Fa un certo effetto, di sorpresa
quasi, leggere nel maggiore quotidiano economico finanziario europeo, ossia sul
Sole 24 ore, queste parole:
«La vittoria in questa fase storica dell'economia finanziaria sul
diritto ha tolto centralità e sovranità alla politica, riversandole sul governo
della moneta. Intorno al denaro ruotano gli Stati, le democrazie e le
autocrazie, sicché è proprio questo governo della moneta a determinare in larga
misura il destino dei popoli nella nuova globalizzazione. È così che le Banche
centrali, che di quel governo hanno la leadership, costituiscono ormai il vero
e indiscusso potere delle nazioni e mai come in questo periodo le loro
decisioni ne hanno condizionato la vita. La rapidità con cui le Banche centrali
possono agire sull'andamento delle economie globalizzate, in continua
variabilità, è superiore a qualunque politica di Stati democratici o
autocratici».
Tradotto, significa anzitutto che
i governi e i parlamenti, anche laddove sussistono le democrazie, anziché
rappresentare almeno formalmente la volontà dei popoli essi ormai non sono
altro che la lunga mano degli interessi dell’economia finanziaria, delle
decisioni prese in luoghi distanti dai palazzi delle istituzioni statuali e da
personaggi prevalentemente occulti.
E, laddove non bastasse questo
giudizio sintetico su ciò che ormai avviene palesemente, possiamo sempre
leggere, sulle stesse pagine, delle truffe e delle malversazioni di cui si
rendono protagoniste le maggiori banche mondiali (ed è solo ciò che emerge). Non
solo hanno truccato il Libor, ma pare che Deutsche Bank, Bank of Nova Scotia,
HSBC Holdings e Sociéte générale siano arrivate a truccare gli indici
borsistici dell’oro da chissà quanto tempo e senza che nessun organo di
controllo ufficiale alzasse un dito.
A denunciare lo scandalo del Libor
truccato da Ubs, Barclays, Hsbc, Rbs, JP Morgan e dell’immancabile Deutsche
Banck, fu, tra gli altri, Rosa Abrantes-Metz, ossia la stessa che ora denuncia
come cinque banche si siano mosse per pilotare il cosiddetto "afternoon
fix" di Londra, quello delle ore 15 GMT, vale a dire il benchmark usato da
banche centrali, società minerarie e brand della gioielleria per stabilire il
prezzo di mercato dell’oro.
Se da un lato il governo maschera
l’Imu chiamandola Tasi, in molti casi inasprendola, dall’altro le banche
manipolano l’indice al quale è legato il mutuo sulla mia (non ancora del tutto
mia, ma della banca) casa, oppure sul negozio, il capannone, ecc.. Manipolando
l’indice dell’oro, poi, vanno ad influire su tutta una serie di prodotti
finanziari e di merci che hanno un qualche riferimento diretto o indiretto con
tale indice.
Insomma, le banche e i grandi operatori finanziari da un lato con
le loro inopinate scelte operative d’investimento decidono le sorti
dell’economia, spesso truccando anche fraudolentemente il gioco, e dall’altro alterano
la democrazia riducendola a una mera giostra elettorale. Che si possa parlare
di plutocrazia non mi pare un azzardo, e non è fuori luogo parlare di una nuova
forma di dittatura. Verso cui pare vano opporsi con i mezzi ordinari del
diritto e della politica borghesi, poiché il diritto è emanazione diretta dell’ordinamento
economico capitalistico (se no, di che cosa?) e l’establishment politico – come evince anche la
pubblicistica padronale – una diretta emanazione del "governo della moneta", ossia del capitale finanziario.
(*) Il Libor viene fissato
consultando una dozzina di banche che indicano il "rate" con il quale
ritengono di potersi finanziarie; la quota più elevata e la più bassa sono poi
eliminate; la media del resto diviene il London
interbank official rate, Libor appunto, per gli operatori di tutto il
mondo. Un mercato da 300mila miliardi di dollari che regola prodotti finanziari
di ogni genere in tutto il mondo, inclusi i mutui immobiliari e le relative
rate che noi paghiamo sui mutui indicizzati.
Bancocrazia
RispondiEliminaAG
sì, però mi pare riduttivo
EliminaAllora diciamo che la "Bancocrazia" può essere definita come una declinazione del più ampio potere plutocratico
EliminaAG
perfetto
EliminaPerchè scusi è riduttivo?
Elimina
RispondiElimina- nel caso particolare, l'interesse sui mutui casa fino al 13-14% degli anni '70 non mi sembra che sia stato un gran regalo anche allora (è forse aumentata la quota prestito, infatti si vede dalle sofferenze e cartolarizzazioni). Nulla di nuovo sotto il sole. Comunque la si metta sempre gangsters sono.
- ' [... ] maggiore quogidiano economico finanziario europeo, ossia sul Sole
24 ore'. Attribuzione di grandeur un pò eccessiva.
- piuttosto sarebbe interessante capire le ragioni di questo outing del Sole (
un pò si è già letto sugli inserti domenicali)
alla dine degli anni 70, i mutui superavano il 20 %, ma ciò seguiva l'inflazione, qui si tratta di truffa vera e propria
Eliminasulla grandeur del sole mi attengo ai fatti, cioè ai dati sulle copie
il Sole è uno dei pochi quotidiani leggibili, anche se in ribasso da quando gianni riotta ne fu l'infausto direttore