Ci fu un tempo in cui i tribunali
della Serenissima comminavano pene severissime a quei tintori di panni che
inquinavano i canali della laguna. Altri tempi, altre tempre di uomini, diverse
le sensibilità e l’interesse pubblico aveva un suo peso. Del resto a chi frega
qualcosa della sorte di quella piattaforma turistica, di quel parco dei
divertimenti, che è diventata Venezia? Avete presente il palazzo dell’Inps nel
sestiere di Dorsoduro (anni 1950), l’Hotel Bauer (1940) a fianco della chiesa
di San Moisè, la Cassa di risparmio in campo San Luca (anni 1960), il ponte di
Calatrava (recente), e altri meno noti scempi consimili? Se li avete presenti
converrete che da quasi un secolo di Venezia frega proprio un cazzo a nessuna delle superiori autorità.
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Il tribunale amministrativo
regionale del Veneto ha ieri accolto la
domanda di sospensiva cautelare proposta dalla Bassani S.p.A. e altri, e pertanto sospende tutti gli atti impugnati
fino alla data di trattazione del merito che viene fissata per l'udienza
pubblica del 12 giugno 2014. Gli atti sospesi in via cautelare sono l'ordinanza
della Capitaneria di Porto di Venezia n. 153/2013, in esecuzione dell'art. 3
del D.M. n. 79/2012, che prevede la limitazione del transito nel canale della
Giudecca di navi passeggeri di stazza lorda superiore a 40.000 GT per l'anno
2014, nonché il divieto per l'anno 2015 del transito nel Canale di San Marco e
nel Canale della Giudecca di navi passeggeri di stazza lorda superiori a 96.000
GT.
Perciò è tutto da decidere quando si tratterà del merito, e
pertanto alcune notizie (come il l’articolo di Antonino Stella sul Corriere) e le relative speculazioni che
stanno uscendo in queste ore sui media sono in tutto o in parte fuorvianti e
strumentali. Tanto più – afferma l’ordinanza del Tar – che le limitazioni,
benché formalmente previste per dare seguito a quanto disposto dal Decreto
Interministeriale n. 79/2012, risultano stabilite in assenza dello specifico
presupposto richiesto per la relativa adozione, dal momento che l’operatività
del divieto di transito nel Canale di San Marco e nel Canale della Giudecca
delle navi adibite al trasporto di merci e passeggeri superiori a 40.000
tonnellate di stazza lorda (di cui all’art. 2, comma 1, lettera b) del citato
D.M. n.79/2012) è ivi espressamente
subordinata alla disponibilità di praticabili vie di navigazione alternative a
quelle vietate, come individuate dall’Autorità marittima con proprio
provvedimento (così l’art. 3, comma 1, del citato D.M.).
E dunque le SS.LL. sono invitate
a muovere il culo, invece di dolersi per l’accoglimento di un’ordinanza
cautelare che in punta di diritto non fa una grinza!!
Le Autorità sono gli 'aristocrates' del popolo che rappresentano.
RispondiEliminaSì è vero, non gliene 'frega' a nessuno di quelli che buttano per terra le cicche ancora accese e lì svuotano i portaceneri dalle auto, che parcheggiano in terza fila sul collo dei disabili, che fanno sollazzare i cani nelle aree dove giocano i bimbi, di impestare le falde del Vesuvio, le spiagge, e il territorio tutto con case finite a metà con i quattro baffi dei ferri dei pilastri in attesa di tempi migliori,le villette in barocco brianzolo con le balconate medioevali .............. ad libitum per quanto riguarda i 'piccoli' dettagli di costume quotidiano (secolare dejavu della pubblicistica nostrana (*) e del moralismo fustigatore gratuito).
" [...] Converrà riflettere sulle priorità di 'regolamentazione' dei modelli e l'urgenza di costruire il senso del collettivo.[...] "
Mettiamoci anche una messa a punto del metadone catodico e consumistico. Lavoro immane da epoca storica.
lr
PS Merito alla vis 'denunciatoria' di GianAntonio Stella, meno apprezzato da parte mia il giudizio su Chavez a Radio3 mattina tempo fa.
Su, cara Olympe! Un tuo giudizio su Chavez!
RispondiEliminasu, caro Davide, spiegami perché ti serve se già ne sei convinto di tuo? e poi non è il tema del post. ciao
RispondiEliminaOddio! di che sarei convinto? Il mio è uno sciocco provocare, per ciò solo non insisto. Buona serata.
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