Tra
gli sfidanti alla corsa per la Casa Bianca in prima fila ci sono la moglie di
un ex presidente e il figlio e fratello di due ex presidenti. Secondo una
stima, Hillary Clinton si prepara a spendere tra 1,5 miliardi e 2 miliardi di
dollari per le primarie e le presidenziali. Gli altri candidati seguono a
ruota. È la parodia di una democrazia, rappresentata da miliardari, finanziata
da miliardari, per gli interessi dei miliardari.
È
l'oligarchia finanziaria a selezionare i possibili candidati, un processo
denominato come "primarie invisibili". Gli aspiranti sono messi alla
prova con vari attacchi mediatici per degli pseudo-scandali per verificarne
l’abilità con la quale sono in grado di scrollarsi di dosso le pressioni
esterne, ignorare l'opinione pubblica ed essere pronti ad eseguire gli ordini
dei loro padrini.
La
senatrice Clinton è la favorita per l’elezione finale, con il pieno appoggio
sia dell’establishment del partito, di Wall Street e dei sindacati, i quali
prevedono di spendere diverse centinaia di milioni di dollari dei loro iscritti
per eleggere un presidente democratico. L'ex segretario di Stato punterà molto
sul suo curriculum e come primo candidato presidenziale femminile.
Suo
probabile avversario, se Jeb Bush per un qualche motivo non dovesse vincere le
primarie, secondo me potrebbe essere Scott Kevin Walker, governatore del Wisconsin,
con al fianco una first lady dal curriculum perfetto e una fisiognomica da
casalinga. Sarà una gara appassionante e che ci terrà col fiatone sospeso.
Alla fine vince sempre lui: "Il partito unico del CAPITALE".
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