giovedì 27 agosto 2015

Contratti a sfruttamento crescente


“Nel mese di luglio il saldo occupazionale tra assunzioni e cessazioni ha registrato un più 135.417 lavoratori. Disaggregando i dati, però – sostiene il presidente Commissione Lavoro della Camera – quello che si ricava è che, per quanto riguarda il tempo indeterminato, il numero dei nuovi assunti si equivale a quello dei licenziati:137.826 a 137.779, con una differenza positiva di soli 47 lavoratori”.

47, morto che parla. Non solo in senso figurato. Il paradosso, apparente, è il caporalato e che si arrivi a occultare i cadaveri dei braccianti morti di fatica e di caldo nei campi. La globalizzazione e lo sfruttamento nelle forme dell’antica schiavitù coesistono in un paese in gran parte e per molti aspetti premoderno. Un paese a macchia di leopardo (si perdoni l’abusata espressione), dove a fronte di un certo benessere, strappato spesso con i denti e che ancora resiste in alcune fasce sociali, c’è una povertà diffusa che si vede poco solo perché si vergogna.



Nonostante i miliardi di euro regalati ai padroni, le cifre sono queste, fallimentari. Lavoro non ce n’è e ve ne sarà sempre di meno (*). Supersfruttato. Estrazione del plusvalore relativo, un tempo si diceva, quando almeno si sapeva di che cosa si parlava. Sono le dinamiche del capitalistico, bellezza, e i governi non possono e non vogliono farci nulla, tanto più che nessuno di quei personaggi di vertice che pontifica sulla schiavitù altrui sa che cos'è la vera fatica.

Una contraddizione assoluta: la disoccupazione giovanile tocca percentuali che si stenta a credere, pur fatta la tara del lavoro nero (tassello che s’incunea bene nel puzzle dello sfruttamento), e dall’altro si muore di lavoro. E dei farabutti obbligano gente esausta che ha lavorato in fabbrica e nei cantieri per più di quarant’anni di lavorare ancora per anni poiché la loro aspettativa di vita, con pensioni decurtate, pare sarà più lunga di qualche anno.

A far media è l’aspettativa di vita dei burocrati di Stato con stipendi che superano quelli di Obama e della Merkel. A far media e a decidere delle misure pensionistiche dei poveracci che lavorano e trascinano la vita sono stati ministri, parlamentari e presidenti dell’Inps che godono stipendi e pensioni di decine di migliaia di euro il mese. Ci sono troppi pensionati ci viene detto. Oh sì, moltissimi pensionati d’oro e d’argento, e troppe facce di bronzo s’è per questo.

(*) R. Prodi: “In questa situazione già varie imprese [cinesi] stavano muovendosi per delocalizzare in Paesi dove il costo della mano d’opera è più basso: Myanmar, Vietnam, Bangladesh, Pakistan” !! 

4 commenti:

  1. Hai fotografato una realtà incombente che spesso non vediamo, perché non la vogliamo vedere,come gli struzzi che di fronte al pericolo nascondono la testa.

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  2. Nuova politica coloniale

    Che i tedeschi abbiano un senso degli interessi della nazione - di una classe - lo sapevamo, e continuano a dimostrarlo.
    La scelta di prendere i siriani, popolo altamente scolarizzato e laico, prelude al fatto che agli altri paesi rimarranno, nella stessa proporzione, che a questo punto i tedeschi potranno esigere, i migranti di altre provenienze con caratteristiche più problematiche di gestione sociale e produttività.
    Come le cose vengono sempre rovesciate: una scelta cinica e interessata di buona e ubbidiente forza lavoro, contrabbandata come illuminata, umana e solidale.Un tentativo, per ora riuscito, di scaricaregli aspetti più negativi del problema della migrazione nella sua ingestibilità sugli altri paesi d'europa.

    Noi tanto abbiamo i geni: salvini e renzi, auguri.

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    1. chi sceglie per primo può scegliere il meglio. è una legge di mercato

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    2. Il gatto, la volpe e pinocchio: gli americani li producono, i tedeschi li consumano, i paesi del sud europa li subiscono

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