In
questi ultimi tempi ho ascoltato le dichiarazioni di Bersani, D’Alema e ieri
sera della Bindi. Or bene, se si è arrivati a questo punto, con questo Renzi al
comando del paese, qualche responsabilità il vecchio gruppo dirigente del
Partito democratico se la deve assumere, o no? E invece non si sente levare non
dico un mea culpa, ma nemmeno una
presa di distanza che sia chiara e netta su questo pericoloso talento oratorio
che simula l’azione e anche il pensiero.
Come
scrivevo ieri, non si ha il coraggio di nominare le cose con il loro nome. Né l’onestà
di dire, appunto, come si sia giunti a questa situazione, cioè di non essere più
nulla. Credevano di avere loro il monopolio della riflessione, di una
concezione generale. Sì, s’è visto quale. Si è passati dal morettiano “D’Alema
dì qualcosa di sinistra”, al D’Alema che parla del suo vino non avendo,
evidentemente, altro da dire se non luoghi comuni infarciti di litote.
Prima
ancora che del comunismo stalinista è naufragata, perdendo di senso, l’ideologia
riformista che non può competere alla pari con quella che invita la classe
operaia alla spensieratezza tra gli scaffali del bazar del benessere
plebiscitario. In fin dei conti è stata questa la forza di Berlusconi, e Renzi
con i suoi proclami, gli 80 euro e i tesoretti non fa che confermare quelle illusioni.
Lo dicono tutti che la tecnica di marketing è la stessa.
Chi ha arruolato i Calearo, i Giampaolo Galli, i Renzi e le tante Moretti nel Partito democratico? Che c’entrano questi personaggi con la sinistra, sia essa pure una sinistra sfasciata ed esposta al vento impetuoso del liberismo? Perché stupirsi, dunque, di ciò che accade se la sinistra è morta da lungo tempo? Di lei ci sono rimasti solo scampoli dei suoi miti: si celebra e festeggia il 25 aprile e il primo maggio, ma lavorando!
Siamo
in perfetta continuità con un paese che dalla sua costituzione unitaria non ha
mai fatto veramente i conti con la vera natura delle sue classi dirigenti –
nemmeno nel 1945 – perché gran parte di esso dapprima non ne aveva l’oggettiva
possibilità e poi perché si è ben adattato alla situazione. E del resto è un
paese che tra i suoi maggiori problemi può ben annoverare, basta leggere
quotidianamente i giornali, quello degli omicidi sulle strisce pedonali!
Pare
si scopra ora che compito del parlamento è di fare le leggi e non solo quello
di approvarle, e dunque di avere più buon senso di molti che ne fanno parte.
Pare si scopra di buon nuovo ad ogni scandalo che il potere dovrebbe avere
altri scopi oltre a quello di corrompere. E invece nelle stanze e negli
stanzini del potere ritroviamo di volta in volta dei personaggi che nessuna
istruzione scolastica, quand’anche posseduta, può provvedere di quelle qualità
che vanno sotto il nome d’intelligenza.
Oh,
intendiamoci, furbi son furbi, basti citare il solito D’Alema che già nel
secolo scorso vedeva Berlusconi cotto e fuori gioco. E poi perché piangere
sulla prossima legge elettorale, sulle corpose modifiche alla costituzione?
Sono esse il naturale percorso di un
paese verso il suo diciotto brumaio. Poco importa chi poi assumerà le sembianze
del dittatore o del grande riformista. I grandi interessi sapranno scegliere
fior da fiore, ci penseranno i media di cui sono proprietari ad innaffiarlo e
rendercelo profumato e godibile.
Olympe, ma cosa possiamo aspettarci da un paese in cui si fa una legge per proteggere i bambini dai genitori, ma che prevede solo una pena pecuniaria?
RispondiEliminaBambini in moto, norme per il trasporto dei bambini
Il trasporto dei bambini sui motoveicoli è regolato dall'art. 170 del Codice della Strada. La legge prevede il divieto assoluto di trasportare minori di 5 anni sui veicoli a due ruote. Per quelli di età superiore stabilisce invece unicamente il principio che la loro corporatura deve essere tale da permettere loro di stare seduti in modo stabile ed equilibrato, nella posizione determinata dalle apposite attrezzature del veicolo.
Sanzioni:
Chi trasporta su un motoveicolo un bambino di età inferiore ai 5 anni rischia una sanzione da 148 a 594 euro.
Chi invece trasporta un bambino di corporatura non sufficientemente sviluppata per toccare le pedane con i piedi, o lo mette in piedi sulla pedana centrale dello scooter, rischia una sanzione da 74 a 299 euro.
Saluti
e a chi i bambini li ammazza?
EliminaOlympe, l'AMMAZZAMENTO" di grandi e bambini, come ben sai, dipende dal colore della pelle e da quanti soldi si posseggono. Dice l'ipocrita:
RispondiElimina«Mi assumo tutte le responsabilità» delle operazioni anti-terrorismo condotte dagli Usa, come quella in cui Giovanni Lo Porto, l’italiano rapito in Pakistan da al Qaida nel gennaio 2012, è stato ucciso, in una regione al confine tra Afghanistan e Pakistan, nel gennaio scorso.
Saluti