A me i discorsi sulla cosiddetta
multipolarità non mi persuadono molto, sarà perché tutta questa multipolarità
non riesco a vederla. Anche se la sua egemonia è per alcuni aspetti in crisi, in
campo vedo sempre e solo un grande attore protagonista, nella parte dello
sceriffo buono e democratico; dall’altra i soliti cattivi, e poi tante
comparse. C'è chi teorizza – e sono maggioranza – che senza questo sceriffo sarebbe il caos e conflitti ovunque, ma quante delle situazioni di crisi e dei conflitti passati e in corso sono responsabilità diretta dello sceriffo?
A riguardo della multipolarità prendiamo l’esempio della Cina,
della più popolosa nazione del pianeta che starebbe, ci dicono, per superare
economicamente nientemeno che gli Stati Uniti d’America, e però i cinesi hanno
un potere d’acquisto procapite che li colloca al 93° posto, mentre gli
americani sono al 6° (pur con tutta la faccenda dei food stamps di cui i liberisti e i rigoristi all’amatriciana non
amano parlare troppo).
Lo status di superpotenza
economica della Cina si basa chiaramente sulla sua enorme popolazione e sulla
notevole potenza industriale e commerciale creata dal massiccio spostamento di
capitali in particolare dagli Usa e dall’Europa negli ultimi 30 anni, nel
perseguimento della minimizzazione dei costi di produzione e la massimizzazione
dei profitti.
Gli Usa restano la maggiore
potenza militare del pianeta, la prima forza nucleare, navale, aeronautica,
spaziale, con un primato tecnologico e una struttura della ricerca scientifica
applicata che non ha eguali. Dispongono, direttamente o per tramite dei loro
alleati, di centinaia di basi militari in ogni angolo del mondo.
Dal punto di vista militare la
Cina è ancora una tigre di carta, la sua forza aerea è modesta, la flotta di
superficie è poca cosa e quella subacquea non è molto di più (sull’argomento
della flotta subacquea ho scritto un post a suo tempo). Certo, è una grande
potenza economica, e una delle tre potenze nucleari in possesso di missili
balistici, ma non è una potenza abbastanza forte da poter imporre un proprio
gioco strategico, al momento, in ambito economico, politico e militare.
Lo stesso discorso vale a maggior
ragione per l’India, il Brasile e altre potenze periferiche. Il nuovo ordine
mondiale non contempla multipolarità effettive in grado d’impensierire
seriamente l’élite transnazionale che governa il mondo (usando il caos a
proprio vantaggio). La Cina e le altre potenze economiche emergenti sono completamente
integrate nelle politiche neoliberiste globali, senza condividere alcuna
sovranità significativa nelle sedi economiche e politiche transnazionali che
contano, subendo il potere culturale e mediatico dell’Occidente.
Lo smantellamento dell’indipendenza
economica seguito alla globalizzazione e la creazione di economie di esportazione
in tutto il mondo ha trasformato la maggior parte delle nazioni in paesi
mendicanti che devono ricorrere agli investimenti delle multinazionali e ai
prestiti degli organismi finanziari internazionali sotto controllo dell’élite
padrona del mondo. Pertanto ogni paese deve ballare questa musica se vuole
tirare a campare, e farsi governare da Berlino nel caso dell’Italia, o dagli
Usa in molti altri casi.
Poco importa che la Cina detenga
gran parte del debito pubblico americano, essa ha il compito di funzionare da
cassaforte della cartastraccia emessa dal Tesoro americano, sempre con la
minaccia che gli Usa stacchino la spina e s’inneschi un cataclisma sociale (magari
con esiti yugoslavi, come magari prefigura “qualcuno”).
Solo la Russia in qualche modo sta
tenendo testa al nuovo (?) ordine mondiale guidato delle élite occidentali, ma
fino a quando? Fino al momento in cui in Russia non prevarrà la frazione
borghese filoglobalista.
Non è un caso che appena alcuni paesi tentino di smarcarsi dal dollaro succeda loro qualche inconveniente (mi riferisco al vertice dei capi di stato dei cosiddetti BRIC tenutosi in Brasile, mi sembra la scorsa estate).
RispondiEliminati sbagli, è solo un caso, lo dice anche John Perkins nel suo Confessioni di un sicario dell'economia
EliminaAbbia pazienza, cosa intende, ossia in che modo gli USA staccherebbero la spina?
RispondiEliminaGrazie anticipato per la risposta.
gli investimenti occidentali in cina
Eliminaeccellente
RispondiEliminaarticolo molto esplicativo Olympe ...ma spiegami cosa intendi per cataclisma sociale (magari con esiti yugoslavi, come magari prefigura “qualcuno”) mi interessa molto capire . grazie e saluti cari
RispondiEliminama sì, se è necessario sfruttano la destabilizzazione come in yugoslavia e ora in ucraina: dive et impera è il loro motto.
Eliminacari saluti a te