo che tu ti stia arrampicando sugli specchi per giustificare la russia.
    Quindi , ricapitolando : sei NOVAX, sei PRO-PUTIN, qualche altro difetto?
    prego spiegare

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    1. hai ragione: no-vax, pro-Putin e molti altri innominabili difetti. perciò stai alla larga da questo blog, che potresti contagiarti.

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    2. @Anonimo del mirror-climbing
      Sì, Olympe ha altri difetti, specie quello dell'intelligenza e dell'indipendenza di pensiero. Se tu vedi nei suoi post una posizione filoputiniana o no-vax significa proprio che non hai gli strumenti minimi per stare nel foro pubblico. Il problema non saresti neanche tu, il problema è che votate.
      Giovanni

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    3. Ma si sa che il voto non serve più a niente, quindi di che ci preoccupiamo? :(

      Peperin

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  5. Analisi corretta, possiamo anche dire che l'eventuale successo russo confermerebbe la fine della supremazia assoluta USA. Ritengo che comunque i russi continueranno il conflitto a bassa intensità per esaurire le risorse ucraine. L'Ucraina diverrà un deserto.

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    1. difficile dire come finirà, probabilmente con una spartizione dell'Ucraina. Per il momento gli USA non vogliono mollare l'osso, e hanno tutto l'interesse di rendere la UE ancora più dipendente e sottomessa.
      Ciò che è importante tener presente è che siamo a uno spartiacque storico, dove ancora una volta la vera sconfitta è l'Europa.
      stiamo uscendo da un letargo forzato durato 30 anni, e il risveglio ci mostra la dura realtà.

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  6. È curioso che di fronte alle richieste della NATO tutti i partiti dell’arco parlamentare si siano trovati d’accordo. È più importante questa Alleanza Atlantica che quella Europea.
    La Meloni che veniva presentata come la sola opposizione parlamentare a Draghi, adesso è in piena sintonia col premier. Fratelli d’Italia dipinti come sovranisti dai media, sono in realtà accaniti sostenitori della subalternità italiana ai diktat bellicisti di Washington, proprio come il Partito Democratico, che nelle campagne elettorali finge di rappresentare l’argine alle destre, salvo poi sui temi importanti essere sempre d’accordo.
    E poi parlano di democrazia rappresentativa, di valori occidentale. Qui abbiamo solo una finta “sinistra” liberale e una vera destra reazionaria, una finta opposizione “sovranista” e un vero governo “atlantista”.
    Sembrano tutti pagati dagli americani, tutti schierati a spendere altri miliardi di denaro pubblico in armi, tagliando ulteriormente la spesa sociale.
    Grazie Zelensky, senza volerlo ci hai fatto capire da quanti cialtroni siamo governati.

    Enrico Galavotti

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    1. beh, lo sapevamo anche prima, si tratta dunque di conferme

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  7. È strabiliante come riesci a mettere in ordine i miei pensieri!
    Pietro

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  8. Grazie, Olympe!
    La gratitudine riguarda naturalmente tutte le decine di post degli ultimi mesi terribili (e degli ultimi dodici anni, in verità); ma gli sguardi profondi e illuminanti gettati - come in questa analisi - sui processi storici di medio o lungo periodo, sono formidabili. Come già ti dissi, per quanto mi è possibile li offro alla riflessione dei miei studenti.
    Hans

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