lunedì 27 aprile 2015

Non può essere diversa


Con un lunedì che adombra l’autunno è meglio star sul leggero, almeno il mattino, lasciar perdere la dialettica dell’ambiente umano e dar sfogo a uno scontento generico, ai luoghi comuni. Dunque spego la tv e mi metto a considerare che un tempo avevamo i maître à penser e oggi invece i master chef. Quella che fu la crème intellettuale è diventata un gratin. È un adeguamento a quello che chiamano target.

A proposito di cucinieri, sono secoli ormai che le cucine sono scomparse per diventare angoli cottura, per non dire che quando entri in un appartamento sei già (senza il quasi) in camera da letto. Alle osterie hanno messo davanti l’acca e al conto hanno aggiunto uno zero, quanto ai ristoranti di ogni ordine e degrado sono diventati luoghi infrequentabili, ma per trovar posto devi prenotare.

A riguardo dell’ambiente umano, diceva la conduttrice televisiva, la settimana scorsa a Fuori Tg, che si costruiscono sempre nuove città. Dove, ma quali città? Periferie. Se la prendono con il sindaco Marino per com’è ridotta Roma. Hanno ragione, ha scelto lui di fare il capro espiatorio. Avesse detto in campagna elettorale con sincerità e realismo: una città non può essere diversa dalla gente che la abita, così come un paese da chi lo governa.

2 commenti:

  1. Cara Olympe,
    quello che tu chiami sconcerto,poco tempo fa ,io lo chiamavo straniamento,anzi per essere piu'precisi autostraniamento.
    Il tutto era determinato dall'osservazione di un banale angolo di mondo di provincia (nord occidentale),seduto su una panchina di una piazza,come ce ne possono essere tante.
    Un mondo ,se vuoi,che credevo di conoscere fin nei minimi dettagli..ed invece per un istante ho avuto la percezione di esserestraniero in "PATRIA"(patria ..si fa per dire..)
    Transitavano davanti ai miei occhi ,volti di persone di cui non conoscevo assolutamente nulla e sentivo parlare idiomi a me completamente estranei...l'autostraniamento era pero'determinato non tanto dalla scena ,ma piuttosto dai commenti che sentivo provenire dalla panchina accanto,che "osservava",la stessa scena...
    Di quella "pachina"conoscevo invece quasi tutto..
    L'effetto e'stato duplice,non solo il mondo ,cambia piu"in fretta di quanto ci si potrebbe aspettare,per via di accellerazioni in determinati periodi storici,ma parimenti i pregiudizi restano indietro,ancorati come fisse boe,al livello infimo delle Conoscense maturate nell'arco di una vita..poco piu'dello zero..e questo direi di qualsiasi argomento si possa trattare...
    La consolazione e'stata l'immediata consapevolezza della dialettica,ovvero al di la'delle sensazioni,purtroppo per loro,anzi meglio per i loro pregiudizi ,anzi a loro sommo disprezzo,il Mondo cambia piu'in fretta,nei contenuti reale economici e di potere..per dirla anche solo con Parmenide..mi sembra di ricordare..senza nemmeno dover scomodare Carletto.

    ps.a proposito anche in questo dopopranzo ,continua piovere,e se per un verso il grigiore non aiuta "l'animo"...almeno mi evita di bagnare l'orto ,il CHE,non e'poco a mio modesto avviso..

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    1. ebbene sì, possiamo consolarci di non dover annaffiare visto che diluvia. ciao

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