Alla
fine è venuta anche questa scoperta: in codice si chiama z8 GLD 5296. Non si
tratta di un nuovo programma d’intercettazione della NSA (tra parentesi:
martedì scrivevo – forse trovando qualche scettico – che cellulari e computer
di capi di stato e di governo sono intercettati, e ieri prontamente la cancelliera
Merkel fa l’ipocrita “scoperta” che lo sono anche le sue conversazioni
telefoniche). Ad ogni buon conto, con quella sigla ci si riferisce alla più
lontana galassia finora individuata, a 13,1 miliardi di anni luce. A tale scoperta ha
portato il programma chiamato Candels, con il quale sono state esaminate ben
100.000 galassie potenziali candidate ad essere fra le più distanti. Da queste,
in base al loro colore, ne sono state poi estratte solo 43, che sono state
studiate in dettaglio una ad una con i potenti telescopi a terra, analizzando
la loro luce. Centomila galassie, se si pensa alla loro vastità e distanza le
une dalle altre, può sembrare un numero enorme, e però pare ne esistano più di
100.000.000.000.
E tutto
questo, a dar retta ai sacri testi, sarebbe stato creato dal buon Dio per
permettere ai discendenti di Adamo ed Eva di farneticare congetture sul
Giardino d’Oriente, il luogo della pace e della felicità, la patria dell’uomo. E
pensare che gli antichi girovaghi del deserto siriaco affermavano che il
paradiso era la grande oasi di Damasco (prima di Assad, ovviamente), adagiata
tra laghi e montagne maestose, con giardini amenamente irrorati e pullulante di
ogni specie di creature e ricolma di prodotti meravigliosi. Non avevano ancora
visto Dubai, il nuovo ombelico del mondo (arabo).
E
che l’Eden fosse da cercare da quelle parti, era la tesi prediletta dalla
teologia di quel tempo. Sembra a noi una questione d’infima importanza quella
relativa alla localizzazione del paradiso, ma essa per secoli e secoli ha avuto
un rilievo nel dibattito erudito così in quello più volgare superiore perfino a
quello che ha oggi la questione della “decadenza”. E, come non bastasse, una
volta raggiunto un qualsiasi accordo su questo tema, subito se ne apriva un
altro, non meno scottante, ossia sulla topografia del paradiso stesso. Com’è fatto 'sto posto? E qui è praticamente impossibile dar conto delle
interpretazioni, perché ognuno aveva la sua da raccontare.
Con
questi pensieri alle sei del mattino non è difficile sentirsi come un demiurgo
dall’altro lato della vita. E tuttavia se la sera prima avete ascoltato per
trenta secondi (impossibile di più) la trasmissione televisiva della Gruber,
queste riflessioni vi sembreranno al confronto di una concretezza e di un’immanenza
assolutamente superiori.
Suggerimento di correzione: la distanza è di 13,1 "miliardi" di anni luce.
RispondiEliminaComplimenti per tutti i post.
Fabio, assiduo lettore.
grazie Fabio, alle 6 del mattino potevano essere anche 13 metri. ciao
EliminaUn affresco del vuoto sul ciglio del baratro:
RispondiEliminaLA FOLLIA DELL'IMPERO DI CHRIS HEDGES
http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&
file=article&sid=12498
Buona giornata, nonostante tutto, gianni
Perché alle 6 del mattino uno ha questi pensieri ?
RispondiEliminaPerché alle 14,40 del mattino una/o ha queste domande? difficile stabilire. ;)
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