giovedì 17 febbraio 2022

L'informazione a regola d'arte


Per informarsi sul come e il perché di ciò che accade nel nostro cortile di casa e in quello altrui, la cosiddetta “opinione pubblica” dispone principalmente come fonte primaria di notizie della televisione e dei giornali nazionali.

In Italia il controllo sulla televisione pubblica è esercitato, in forma spartitoria, dai partiti politici, i cui esponenti sono non di rado legati a doppio filo a vari interessi, da quelli legali a quelli illegali.

Per quanto riguarda le televisioni private, i principali proprietari sono Silvio Berlusconi (Fininvest S.p.A. che controlla Mediaset Italia) e Urbano Cairo, che controlla La7.

I quotidiani e i periodici, in forte deficit, sono di proprietà di alcune grandi società riconducibili ad altrettante holding, mentre il Gruppo 24 Ore è di proprietà e rappresenta gli interessi di Confindustria.

La Cairo Communication appartiene al 59% a Urbano Cairo, che controlla RCS (Rizzoli- Corriere della Sera Media Group). Possiede il Corriere e la Gazzetta dello Sport, rispettivamente il primo e il quarto giornale per diffusione, Il Corriere del Mezzogiorno e il Corriere del Veneto, oltre a varie case editrici. Un gran numero di periodici, tra cui spicca Oggi, e delle tv locali.

Il gruppo Fininvest (Fininvest S.p.A.), fa riferimento alla famiglia Berlusconi, possiede Mondadori e Mediaset. Annovera tre reti televisive Mediaset (Rete 4, Canale 5 e Italia 1), alcune delle più importanti radio, come Radio 105, Radio MonteCarlo e Virgin. Attraverso Mondadori invece controlla anche Rizzoli ed Einaudi, ma anche altre minori. Paolo Berlusconi figura controllare il Il Giornale, decimo per vendite. Il gruppo partecipa col 30 per cento delle quote in Banca Mediolanum, oltre che in numerose aziende pubblicitarie.

Tra i gruppi “minori”, si segnala il gruppo Poligrafici Editoriale, a sua volta controllato dal Gruppo Monrif, holding finanziaria della famiglia Monti-Riffeser, possiede Il Resto del Carlino, Il Giorno e La Nazione, online Il Quotidiano.net.

La Caltagirone Editore S.p.A. possiede Il Messaggero, settimo giornale, Il Mattino, più altri quotidiani locali come Il Corriere Adriatico.

Antonio Angelucci, imprenditore nel settore sanitario, editore e politico, controlla Il Tempo, il Corriere dell’Umbria e, attraverso una fondazione, Libero.

Il vaticano, attraverso la CEI, possiede il sesto giornale più letto, L’Avvenire.
Vi sono anche alcuni quotidiani indipendenti, apertamente schierati (Il Fatto con M5S, La

Verità, un giornale di destra)

La Exor, la più cospicua tra le holding citate, controlla con una quota del 54,83% la GEDI Gruppo Editoriale S.p.A., una società multimediale attiva nel settore della stampa, comunicazione digitale, radiofonica e televisiva. Attraverso la controllata Gedi News Network (GNN), è editore di la Repubblica e i suoi numerosi allegati, La Stampa, Il Secolo XIX, il Messaggero Veneto, Il Piccolo, la Gazzetta di Mantova, il mattino di Padova, la Provincia Pavese, la Tribuna di Treviso, la Nuova di Venezia e Mestre, Corriere delle Alpi, la Sentinella del

Canavese. Anche i giornali online: Huffpost Italia, Mashable, Business Insider Italy, tutti sempre in cima alle ricerche Google. Diversi periodici tra i quali l’Espresso, quindi la versione italiana del National Geographic, Micromega e Limes (controlla anche The Economist, ritenuto “la bibbia del pensiero liberale”).

Fanno parte del Gruppo GEDI, tramite la controllata Elemedia, anche 3 tra le maggiori emittenti radiofoniche nazionali: Radio Deejay (e dell’emittente televisiva Deejay TV), Radio Capital e la radio m2o, con uno share complessivo di circa 9.000.000. GEDI opera, inoltre, nel settore internet (con la società Gedi Digital) e raccoglie la pubblicità, tramite la concessionaria A. Manzoni & C, per i propri mezzi e per editori terzi.

La Exor è una holding finanziaria olandese. Presidente del consiglio di amministrazione e Amministratore delegato di Exor è John Philip Jacob Elkann (*). Exor è principalmente Stellantis, nata dalla fusione di Fiat Chrysler Automobiles e Groupe PSA (Peugeot).

Quando leggiamo sui giornali certe notizie, per esempio il grido di dolore per le inefficienze dell’amministrazione pubblica, la corruzione e l’infimo stato della politica, dobbiamo tener presenti com’è avvenuta la depredazione del patrimonio industriale pubblico in questo Paese, le costanti sottrazioni di gettito fiscale di certe holding con sede fiscale all’estero, e le quotidiane speculazioni immobiliari, monetarie e borsistiche di ogni genere da parte dei corsari dell’economia e della finanza italiana e internazionale.

Mai un’interferenza da particolari gruppi sociali d’interesse, sono pronti a giurare direttori, grandi e piccole firme, stipendiati vari.

Ciò che vale per l’economia e per le notizie di politica interna, vale anche per le notizie di politica estera. Sarebbe ben strano, per esempio, che degli stipendiati di GEDI, che sicuramente non ricevono pressione alcuna dal proprio editore, prendessero una seria posizione a riguardo della politica estera americana. Paladini della libertà di stampa, senz’altro.

P.S. : questa mattina è venuto a casa mia un muratore per riparare un pezzo di muretto che aveva ceduto. Non ho dovuto dirgli nulla su come svolgere il suo lavoro. Sapeva già cosa e come farlo, a regola d’arte.

(*) John Philip Jacob Elkann nasce a New York nel 1976, primogenito di Margherita Agnelli e del suo primo marito Alain Elkann, nato anche lui a New York da padre francese e madre italiana, ambedue di fede ebraica. Il padre di Alain, Jean-Paul Elkann (1921 – 1996), banchiere, industriale, è stato presidente del Concistoro ebraico di Parigi dal 1967 al 1982 e di Francia dal 1982 al 1992, presidente ad interim del Conseil Représentatif des Institutions juives de France (CRIF) alla fine del 1982, in sostituzione di Alain de Rothschild, amministratore dell’Alliance Israelite Universelle, eccetera. A lungo ai vertici dell’amministrazione della Christian Dior SA, e presidente della Givenchy. Dopo il divorzio, Jean-Paul Elkann si è risposato nel 1953 con Françoise Schuhl, con la quale ha una figlia Brigitte Elkann, moglie di Jean-Louis Loeb-Picard (appartenente a una delle maggiori famiglie proprietarie immobiliari di Francia).

La nonna di John Elkann, dunque la madre di Alain, Carla Ovazza (1922–2000), discendeva da una famiglia di banchieri di Torino. Come scrive Wikipedia: “Dopo la misteriosa scomparsa di Edoardo Agnelli, Gianni Agnelli scelse John Elkann come erede della famiglia”. 

1 commento:

  1. "chiunque controlla i media, controlla le menti" Jim Morrison

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